Le manifestazioni si svolgeranno nei giorni 15, 16, 22, 23, 29, 30 gennaio e 5 febbraio e rievocheranno l’ingresso di Ruggero il normanno a Monforte
Prenderanno il via sabato 15 gennaio le feste medievali a Monforte San Giorgio, che culmineranno sabato 5 febbraio 2011 nella sfilata storica.
Saranno giornate dal sapore medievale nello scenario naturale in cui l’intero paese rivive l’ingresso del conte Ruggero il normanno e la liberazione del centro tirrenico dalla dominazione araba.
Il tutto all’ombra della “katàbba”, un’affascinante sonata tradizionale eseguita dal campanile della chiesa di Sant’Agata dal succedersi di ritmi realizzati da campane e tamburo.
L’apertura delle giornate medievali vedrà la lettura del bando e l’inaugurazione del “banco del cambio-conio” della moneta medioevale.
Con questo conio sarà possibile degustare prodotti tipici nel borgo, naturalmente previo cambio con l’euro all’ingresso.
Mostra mercato, artisti di strada e giocolieri, musicisti, mangiafuoco, danzatrici, dame e cavalieri animeranno gli angoli più caratteristici del paese e guideranno alla scoperta del suo patrimonio artistico.
Varie le proposte nello stand gastronomico e nei ristoranti locali dove, per l’occasione, trionferanno le ricette medievali presentate negli appositi menù.
Nel ritmo frenetico che segna tuttora la vita delle tradizioni a Monforte San Giorgio, c’è uno scampanio speciale che riporta ai normanni, dal nome curioso: la -katàbba-, conosciuta come -campanata e tammurinata di Sant’Agata-.
Due fedeli, uno esperto nel suono del tamburo e l’altro in quello delle campane, rispettivamente Piero Catanese e Giovanni Giorgianni (un’ora prima dell’alba e un’ora dopo il tramonto) salgono sulla torre campanaria della chiesa di Sant’Agata e danno inizio al suono congiunto della campana e del tamburo.
Il ritmo viene gelosamente tramandato da padre in figlio. Secondo la tradizione, il suono, con i suoi cambi di tonalità, intensità e ritmo, sta a ricordare quanto avvenne a Monforte nella seconda metà dell’undicesimo secolo. Ruggero il normanno, dopo la liberazione di Troina e la famosa battaglia di Cerami, forse diretto verso Rometta, passò da Monforte e liberò il territorio dalla dominazione saracena.
La -katàbba- inizia con l’imitazione del passo del cavallo del messaggero che annuncia l’arrivo del liberatore e continua con il passo del cammello, simbolo della presenza araba, cavalcato da Ruggero ed, in un crescendo ritmico, viene imitato il galoppo dei cavalli dell’esercito conquistatore che arriva e la fuga disordinata e senza mèta degli infedeli che scappano.
Poi il suono festoso rappresenta la folla che inneggia al principe liberatore. La tradizione si legò alla grande devozione che nutrono i monfortesi nei confronti della compatrona Sant’Agata, festeggiata solennemente con una processione tradizionalmente partecipata.