Gli operatori del territorio peloritano lamentano soprattutto la mancanza di supporto da parte delle istituzioni, ma si spera in un nuovo inizio. Enza La Fauci, imprenditrice locale: “la presenza di Ricevuto e dell’assessore Cusumano è un passo importante”

La grande qualità dei prodotti vinicoli della terra siciliana, e messinese in particolare, non è certo un mistero, ma un pizzico di promozione in più non guasta mai. Questa la motivazione che ha stimolato molti esperti del settore della provincia peloritana, a muovere verso la Fiera di Verona per partecipare al grande evento di settore, “Vinitaly” appunto, giunto alla sua 45^edizione, per sponsorizzare le qualità vinicole messinesi. Tra i grandi “protagonisti” Malvasia delle Lipari, Mamertino di Milazzo e il Faro Doc. A rappresentare la città e la provincia diciassette espositori che hanno sponsorizzato i prodotti made in Messina all’interno del padiglione 2 che ha raccolto tutto il mondo del vino siciliano. Proprio lo spazio dedicato alla Sicilia ha riscosso un ottimo successo e molti visitatori si sono fatti conquistare da una delle regioni più famose per i vini che offre.

Una vetrina importante per gli operatori messinesi che da anni con sacrifici lavorano nel settore e che spesso, per loro stessa ammissione (vedi articolo correlato), si sono sentiti abbandonati da parte delle istituzioni locali, che non hanno adeguatamente supportato gli sforzi degli imprenditori. Ecco perché, forse per dare un’immagine diversa da quella presentata finora, agli stand messinesi, in occasione della celebrazione “Garibaldi ed i suoi mille”, sono stati presenti il presidente della provincia Nanni Ricevuto e l’assessore all’agricoltura Maria Rosaria Cusumano. Due “visite” che hanno fatto particolarmente piacere ad Enza La Fauci, titolare dell’omonima casa vinicola: -La presenza istituzionale della nostra Provincia da risalto all’immagine del territorio messinese e stimola l’interesse degli operatori del settore. Il percorso, iniziato a Milano in occasione della Bit, va avanti con questa presenza al Vinitaly. Si sa che l’unione fa la forza. Le nostre istituzioni, nel coniugare passato presente e futuro sapranno sempre di piu’ cogliere ogni occasione utile per lo sviluppo di questo settore importante e di grande attrazione verso il nostro territorio”. Si cerca insomma di recuperare il tempo perduto.

Il 45° Vinitaly chiude quasi 156.000 visitatori, dei quali oltre 48.000 esteri (+3% esteri sul 2010). Nelle giornate business (giovedì, venerdì e lunedì) l’afflusso di operatori ha registrato un incremento del 10%. «La top ten delle provenienze – dice Ettore Riello, presidente di Veronafiere – vede la Germania in testa, seguita da Stati Uniti e Canada, Regno Unito, Svizzera, Francia, Austria, Paesi dell’Est Europa con una forte presenza della Russia, Cina e Hong Kong».

«La crescita degli operatori internazionali – dice Giovanni Mantovani, direttore generale di Veronafiere -, è un evidente segno della tendenza del mercato mondiale. Inoltre, nonostante i drammatici eventi che hanno colpito il Giappone è stata confermata la presenza dei buyer provenienti dal Sol Levante e Vinitaly in the World sta pensando a un’iniziativa particolare a favore del popolo giapponese, grande estimatore dei prodotti e della cultura made in Italy».

Continua quindi il trend di crescita inarrestabile ormai da alcuni anni, che dimostra la vitalità e la capacità del più importante salone internazionale dedicato al vino di innovarsi sempre più in chiave business.