E nel pomeriggio in programma una -lezione- di minestrone
L’orchestra nazionale dei conservatori di musica regalerà un altro appuntamento con la musica nel palcoscenico del Teatro Antico.Questa sera alle 21,30 prevista una performance di un complesso che raccoglie i talenti musicali di tutta Italia.
Questa orchestra che sarà diretta, per l’occasione, da Josè Maria Sciutto è realmente una scommessa del futuro che vuole migliorare il panorama esecutivo italiano. Dopo la fatiche di Aida, andata in scena in questi giorni sempre nell’area archeologica taorminese, l’orchestra ha in serbo per il pubblico del Teatro Antico, un programma di musica davvero interessante.
Nella prima parte dello spettacolo sarà eseguita la sinfonia in Mi minore di Chaikovsky. Nella seconda, invece, saranno proposti: Verano Porteno di Astor Piazzolla; Oblivion di Astor Piazzolla; Huapango di Josè Pablo Moncayo; Estancia, op.8 di Alberto Ginastera (los trabajadores agricolas, danza del trigo, Los peones de hacienda, danza final). Prosegue, dunque, con un’altra chicca il ricco cartellone di spettacoli preparata dal maestro Enrico Castiglione.
Tutto pronto anche per la “lezione” di minestrone in programma
oggi alle, 21,30, nel giardino del Palazzo dei Duchi Di
S. Stefano. “Orti ed Insorti”, inserito nel programma del “teatro
commestibile”, proposto dal direttore artistico di Taormina Arte,
Simona Celi, si occuperà, appunto, di un viaggio a contatto con la
nostra terra. In scena l’attrice Elena Guerrini preparerà un
minestrone.
Si conclude, così, il ciclo degli spettacoli da “vedere e
mangiare” che sono stati ospitati dalla splendida cornice dell’edificio
che ospita la Fondazione Mazzullo. In scena, oltre alla Guerrini, si
troverà all’organetto il musicista, Antonio Roma, che, evocando la nonna
contadina, Francesca Ferro, riuscirà a trasformare, in una sorta di danza rituale,la preparazione di un bel minestrone. In un orto tutto nasce, muore e
rinasce. La protagonista di questo spettacolo canta, ride, incanta e
diverte con umorismo toscano. Ma vi sarà spazio anche per la
riflessione. Si parla, infatti, di natura che fu, di locale e globale,
delle scomparsa delle api, dei semi fatti in casa e scambiati tra
ortolani e di quelli ibridi, brevettati e venduti dalle multinazionali,
dell’agribusiness e delle coltivazioni geneticamente modificate.
Alla fine dello spettacolo vi sarà spazio anche per gli spettatori dal
palato fine. Elena inviterà il pubblico ad una merenda contadina con
minestrone, pane, vino e zucchero. Con questa performance si metterà
la parola fine a questa particolarissima sezione del programma di
Taormina Arte. “Sono certa che negli anni – ha affermato, infine, la
Celi – questa sezione potrà crescere aprendosi anche a tutta una serie
di iniziative intorno al cibo che coniughino spettacolo e nuove forme
di sponsorizzazione.”