A 8 anni si innamora del pianoforte poi del canto. La passione la porta alla lirica e nei teatri internazionali: da Parigi ai concerti con Carreras, ora la masterclass internazionale in Germania: "Canterò la nostra terra"
Simona Calà è una “donna con la valigia”: spesso in giro per concerti, ma con il cuore nella sua Sicilia, i suoi Nebrodi e Tortorici in particolare. E’ qui, da bambina, che è nata la sua passione per il canto, che oggi la porta a realizzare un sogno, per tutti quelli che fanno bel canto: esibirsi al teatro Zentrum di Bayreuth, la patria di Richard Wagner. Simona è stata infatti selezionata per la terza volta consecutiva per la masterclass internazionale organizzata dal grande soprano Sylvia Koncza, una masterclass di voice performance che raccoglie artisti da tutto il mondo. L’anno scorso era l’unica a rappresentare l’Italia ed anche quest’anno è stata selezionata tra centinaia di curricula internazionali.
“Sono stata selezionata per il concerto finale, ho selezionato dei brani in tedesco ma vorrei anche cantare un brano popolare siciliano, “Mi votu e mi rivotu”. E’ una romanza con un registro duttile che si adatta molto alla voce da soprano ed è un bellissimo canto della mia Sicilia. Inserisco spesso brani popolari della mia terra anche all’estero, sono sempre stati molto apprezzati, spero piaccia anche questa, in Germania”.
Oggi Simona insegna a Novara di Sicilia e cresce un ragazzino di 13 anni che ha ereditato le passioni di mamma. “Suona la chitarra, è molto dotato nel canto, ha partecipato a diversi concorsi classificandosi sempre tra i primi. Ma non lo forzo, deve trovare la sua strada da solo, soprattutto deve nutrirsi delle sue passioni”.
Dai Nebrodi alle cattedrali della lirica
Proprio la passione per il canto è stata la molla che ha portato Simona a girare il mondo tutte le volte che può, per esibirsi in vari teatri europei. E che l’ha messa, piccolissima, su una strada tutto sommato insolita per una bimba nata e cresciuta nei piccoli centri nebroidei.
“Ho vissuto fino ad 8 anni a San Salvatore di Fitalia, che è ancora oggi il mio luogo del cuore. Mamma e papà erano però di Tortorici e ci siamo tornati prestissimo. Mamma era ostetrica, faceva tanti turni di notte c’era per tutte le donne della comunità a qualunque ora. Papà era tecnico Telecom, andava in giro per tutta la zona”. Sono stati loro a incitarla a seguire la sua passione, supportarla, metterla sulla sua strada.
A 8 anni una tastiera la incanta
“A sei anni mi hanno chiesto se volessi praticare qualche altra attività, dopo la scuola. Lì per lì non avevo granché idea. A 8 anni, ad una festa di bambini, sono rimasta incantata da una compagnetta che suonava la tastiera. Di ritorno a casa, sulla macchina coi miei genitori, ho cominciato a tamburellare sul sedile dell’auto ed ho detto loro una cosa tipo: “Ma è ancora valida la proposta?”. Con entusiasmo hanno scelto una insegnante di canto, l’indimenticabile Maria Ioppolo. Una donna e pianista meravigliosa che ci ha lasciato. I suoi insegnamenti sono ancora fondamentali per me. Il primo: studia più che puoi e studia tanto solfeggio, sarà noioso ma fornisce tanto”.
Lo studio alla base di tutto, anche delle passioni
E’ stata l’insegnante ad accorgersi quanto Simona fosse brava nell’intonare, quasi senza leggere, tutti i brani che le proponeva. Simona ha così cominciato a cantare ed a esibirsi con band adolescenziali formate da amici. “Volevo fare i toni alti e non ci riuscivo, ho capito che senza studi, come diceva sempre la mia maestra di pianoforte, non si va da nessuna parte. Così a 18 anni ho cominciato a studiare bel canto con Maria Trapani”. Da lì, tra grandi sacrifici, giornate di studi e lontano da casa, è arrivato il conservatorio a Reggio Calabria, il diploma in canto e pianoforte, poi i concerti ovunque.
“Studiare è sempre un sacrificio e un impegno – racconta degli anni di studio – ma devo confessare che non ho mai accusato la fatica, non la sentivo proprio. Mi sedevo al pianoforte, potevo starci per ore senza accorgermene. Lo stesso col canto: bisogna “allenarsi” ogni giorno proprio come in palestra i muscoli, ma bisogna stare attenti a non esagerare, quindi spesso ho dovuto frenarmi”.
I sogni di bambina e quelli di un’adulta che si realizzano

Tornare a Bayreuth è sempre una emozione per Simona, vista l’importanza del posto legata al ricordo del grande compositore tedesco. Ma negli anni i concerti nelle cattedrali della lirica sono stati tanti (nella foto in bianco e nero, Simona a Parigi). “Ricordo con particolare emozione i due concerti a Pesaro con Josè Carreras, mi ha scelto per due volte ed è stato un privilegio poterlo conoscere anche personalmente, è un uomo di una grande umiltà e disponibilità”.
Seminare la passione
I successi di Simona fanno di lei una artista realizzata, quindi soddisfatta della sua carriera. “Ma i piedi restano sempre per terra e l’obiettivo è sempre solo uno: fare musica. E’ per questo che anche se gli impegni sono tanti fino a che posso continuerò anche a insegnare. Seminare la passione per la musica nei ragazzi è una esperienza bellissima”
