Parlano i protagonisti:”La biodiversità la nostra arma migliore. Il turismo enogastronomico merita una maggiore attenzione”
Non solo vino, olio e prodotti d’eccellenza del territorio. A Taormina Gourmet, in cattedra, domenica 20 e lunedì 21 ottobre, salgono gli chef. Dai nuovi talenti a coloro che possono fregiarsi delle due stelle assegnate dalla guida Michelin. La perla dello Ionio si trasformerà per due giorni in capitale dell’enogastronomia. Sono attesi 1500 appassionati ed esperti di vino e buona cucina. L’hotel San Pietro ospiterà una rassegna di cuochi che difficilmente si possono vedere in un’unica location. Il clou della manifestazione sono proprio gli show cooking e le cene. Tema conduttore della manifestazione, per la cucina come per le degustazioni, è la biodiversità. Il nuovo evento firmato Cronache di Gusto, si respira da giorni per le vie di Taormina.
E c’è molta attesa per la grande cucina. Domenica 20 ottobre, all’Hotel San Pietro, ad esibirsi per gli show cooking, saranno i nuovi talenti: Alle 12 Crescenzo Scotti (del Therasia Resort di Vulcano); alle 14 Martina Caruso ( Hotel Signum di Malfa Salina); alle 16 Vincenzo Candiano (Locanda Don Serafino Ragusa Ibla): alle 17 Christian Busca (hotel San Pietro Taormina. Alle 21 al San Pietro i talenti della ristorazione siciliana Martina Caruso, Vincenzo Candiano e Francesco Patti (Coria Caltagirone) appronteranno un menu di sette portate. Farà gli onori di casa Christian Busca, chef del San Pietro. Show cooking anche lunedì 21 ottobre sempre all’hotel San Pietro. Questa volta, in cattedra, saliranno gli chef bistellati. Alle 12 Massimo Mantarro (Principe di Cerami dell’hotel San Domenico). Alle 15,30 Pino Cuttaia (La Maia di Licata), alle 17 Ciccio Sultano (Duomo di Ragusa), E il 21 ottobre, alle 21 sempre all’hotel San Pietro, cena con gli unici tre chef siciliani Due Stelle Michelin: Pino Cuttaia, Ciccio Sultano e Massimo Mantarro. Farà gli onori di casa Christian Busca. Entusiasta di partecipare all’evento Ciccio Sultano: “Da anni mettiamo in primo piano nella nostra cucina- spiega lo chef- la biodiversità. Abbiamo sempre spinto ciò che la nostra terrà ci dà. La qualità della materia è fondamentale per un ristorante del nostro livello”. E sul turismo e in particolare sull’enogastromia aggiunge: “Il turismo enogastronomico è già una realtà in tutto il mondo. E’ chiaro che se sfruttato nella maniera più opportuna potrebbe rappresentare una carta vincente per il rilancio. Solo che la politica, a volte è dormiente. La Sicilia potrebbe vivere di turismo e agricoltura. Abbiamo la bellezza del territorio e abbiamo cibo e vino. Sono gli ingredienti giusti per approntare la ricetta di un piatto vincente”. Sulla stessa linea Massimo Mantarro:”Bisognerebbe investire di più sulla ristorazione. La biodiversità è importante specie dalle nostre parti.Un vino dell’Etna abbinato a prodotti locali è tutt’altra cosa se gustato altrove. La materia prima nel nostro campo è fondamentale. Rappresenta la qualità. Di manifestazioni come Taormina Gourmet- aggiunge Mantarro- occorrerebbe organizzarne tante. La Sicilia e Taormina ne hanno bisogno”.
