Termina a Messina il viaggio di Matrix nell’Italia a rischio sismico

Termina a Messina il viaggio di Matrix nell’Italia a rischio sismico

Termina a Messina il viaggio di Matrix nell’Italia a rischio sismico

giovedì 23 Aprile 2009 - 00:05

La trasmissione di approfondimento di Canale 5 dedica la chiusura della puntata di ieri alla nostra città. Il presidente della Regione Lombardo: “Un terremoto come quello che ha colpito l’Abruzzo, dalle nostre parti avrebbe provocato migliaia di vittime in più”

Ieri sera la trasmissione di approfondimento di Canale 5 “Matrix”, ha dedicato l’intera puntata alle zone italiane a più alto rischio sismico. Quali sono, cosa rischiano, come non ripetere gli stessi errori commessi a L’Aquila ed evitare così la perdita di tante vite umane e i diversi danni registrati nella città e nel suo hinterland. Un viaggio che partendo dal capoluogo abruzzese, ha attraversato lo Stivale fino ad arrivare a Messina intorno alle 01:30.

Servizio dedicato alla città dello Stretto insieme a Marsala, due città siciliane, per la Protezione Civile facenti parte della Zona 1 per ciò che concerne le aree a rischio sismico, cioè quelle potenzialmente più vulnerabili rispetto ai terremoti. Sono state mostrate alcune baracche risalenti al terremoto del 1908, con un commento sulle circa 3000 persone che ancora sarebbero costrette a vivere nelle “casette”, tra “tasse e topi”. Intervistato l’assessore comunale alla Protezione Civile Fortunato Romano, chiamato a rispondere sulle condizione dell’Ospedale Piemonte. A seguire intervento anche dell’ex dirigente regionale del Dipartimento Protezione Civile Leonardo Santoro, che ha sottolineato come tra i fabbricati e gli edifici più a rischio ci sarebbero quelli «costruiti in fretta e furia per ospitare la popolazione terremotata, cioè le cosiddette case popolari».

Chiusura sulle misure adottate dalla Regione con le dichiarazioni del Governatore della Sicilia Raffaele Lombardo, che ha insistito sulla “cultura della prevenzione” e ha poi rivelato: «Secondo le nostre stime, un terremoto del grado che ha colpito l’Abruzzo, da noi avrebbe provocato molti più danni e sicuramente un numero ampiamente maggiore di vittime. La previsione parla di decine di migliaia in più». Misure? «Abbiamo stanziato delle somme per adeguare circa cinquecento tra Chiese e altre strutture monumentali e puntiamo al monitoraggio tecnologico. Ancora dobbiamo approvare una legge in materia di adeguamento antisismico complessivo, ma saremmo stupidi se non facessimo “tesoro” della tragedia abruzzese».

(Nella foto Alessio Vinci, conduttore della trasmissione, di origini messinesi)

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