Dai servizi al cittadino alla telecamere e dati "sicuri": CloudMe vede la luce FOTO

Dai servizi al cittadino alla telecamere e dati “sicuri”: CloudMe vede la luce FOTO

Giuseppe Fontana

Dai servizi al cittadino alla telecamere e dati “sicuri”: CloudMe vede la luce FOTO

lunedì 15 Settembre 2025 - 13:15

Il progetto presentato al Data Center di Palazzo Zanca è il simbolo del percorso digitale della città: servirà anche per il progetto M@gis

MESSINA – Fondi per oltre 2 milioni e mezzo dai PON Metro plus 2014-2020 per un progetto in grado di cambiare sensibilmente la quotidianità di Messina (e dei messinesi). Si tratta di CloudMe, probabilmente il simbolo dei passi avanti compiuti dalla città nel campo della digitalizzazione dei servizi, per cui si è lavorato anni, prima di avere i risultati odierni.

Era stato l’assessore Roberto Cicala a parlarne più volte nei mesi scorsi, in ultimo durante una commissione a luglio in cui, insieme al Rup Enzo Brunello, ha spiegato ai consiglieri le finalità del progetto e il ruolo del Data Center. E proprio nei locali del Data Center, ormai il cuore di Palazzo Zanca, Cicala, il sindaco Basile e il direttore generale Puccio, con tutta la squadra quotidianamente al lavoro sulla struttura digitale, si è tenuta la conferenza stampa sul progetto.

CloudMe, nel Data Center dati fino a 1,5 Petabyte

In una sala quasi da film sono ospitati reti informatiche, fibra compresa, e server, per un totale di circa 1,5 Petabyte di memoria (per intenderci, circa 1.500 terabyte, cioè un milione e mezzo di gigabyte). Uno “storage” imponente su cui si appoggiano tutti i servizi di Messina, da quelli direttamente dedicati alla cittadinanza (documenti, pagamenti, app, ecc.) alle telecamere del progetto M@gis, che saranno attive nelle prossime settimane e permetteranno un maggiore controllo su viabilità e non solo.

Cicala: “Struttura indispensabile”

Cicala ha spiegato che si tratta di una struttura “indispensabile” per la gestione dei servizi del cittadino: “Questo datacenter ci permette di avere maggiore velocità e immediatezza. Tra poco avremo circa 1.500 telecamere che saranno gestite in maniera agevole grazie a questa struttura. Questo datacenter è di livello 3 perché ha tutto ridondante. Ogni cosa, dai server al raffreddamento, funziona in maniera doppia”.

CloudMe essenziale anche per il progetto M@gis

E ancora: “Qualsiasi cosa bisogna fare, monitoraggio o interventi, si farà dalla sala del datacenter. Ogni server è dedicato a un servizio, non parliamo solo di telecamere. Il datacenter parte da un finanziamento CloudMe nel 2018. Le normative dicono che ogni dato oggi deve andare su cloud nazionale e ci stanno adeguando. Noi riusciamo a far appoggiare sul nostro datacenter i dati che poi via via si sincronizzano sul nazionale. Questa Data Room servirà anche per la gestione del progetto M@gis delle telecamere”.

Puccio: “Con CloudMe dati più sicuri e rapidi”

Il dg Puccio ha aggiunto: “Il progetto finalmente arriva alla conclusione. Il cloud ci permette di salvare i dati in maniera più sicura ma anche di utilizzarli in modo rapido in ogni parte del mondo. Tra l’altro si appoggia su una fibra di nostra proprietà. Dalla viabilità alla gestione delle emergenze, fino ai servizi per il cittadino, possiamo gestire tutto così e molte cose le gestirà in automatico l’intelligenza artificiale. L’assistente digitale ovviamente va educato anche sulla base della politica. Potrà fare tutto ciò che vogliamo, pensiamo anche alla gestione del verde o ai controlli dei cantieri”.

Basile: “Il lavoro del Data Center è essenziale”

Basile ha concluso con un dato politico: “Avete visto come all’interno del Comune abbiamo creato qualcosa di importante. Dal 2018 si è riusciti a rideterminare la dotazione finanziaria per arrivare a una digitalizzazione che non è solo un documento ma un sistema che riguarda tutti i dati. Ci sono oltre 15 unità di lavoro tra hardware e software che fanno andare avanti queste cose. Messina si è adeguata a standard importanti ma è andata anche oltre nell’ambito dei servizi digitale. Utilizzare la tecnologia a servizio della città serve ed è indispensabile. Cambia tutto e deve continuare a cambiare tutto. Questo progetto è un piccolo gioiellino. Siamo e saremo capaci di reperire risorse, spendere e fare diventare questi fondi dei servizi. Oggi volevamo farvi entrare nel cuore caldo del comune. La squadra funziona e io la ringrazio. Spesso non è percepito il loro lavoro, ma è essenziale. È un bel traguardo e continueremo a lavorare perché il futuro va veloce”.

CloudMe, in fase di sviluppo il sistema Poseidon

Nella parte finale della conferenza, è stato anche anticipato un progetto che vede Messina in prima linea a livello nazionale. Infatti è anche la prima città a sperimentare un modello di intelligenza artificiale dedicata alle ordinanze viabilità. Il progetto si chiama “Poseidone”. In pratica “legge” i documenti e permette ai cittadini di “chiedere” se in una singola via ci sono in vigore ordinanze relative a chiusure, parcheggi o altro. Il sistema è in fase alpha, ancora prima della beta, ma è in fase di sviluppo. Esisterà un bot di Telegram a cui chiedere. È stata posta anche molta affezione alla lettura di chi ha disabilità.

I dati tecnici

Potenza di calcolo: 1.176 core dedicati all’elaborazione dei carichi di lavoro;

Virtualizzazione: 222 macchine virtuali attive, configurate per servizi applicativi, gestionali, documentali e di monitoraggio;

Storage: 1.5 Petabyte di spazio di archiviazione, ridondato e protetto da sistemi di backup;

Continuità operativa: 150 kw garantiti da UPS per l’alimentazione anche in caso di blackout.

Un commento

  1. Tanti dati sensibili nelle mani di chi?

    2
    3

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