A proposito delle straordinarie doti taumaturgiche del tavolo tecnico...

A proposito delle straordinarie doti taumaturgiche del tavolo tecnico…

Rosaria Brancato

A proposito delle straordinarie doti taumaturgiche del tavolo tecnico…

domenica 25 Maggio 2014 - 05:44

In Sicilia confidiamo in modo stupefacente sulle doti taumaturgiche del tavolo tecnico. Di fronte a emergenze senza via d'uscita c'è sempre chi ha l'idea geniale e risolutiva di istituire un tavolo tecnico, come se bastasse questo per far scaturire come in una seduta spiritica la soluzione. I fatti dimostrano il contrario e cioè che i tavoli tecnici sono fumo. creato per dare l'illusione di fare. Non conta fare, conta dare l'apparenza del fare. Vale il vecchio detto: cu voli va..cu non voli fa un tavolo tecnico.

Chissà perché nel nostro Paese si attribuiscono doti taumaturgiche a quell’oggetto per lo più realizzato in legno e con 4 gambe, di varia lunghezza e fattura. Questa strana credenza nel fatto che il tavolo abbia doti magiche e risolutive è molto più radicata in realtà come la Sicilia, al punto che, sui più disparati argomenti e quando la soluzione appare lontanissima, la frase che mette tutti d’accordo è: sediamoci intorno ad un tavolo tecnico. Se sei amministratore e hai una gatta da pelare devi necessariamente sederti intorno a un tavolo. Del resto è scontato che se hai un tavolo devi per forza sedertici attorno. Sarebbe assai strano se qualcuno dicesse “sediamoci intorno a un falò per arrostire le salsicce e decidere cosa fare con il risanamento o decidiamo dove fare il Palagiustizia intorno al fuoco del caminetto mentre sorseggiamo un bicchiere di whisky (sebbene alcune proposte sul Palagiustizia sembrano partorite sotto l’effetto dell’alcol)”.

Ma col passare del tempo, si è pensato che bastasse sedersi intorno al benedetto tavolo affinchè, come in una seduta spiritica emergessero tutte le soluzioni. Alla luce dell’esperienza di milioni di tavoli tecnici dei quali ho sentito parlare in vent’anni di giornalismo, posso dire che se si parla di tavolo tecnico è perché non si sa quali pesci pigliare, non si vuole risolvere la cosa in tempi brevi o non la si vuole risolvere affatto. L’unica utilità del tavolo tecnico è per chi ci siede intorno, perché viene legittimato nel suo ruolo, viene immortalato nelle fotografie e soprattutto se non si risolve un tubo (cosa che accade nel 73% dei casi) le responsabilità sono divise tra i partecipanti, quindi più lungo e affollato è il tavolo minore sarà la colpa di ognuno. Inoltre più tavoli tecnici ci sono nello stesso periodo e più confusione c’è, meno la stampa e la gente assilleranno “i seduti” di turno per sapere come è finita. Generalmente ce ne scordiamo proprio.

Attualmente, e sono certa di sbagliarmi per difetto,i tavoli tecnici aperti tra Messina, Palermo, Roma e l’universo mondo sono: zona falcata, isola pedonale, Casa Serena, risanamento, Atm, mobilità (tavolo regionale), trasporti nello Stretto (nazionale), via Don Blasco, Palagiustizia, ex ospedale Margherita, emergenza rifiuti e discarica di Pace, svincoli e viadotto Ritiro, studio per l’alternativa al Ponte (questo sostituisce i precedenti nati in vista della realizzazione del Ponte), Tremestieri e problema tir, e, ultimo nato, annunciato dal ministro Poletti a Messina giovedì: emergenza lavoro.

A mia memoria da nessun tavolo tecnico è mai uscita una risposta concreta, per lo più invecchiano come i mobili antichi e finiscono nel negozio di antiquariato. “Guarda caro, c’è in esposizione il tavolo tecnico sul Ponte sullo Stretto, è durato almeno 20 anni, deve valere una fortuna, pensa quante autorità ci si sono sedute intorno, almeno una dozzina di ministri, una cinquantina di sottosegretari, per non parlare di presidenti, cda, dottoroni e ingegneroni”. Una delle caratteristiche del tavolo tecnico è che se non sei invitato non sei nessuno, socialmente parlando. E’ la partecipazione al tavolo tecnico che fa di te uno arrivato, che ti dà lo status. Conosco persone rimaste escluse da un tavolo tecnico che sono finite dallo psicoanalista in crisi di identità. Un tavolo tecnico poi dà importanza al problema. Se per risolvere la vicenda basta che un assessore di un Ente locale insieme ai dirigenti ci lavorino su, si applichino con competenza, e lo risolvano in due mesi, allora vuol dire che non è un problema serio. E’ il tavolo che fa la differenza e attribuisce importanza e status all’emergenza. Alla prima seduta, dopo le prime due ore necessarie all’appello, ai saluti e ringraziamenti di ogni partecipante, suona il gong, ovvero il momento in cui il capo-tavolo introduce il problema e, per dirla con il Gladiatore “al suo via si scatena l’inferno”. Ognuno pretende di avere la titolarità assoluta della concessione, del nulla osta, della conoscenza esatta delle radici dell’emergenza nonché della soluzione definitiva. Ognuno ha il Verbo e non tollera che altri ne abbiano uno diverso dal Suo. Cinque ore dopo, mentre si litiga ci si accorge che non è stato invitato l’unico dirigente o impiegato o professionista che è a conoscenza dell’iter del finanziamento o che ha la documentazione e che, non essendo un’autorità, nessuno ha degnato di uno sguardo. Oppure si scopre che la competenza sulla linea elettrica che dovrà illuminare le lampadine degli uffici della cabina di regia che si sta ipotizzando per risolvere la tematica, è di un ente che si credeva morto e sepolto ma che viene tenuto in vita perché ha un Cda con i gettoni di presenza, anche se l’unico impiegato passa le giornate a fare la settimana enigmistica o a studiare il sanscrito. Oppure si scopre che si è fuori tempo massimo per qualsiasi finanziamento e che l’unico modo per uscirne è andare a Lourdes o istituire un nuovo tavolo tecnico per risolvere l’emergenza scaturita dal precedente tavolo. Si invecchia intorno al tavolo tecnico e la soluzione si allontana. Nella società della burocrazia l’obiettivo non è realizzare, ma parlarne, dare l’idea di voler fare, ma non fare. Perché se fai rischi di risolvere davvero il problema e non essere più indispensabile per chi ti ha votato. Se la soluzione è facile, che ci stai a fare tu? Che senso ha essere classe dirigente se risolvi sul serio i problemi e non lasci invece i cittadini appesi alla speranza, all’annuncio di una risoluzione? L’unico obiettivo del tavolo tecnico è il fumo, creare l’illusione nello spettatore (che siamo noi), che si sta lavorando per aiutarci. Della zona falcata, per esempio, se ne parla da quando lavoravo a Telecolor, 20 anni fa. Su quell’inceneritore da trasformare in museo dell’archeologia industriale ho scritto quando ancora usavo la macchina da scrivere e non il pc. Il neonato tavolo tecnico sull’emergenza lavoro da convocare a Roma mi fa sorridere e mi chiedo cosa ne dovrebbe di concreto venir fuori e di cosa si dovrebbe parlare che non sia già noto sin nelle virgole, risposte comprese. Il tavolo tecnico sul viadotto Ritiro mi fa ricordare che nel giugno dello scorso anno scrissi una rubrica dedicata al ruolo socializzante dei lavori in autostrada. Ebbene, un anno dopo non un solo centimetro in più è stato guadagnato per la serenità mentale dell’automobilista e a giugno, piuttosto che scrivere un nuovo articolo, pubblicherò lo stesso cambiando la data (ecco il link e ditemi se ho torto e non vi pare scritto ieri http://www.tempostretto.it/news/funzione-socializzante-meno-male-nuovo-svincolo-c.html ).

Un vecchio detto recita: “cu voli va, cu non voli manna”, che si potrebbe tradurre: chi vuole fa e chi non vuole convoca un tavolo tecnico.

Magari invece in un tavolo-normale, tra una chiacchiera e una lasagna, le soluzioni tra i commensali si trovano. Nella tavola domenicale tra amici e parenti c’è sempre quello che racconta l’episodio giusto, che conosce la persona giusta. Alla fine al caffè o al babà, la soluzione per Casa Serena o l’isola pedonale, magari si trova.

Rosaria Brancato

14 commenti

  1. i tavoli tecnici on funzionano perchè mancano le sedie tecniche

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  2. i tavoli tecnici on funzionano perchè mancano le sedie tecniche

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  3. Concordo con Tignino , se al tavolo tecnico siedono Pierino e compagni , cosa mai potranno risolvere ?
    Colgo l’occasione per spostare il discorso sulle commissioni comunali , a mio avviso e personale parere sono inutilissime perchè partecipate da soggetti senza alcuna competenza settoriale .

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  4. Concordo con Tignino , se al tavolo tecnico siedono Pierino e compagni , cosa mai potranno risolvere ?
    Colgo l’occasione per spostare il discorso sulle commissioni comunali , a mio avviso e personale parere sono inutilissime perchè partecipate da soggetti senza alcuna competenza settoriale .

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  5. A PROPOSITO DI TAVOLI TECNICI CON I SINDACATI.Cara Rosaria BRANCATO cosa facciamo quando abbiamo bisogno di una badante per un parente in difficoltà? Intanto ci facciamo dire dal nostro parente la cifra che possa permettersi,dopo facciamo un elenco accurato di quale particolare assistenza sulla persona ha bisogno:flebo,punture,controllo di eventuali infiammazioni, pulizia personale,somministrazione farmaci,aiuto ad alimentarsi, poi pensiamo al supporto che ci possa dare per tenere a posto la casa e la conduzione della cucina,il tutto armonizzato con la richiesta di relazionarsi con il nostro caro.La selezione avviene dando un valore maggiore a chi può garantirci il PROGETTO verso chi vogliamo bene e alle referenze in possesso,infine tra quelli selezionati scegliamo chi chiede una remunerazione minore a parità di ore di lavoro.Ebbene la CGIL,organizzazione che abbia a cuore solo i pensionati e i lavoratori già protetti da un contratto o iscritti al sindacato,ricordo a tutti il braccio di ferro ingaggiato contro Matteo Renzi,a seguito della pretesa di concertare e scrivere insieme il provvedimento sul Lavoro,chiede a RENATO sindaco di modificare tutti i bandi di gara destinati ai Servizi Sociali.Cerco sempre di documentarmi,per evitare di scrivere corbellerie,quindi mi sono letto due bandi di gara per la stessa tipologia di prestazione richiesta,prima e dopo RENATO sindaco,scoprendo che la CGIL Funzione Pubblica di Messina chiede minacciando,come al solito,manifestazioni di protesta,una sola modifica in particolare,rispetto a Peppino Buzzanca,quella relativa a un criterio di valutazione,in cui si assegna 80 punti sui 100 a disposizione (come facciamo con i nostri cari) a chi ci garantisce la realizzazione del Progetto e alla certificazione di qualità dell’ente,nel nostro caso sono le Cooperative Sociali.RENATO sindaco al Prezzo ha assegnato solo 20 punti,un peso minore a parità di requisiti,come facciamo con i nostri cari.Perché la CGIL Funzione Pubblica di Messina non vuole che venga assegnato un punteggio così elevato al Progetto? La risposta non è maliziosa,credimi,a mio avviso vogliono salvaguardare i lavoratori delle “solite” Cooperative Sociali,impedire una selezione a tutto vantaggio dei messinesi più bisognosi,come facciamo appunto con i nostri cari.Stanno creando volutamente delle aspettative in questi lavoratori,per sfruttarli sindacalmente,come hanno fatto per i precari dei Comuni e della Formazione Professionale,con i risultati sotto gli occhi di tutti,SCARSI SERVIZI RESI AI CITTADINI. Utilizzate il link per selezionare il bando della stessa tipologia prima e dopo RENATO sindaco. http://www.comune.messina.it/il-comune/bandi-di-gara/?ufficio=0&procedura=0&Opera=0&statefilter=0&ente=0&page=1

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  6. A PROPOSITO DI TAVOLI TECNICI CON I SINDACATI.Cara Rosaria BRANCATO cosa facciamo quando abbiamo bisogno di una badante per un parente in difficoltà? Intanto ci facciamo dire dal nostro parente la cifra che possa permettersi,dopo facciamo un elenco accurato di quale particolare assistenza sulla persona ha bisogno:flebo,punture,controllo di eventuali infiammazioni, pulizia personale,somministrazione farmaci,aiuto ad alimentarsi, poi pensiamo al supporto che ci possa dare per tenere a posto la casa e la conduzione della cucina,il tutto armonizzato con la richiesta di relazionarsi con il nostro caro.La selezione avviene dando un valore maggiore a chi può garantirci il PROGETTO verso chi vogliamo bene e alle referenze in possesso,infine tra quelli selezionati scegliamo chi chiede una remunerazione minore a parità di ore di lavoro.Ebbene la CGIL,organizzazione che abbia a cuore solo i pensionati e i lavoratori già protetti da un contratto o iscritti al sindacato,ricordo a tutti il braccio di ferro ingaggiato contro Matteo Renzi,a seguito della pretesa di concertare e scrivere insieme il provvedimento sul Lavoro,chiede a RENATO sindaco di modificare tutti i bandi di gara destinati ai Servizi Sociali.Cerco sempre di documentarmi,per evitare di scrivere corbellerie,quindi mi sono letto due bandi di gara per la stessa tipologia di prestazione richiesta,prima e dopo RENATO sindaco,scoprendo che la CGIL Funzione Pubblica di Messina chiede minacciando,come al solito,manifestazioni di protesta,una sola modifica in particolare,rispetto a Peppino Buzzanca,quella relativa a un criterio di valutazione,in cui si assegna 80 punti sui 100 a disposizione (come facciamo con i nostri cari) a chi ci garantisce la realizzazione del Progetto e alla certificazione di qualità dell’ente,nel nostro caso sono le Cooperative Sociali.RENATO sindaco al Prezzo ha assegnato solo 20 punti,un peso minore a parità di requisiti,come facciamo con i nostri cari.Perché la CGIL Funzione Pubblica di Messina non vuole che venga assegnato un punteggio così elevato al Progetto? La risposta non è maliziosa,credimi,a mio avviso vogliono salvaguardare i lavoratori delle “solite” Cooperative Sociali,impedire una selezione a tutto vantaggio dei messinesi più bisognosi,come facciamo appunto con i nostri cari.Stanno creando volutamente delle aspettative in questi lavoratori,per sfruttarli sindacalmente,come hanno fatto per i precari dei Comuni e della Formazione Professionale,con i risultati sotto gli occhi di tutti,SCARSI SERVIZI RESI AI CITTADINI. Utilizzate il link per selezionare il bando della stessa tipologia prima e dopo RENATO sindaco. http://www.comune.messina.it/il-comune/bandi-di-gara/?ufficio=0&procedura=0&Opera=0&statefilter=0&ente=0&page=1

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  7. Gentilissima dott. Brancato condivido pienamente il suo illuminato pensiero. Credo di avere capito perchè è stato soppresso il Corpo dei Vigili Urbani. Infatti non è stato convocato alcun tavolo tecnico per fare capire (ma non risolvere) che esiste un problema che lo riguarda. Forse per evitare che il Sindaco ed il Generale si tirino vicendevolmente i capelli?
    Stamani domenica 25 maggio ho attraversato la città da Santa Margherita alla Panoramica dello Stretto non ho incontrato un vigile che sia uno. Vorrei sapere da Renatino e la sua Giunta in quale altra città esiste analoga situazione, ma so che non avrò mai risposta. Al massimo potrebbero dirmi “chi sono i Vigili?”.
    Con l’occasione vorrei proporre la modifica dell’indicazione di quella importante arteria, quella toponomastica è ignota ai più, con quella più appropriata di “Via Pattumiera dello Stretto”.

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  8. Gentilissima dott. Brancato condivido pienamente il suo illuminato pensiero. Credo di avere capito perchè è stato soppresso il Corpo dei Vigili Urbani. Infatti non è stato convocato alcun tavolo tecnico per fare capire (ma non risolvere) che esiste un problema che lo riguarda. Forse per evitare che il Sindaco ed il Generale si tirino vicendevolmente i capelli?
    Stamani domenica 25 maggio ho attraversato la città da Santa Margherita alla Panoramica dello Stretto non ho incontrato un vigile che sia uno. Vorrei sapere da Renatino e la sua Giunta in quale altra città esiste analoga situazione, ma so che non avrò mai risposta. Al massimo potrebbero dirmi “chi sono i Vigili?”.
    Con l’occasione vorrei proporre la modifica dell’indicazione di quella importante arteria, quella toponomastica è ignota ai più, con quella più appropriata di “Via Pattumiera dello Stretto”.

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  9. facciamoli sedere attorno all’ennesimo tavolo tecnico, poi usciamo ,chiudiamo a chiave la porta,buttiamo questa e il problema è risolto

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  10. facciamoli sedere attorno all’ennesimo tavolo tecnico, poi usciamo ,chiudiamo a chiave la porta,buttiamo questa e il problema è risolto

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  11. Cara Rosaria BRANCATO sono le 19:43 e sta parlando Papa FRANCESCO dopo il caloroso saluto del Patriarca di Costantinopoli, dopo gli emozionanti e struggenti canti in greco e latino, il luogo è il LUOGO, quello più caro a noi cristiani, il SANTO SEPOLCRO. Non potevo perdermi questo unicum, un’evento storico irripetibile: le chiese cristiane antiche della prima ora, INSIEME. I due Santi Padri della cristianità ci implorano di non avere paura di chi è diverso da noi, per il colore della pelle o per cultura,
    utilizzano il verbo di Χριστός CHristós, di GESU’ CRISTO, quanta attualità in quelle parole dopo aver udito quelle gracchianti contro chi chiamano il DIVERSO, un uomo in fuga dalla povertà e dalla crudeltà. Le percentuali dei votanti che scorrono mentre parla il Santo Padre mi fanno pensare al successo pronosticato ai partiti politici desiderosi di rinchiudersi dentro i propri confini nazionali, addirittura dentro confini regionali, spero che non siano votati da chi si professa CRISTIANO, altrimenti quanta contraddizione.

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  12. Cara Rosaria BRANCATO sono le 19:43 e sta parlando Papa FRANCESCO dopo il caloroso saluto del Patriarca di Costantinopoli, dopo gli emozionanti e struggenti canti in greco e latino, il luogo è il LUOGO, quello più caro a noi cristiani, il SANTO SEPOLCRO. Non potevo perdermi questo unicum, un’evento storico irripetibile: le chiese cristiane antiche della prima ora, INSIEME. I due Santi Padri della cristianità ci implorano di non avere paura di chi è diverso da noi, per il colore della pelle o per cultura,
    utilizzano il verbo di Χριστός CHristós, di GESU’ CRISTO, quanta attualità in quelle parole dopo aver udito quelle gracchianti contro chi chiamano il DIVERSO, un uomo in fuga dalla povertà e dalla crudeltà. Le percentuali dei votanti che scorrono mentre parla il Santo Padre mi fanno pensare al successo pronosticato ai partiti politici desiderosi di rinchiudersi dentro i propri confini nazionali, addirittura dentro confini regionali, spero che non siano votati da chi si professa CRISTIANO, altrimenti quanta contraddizione.

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  13. speriamo che non sia come si dice qui da noi: “cchiù longa è ‘a pinsata, cchiù grossa è ‘a minch….” 😀

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  14. speriamo che non sia come si dice qui da noi: “cchiù longa è ‘a pinsata, cchiù grossa è ‘a minch….” 😀

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