No alla riconversione dell'Edipower: da San Filippo del Mela un'interrogazione alla Regione

No alla riconversione dell’Edipower: da San Filippo del Mela un’interrogazione alla Regione

Antonella Trifiro

No alla riconversione dell’Edipower: da San Filippo del Mela un’interrogazione alla Regione

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sabato 16 Maggio 2015 - 22:18

Non si placa la lotta dei comitati ambientalisti, sostenuti da padre Peppe Trifirò, sempre in prima linea nella difesa dell'ambiente e della salute dei cittadini. Presenti oggi ad Archi i politici Nassis, Campanella e Bocchino, che appoggiano la causa ambientalista e promettono di farsi portavoce delle istanze dei cittadini della Valle del Mela

Olga Nassis, candidata con L'Altra Europa di Tsipras nel collegio di Sicilia e Sardegna per le scorse elezioni europee, Francesco Campanella e Fabrizio Bocchino, del gruppo Italia Lavori in Corso, sono intervenuti stamane presso il salone parrocchiale di Archi di San Filippo del Mela per discutere dell'interrogazione parlamentare inerente la problematica della Valle del Mela, con particolare riguardo alla proposta di riconversione della CTE Edipower. Un'interrogazione indirizzata al Presidente della regione Siciliana, Rosario Crocetta, all'assessorato territorio e ambiente, l'assessorato all'energia e l'Assessorato alle attività produttive della Regione Siciliana, per chiedere "se nell'ambito delle attività di programmazione per la tutela del territorio nell'Area di Alto rischio di crisi ambientale, sono state già avviate iniziative per fronteggiare la questione ambientale" e come si intende agire nella fattispecie per la riconversione della CTE di Archi.

Il documento porta avanti in primo luogo la battaglia di padre Peppe Trifirò, che da circa 40 anni a fianco dei comitati ambientalisti si spende costantemente per la tutela dell'ambiente e della salute dei cittadini. Una lotta che si è rinnovata e rafforzata con l'imponente incendio avvenuto alla Raffineria di Milazzo nel settembre 2014. Nel documento, condiviso anche da Natale Calderone, assessore di Pace del Mela con delega all'Ambiente, Igiene e Sanità e Urbanistica, si chiede inoltre se siano state individuate eventuali soluzioni e o alternative al progetto a2a per la salvaguardia del territorio e degli attuali livelli occupazionali e il perché ad oggi non siano stati convocati i Sindaci del Comprensorio del Mela che avevano chiesto di essere ricevuti urgentemente dal Presidente Crocetta per affrontare la delicata questione ambientale. Sono tredici i consigli comunali, compreso quello di San Filippo del Mela, che hanno bocciato l’idea progettuale avanzata per l’Edipower.

“Si faccia chiarezza sul monitoraggio ambientale insufficiente, sulla situazione dei fondi per il risanamento e la bonifica ambientale.Riteniamo che i rifiuti siano una risorsa e non una fonte di inquinamento. Questo è un territorio sul quale si accavallano il dramma ambientale e quello sociale, legato appunto all’Edipower” ha affermato Olga Nassis aprendo l’incontro.

“Ciò che contestiamo è che non è stato fatto nessun risanamento qui, la gente continua a morire di tumore. Tutto quello che esce dalla raffineria, dall’Edipower, e dalle altre industrie pesanti su Giammoro, inquina il nostro territorio” afferma Padre Trifirò, il quale ammette di non avere fiducia nelle misurazioni dell’Arpa, specialmente dopo l’incendio alla Raffineria, quando i valori risultavano nella norma. Il parroco ribadisce poi la propria contrarietà alla riconversione dell’Edipower: “La diossina non può essere filtrata in nessun modo, ci sono forti interessi di denaro, ma i rifiuti non devono essere bruciati, devono essere riciclati. Non devono bruciare più niente qui! E’ questo quello che noi chiediamo”. La stessa posizione viene assunta dall’assessore Calderone, che chiede ai politici presenti di farsi portavoce della condizione della Valle del Mela: “Una zona ad alto rischio – dice – è come un paziente in prognosi riservata, come un malato che ha bisogno di cure particolari”.

“La Sicilia, tutta, e specificamente quest’area, insieme a Priolo e Gela” afferma Campanella “sono state oggetto di mercificazione della salute. Io credo che il modo migliore di agire sia quello di consentire ai comitati di cittadini il controllo di chi deve controllare. È una cosa che abbiamo provato a inserire nella riforma della pubblica amministrazione, ma non essendoci riusciti sul piano normativo la soluzione è creare un contatto forte e continuo tra i rappresentanti parlamentari e i comitati dei cittadini”.

Secondo Bocchino “bisogna però mostrare delle alternative per evitare il ricatto occupazionale. Coniugare le esigenze ambientali e occupazionali e fare rete tra i comitati e le amministrazioni locali e i parlamentari può portare fattivamente a una soluzione accettabile. Il governo nazionale tende a scavalcare le amministrazioni locali, lo sblocca Italia ne è un esempio, noi ci battiamo contro tutto questo”. I due politici hanno assicurato la propria collaborazione per portare avanti la causa a difesa della Valle del Mela. Anche l’onorevole Bernadette Grasso, assente fisicamente perché impegnata per motivi istituzionali presso il comune di Rocca di Caprileone, manda i suoi saluti tramite Giuseppe Oliva e prende in considerazione la problematica di questa comunità, raccogliendo l’istanza con l’impegno di portarla in aula.

Il comprensorio del mela è stato dichiarato area ad alto rischio di crisi ambientale dal 2002 e successivamente anche sito d'interesse nazionale per le bonifiche dal 2006. Nell'interrogazione destinata ad approdare sui tavoli della Regione viene anche preso in considerazione il rapporto sentieri e lo studio del professore Squadrito inerente la presenza di metalli pesanti nelle urine dei bambini del comprensorio del Mela. “Nessuna attività di bonifica è stata avviata e non è stato approvato e finanziato alcun piano di risanamento. Il territorio non è dotato di un piano di emergenza come previsto dalla legge” si legge nel documento. Secondo i firmatari è importante dotare il territorio di un sistema di monitoraggio efficiente. “La viabilità locale già precaria per il notevole flusso di traffico di mezzi pesanti individuati dal codice della strada, quali pericolosi/infiammabili, non sarebbe idonea a sopportare ulteriori incrementi”.

Infine Padre Trifirò ha mostrato ai presenti i limoni della zona per evidenziare le macchie nere presenti sui frutti che vengono raccolti nella Valle del Mela. I comitati sono determinati a proseguire in questa lotta convinti che “sono numerose le nuove tecnologie inerenti il trattamento dei rifiuti a impatto zero, le quali oltre a valorizzarli quali nuove risorse reimpiegabili, potrebbero concretamente contribuire all'incremento occupazionale”.

Antonella Trifirò

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