Un'altra città, con un recupero ambientale e culturale, si può realizzare. L'iniziativa di ieri e gli aggiornamenti con Ivan Tornesi, del comitato
MESSINA – Una Messina da recuperare in un’ottica del futuro: Villa Pugliatti, ex Sanderson e Villa Melania. C’è una Messina che non si limita a piangersi addosso e a guardare al passato come eterna occasione perduta in funzione di una rassegnazione quotdiana. Una Messina propositiva e progettuale che sa incalzare le istituzioni. È il caso del comitato Ex Sanderson.
L’ultima iniziativa è quella di ieri: “L’ultimo agrumeto – Paesaggi produttivi, memorie e nuove narrazioni”. In collaborazione con la famiglia Pugliatti, il comitato ha organizzato una mattinata di approfondimento e di riflessione con docenti dell’Università Mediterranea di Reggio Calabria, dell’Università di Messina, dell’Università di Catania e rappresentanti della Fondazione MeSSInA sull’importanza storica, architettonica, etnoantropologica e ambientale della fascia costiera di Tremestieri e Pistunina. Al centro dell’incontro pubblico la storica Villa Pugliatti con il suo agrumeto, l’area della ex industria agrumaria Sanderson e l’area archeologica di Villa Melania. E la partecipazione è stata notevole. Un segnale positivo in vista di una necessaria riqualificazione e valorizzazione di una Messina sud spesso relegata ai margini.
Tra i vari momenti, pure un’esposizione di foto storiche della ex Sanderson, installate su cassette utilizzate per la raccolta di limoni e impilate in verticale, a cura degli studenti del corso di Architettura dell’Università Mediterranea di Reggio Calabria.





Ivan Tornesi, il comitato Ex Sanderson continua a proporre una Messina da recuperare e valorizzare. Che cosa significa mettere al centro la storica Villa Pugliatti con il suo agrumeto e che prospettive ci sono?
“Il comitato Ex Sanderson si sta facendo promotore si una strategia di rilancio territoriale della zona sud di Messina, che metta al centro la valorizzazione del patrimonio culturale e ambientale presente. Ieri si è discusso del sistema territoriale che comprende tre siti confinanti di grande importanza, come la ex Sanderson, Villa Pugliatti e Villa Melania. ma si potrebbe proseguire oltre, anche verso le colline. Una buona pianificazione territoriale dovrebbe partire da questi asset territoriale e, invece, il carico di cantieri e progetti infrastrutturali, tutti concentrati in poco più di due chilometri, rischiano di cancellarli per sempre. La zona sud,.negli anni, è già stata fortemente sfruttata da un modello di sviluppo residenziale e commerciale, che oltre ad essere il frutto di una cattiva pianificazione urbanistica, caotica e poco rispettosa del paesaggio tradizionale, non ha migliorato la qualità della vita e dei servizi dei residenti. E non ha generato una nuova economia produttiva, che un tempo era rappresentata dalle storiche agroindustrie, ma anzi un’economia speculativa che lascia i primi segni di fallimento. Fallimento quando, a ogni nuova apertura di supermercati e Centri commerciali, corrisponde la chiusura di altri”.
Come comitato, state preparando un dossier dopo l’incontro di ieri. Ci vuole anticipare qualcosa?
“L’elemento di novità di questo dossier è che viene fuori da un processo che coinvolge la popolazione residente ed è supportato da esperti e docenti di ogni settore”.
In merito al’area della ex industria agrumaria Sanderson, qual è lo stato delle cose? Avete fiducia che la vostra proposta alternativa, rispetto all’idea regionale del Centro fieristico congressuale, sarà accolta dal Comune?
“Abbiamo ottenuto l’aggiornamento e il finanziamento del progetto di messa in sicurezza, che era stato inglobato e quindi bloccato dal concorso di progettazione del polo fieristico. Nei prossimi giorni verranno consegnati i lavori per questo intervento, che non sarà risolutivo ma è già un primo segnale che sulla ex Sanderson inizia muoversi qualcosa. Siamo in attesa di ricevere un altro invito per un altro incontro con il sindaco, che già a gennaio si era dimostrato disponibile ad accogliere le nostre istanze. Ma ad oggi non è ancora avvenuto il passaggio di proprietà e non avverrà prima della fine dell’intervento di messa in sicurezza”.
L’’appello per Villa Melania alla Regione siciliana da parte della Pro Loco Messina Sud è un altro aspetto su cui vi state concentrando. Come intendete muovervi?
“Su Villa Melania va necessariamente ripresa quella proposta o si rischia che i resti archeologici vengano inglobati in un progetto di edilizia residenziale, come da piano regolatore. Infatti il vincolo è solo su una piccola porzione di un ampio terreno (circa 2 ettari). Nel 2018 la struttura è stata messa all’asta per 4 milioni e 785 mila euro. Da allora la Pro Loco Messina Sud ha lanciato un appello affinché la Regione siciliana eserciti il diritto di prelazione, come previsto dal Codice dei beni culturali”.
