La Regione naviga a vista, il Comune punta all'affidamento a Messinambiente, i lavoratori aspettano

La Regione naviga a vista, il Comune punta all’affidamento a Messinambiente, i lavoratori aspettano

Francesca Stornante

La Regione naviga a vista, il Comune punta all’affidamento a Messinambiente, i lavoratori aspettano

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martedì 24 Settembre 2013 - 07:01

Il 30 settembre cesserà la gestione operativa delle Ato ma non sono ancora state costituite le Srr che dovranno prendere il loro posto. Potrebbe anche trascorrere un anno prima che le nuove società inizino ad operare. Tante le conseguenze.

Tra una settimana scade l’ultima proroga che ha permesso fino ad oggi alle Ato siciliane in liquidazione di gestire il sistema rifiuti dell’isola. Il 30 settembre sarà l’ultimo giorno di lavoro per le società d’ambito che dal 2005 hanno mosso tutti i fili della complessa macchina dei rifiuti, si chiude un capitolo che lascia alle spalle una mole di debiti, una gestione dei servizi non sempre ottimale e un buco nero riguardo a quello che sarà il futuro. La certezza è che si passerà dalle Ato alle Srr, ciò che è più difficile è capire quando concretamente ciò accadrà. La Regione non ha intenzione di concedere nuove proroghe, dunque se è vero che da un lato cesserà l’attività operativa delle Ato, è anche vero che non esiste ancora il nuovo soggetto giuridico che prenderà le redini al posto delle vecchie società che continueranno a percorrere solo la strada della liquidazione.

A Messina solo pochi giorni fa si è tenuto un incontro a Palazzo dei Leoni tra i sindaci della Srr Messina metropolitana che dovrebbe raccogliere al suo interno 48 comuni. Ci sarà dunque un periodo di limbo, il Comune però si sta organizzando per evitare di arrivare al 1 ottobre senza sapere chi andrà a raccogliere l’immondizia per la strada.

L’amministrazione Accorinti sta pensando di approntare una ordinanza sindacale per affidare direttamente a Messinambiente tutto ciò che riguarda la gestione dei rifiuti, un modo per garantire continuità e scongiurare un dramma occupazionale. Dramma che riguarda naturalmente anche i lavoratori dell’Ato3 che non sanno quale sarà il loro futuro dopo la prossima settimana. Tecnicamente dovrebbero essere licenziati e ancora non è stato espletato nessun iter che garantirebbe loro il passaggio a Messinambiente o ad altre partecipate del Comune.

Il commissario Ato3 Michele Trimboli spiega che l’avvio della Srr richiederà tempo, basta considerare che la gestione operativa scatterà solo quando la nuova società avrà piano d’ambito e gara per l’affidamento. Ogni Srr avrà a disposizione 90 giorni per stilare il piano. La Regione potrà prendersi 60 giorni più altri 60 giorni di tempo per esprimere il proprio parere sul piano e poi almeno 120 giorni per la gara d’appalto. Facendo rapidamente un calcolo, sperando naturalmente che nessuno presenti ricorsi o contestazioni soprattutto durante la gara, ci vorrà almeno un anno. Anno in cui i Comuni dovranno provvedere da soli alla gestione dei rifiuti. Questa “vacatio” provocherà quasi sicuramente un innalzamento dei costi e scarso controllo sulle procedure con cui verranno affidati i servizi in maniera diretta dai Comuni.

Oltre le Srr si parla anche di Aro, Aree di raccolta ottimale, che possono essere costituite dai Comuni in formula singola o associata. Il Dipartimento regionale dei Rifiuti ha emanato uno schema di convenzione per quelle realtà territoriali che scelgono di unire le loro forze, creando piccoli consorzi per la gestione del servizio rifiuti. Questo però, nonostante sia regolato da alcune leggi regionali, pare cozzare con l’art 3 bis della legge nazionale n. 148 del 2011 che esprimeva l’obbligo per le Regioni di costituire le Srr tenendo conto dei confini provinciali con possibilità però di apportare delle modifiche entro il 31 maggio 2012, pena il commissariamento da parte del Consiglio dei Ministri. In base a questa legge sembra quasi paradossale la possibilità di creare ulteriori soggetti come le Aro.

L’altro nodo da sciogliere è quello dei dipendenti. Il rischio licenziamento è alle porte, anche se pare ci siano già alcune direttive arrivate dalla Regione. A comunicarle è la segretaria della Fp Cgil Clara Crocè che spiega che è stato firmato l’accordo quadro, tra i sindacati regionali e l’Assessorato Regionale all’Energia e i rifiuti, per garantire la continuità dei rapporti di lavoro degli operatori del settore dei rifiuti. “L’accordo quadro che riguarda oltre 10 mila operatori siciliani deve essere perfezionato con l’emanazione del provvedimento da parte del governo regionale che dovrà garantire, a seguito della definitiva cessazione dell’attività gestionale da parte delle Ato, la continuità operativa dei servizi in tutti i territori”.

“Attendiamo il provvedimento della Giunta di governo per far rientrare le vertenze in corso – dichiarano Clara Crocè Segretario Generale della FP CGIL e Carmelo Pino Segretario del settore- in modo particolare dove già gli operatori sono stati licenziati”.

Intanto a Palazzo Zanca il tema rifiuti continua a tenere banco. Oggi pomeriggio in Consiglio Comunale tornerà il regolamento per determinare rate e scadenze del pagamento della Tares, la nuova tassa sui rifiuti. La prima Commissione Bilancio ha esaminato l’atto proposto dall’amministrazione e ha optato per l’astensione tecnica lasciando quindi il voto al Civico Consesso. Più difficile invece la delibera sui debiti fuori bilancio dell’Ato3 che ancora non è riuscita a vedere la luce. C’è sempre in ballo anche il contenzioso tra Ato e Messinambiente, pochi giorni fa i vertici della società di via Dogali hanno messo nero su bianco alcuni passaggi salienti che avrebbero portato alla situazione economica odierna, anche il Commissario dell’Ato3 Michele Trimboli sta facendo lo stesso.

Francesca Stornante

3 commenti

  1. Ho ritenuto le ATO e ritengo adesso le Srr delle società pubbliche utili per dare sistemazione ai politi per professione ed occupazione agli “amici degli amici dei politici” e non certamente fonte di buoni servizi sia sotto il profilo della qualità che sotto l’aspetto finanziario se è vero, come è vero che ” Il 30 settembre sarà l’ultimo giorno di lavoro per le società d’ambito che dal 2005 hanno mosso tutti i fili della complessa macchina dei rifiuti, si chiude un capitolo che lascia alle spalle una mole di debiti, una gestione dei servizi non sempre ottimale e un buco nero riguardo a quello che sarà il futuro” Ed allora una PROVOCAZIONE. Nel bilancio di previsione 2013 del Comune di Messina, per chi lo ignorasse, non ancora approvato dal Consiglio Comunae, nella parte seconda “uscite” esiste la “FUNZIONE 09” nell’ambito della quale si configura il “servizio 07” avente come denominazione “servizio smaltimento rifiuti”. Basterebbe riattivare tale “servizio 09” inserendovi i costi, compreso quello per il personale, in atto sostenuti da Messina ambiente ed utilizzare le relative esperienze professionali nonché le necessarie attrezzature tecniche per procedere, possibilmente con minore aggravio di costi, alla gestione diretta del servizio. Il costo complessivo del servizio per il trimestre ottobre/dicembre 2013 dovrebbe trovare copertura finanziaria con la previsione di entrata inserita nel titolo primo, “Entrate tributarie” categoria seconda “tasse”. D0altra pare, il professore Guido Signorino insegna che la “tassa” non è altro che il corrispettivo che ogni cittadino paga per un servizio che gli viene reso da un ente pubblico (nel nostro caso dal Comune di Messina). Quanto esposto ritengo che sia possibile realizzare, ma ci vorrebbe del fegato, e tanto.

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  2. La premessa al Regolamento della TARES, proponente Luigi Croce e istruito dal Dipartimento Tributi,con deliberazione N.374 del 13 settembre 2012,ha una insolita a v v e r t e n z a,voglio proporla alla vostra attenzione,insolita perché l’ufficio mette le mani avanti.In altri commenti scriverò dei contenuti della proposta di regolamento,ricevuta in eredità dal commissario,essi incideranno sulle nostre tasche,e non su quelle di chi non ha mai pagato,a causa di una consistente evasione-elusione,dell’inefficacia operativa della SERIT, accentuate da una scarsa azione di coordinamento con il DIPARTIMENTO TRIBUTI. AVVERTENZA. Lo schema del presente regolamento è stato redatto sulla base delle disposizioni normative e delle interpretazioni sussistenti alla data del 05/11/2012.Tuttavia, data la complessità della materia,le difficoltà interpretative e la probabile evoluzione fi4tura, si richiama l’attenzione sulla possibilità che lo schema di regolamento debba subire delle modifiche e/o integrazioni in base alle novità o alle interpretazioni che sopravverranno. Lo schema va quindi esaminato in maniera attenta e va utilizzato come punto di partenza per le necessarie
    determinazioni degli organi di indirizzo politico.Si evidenziano altresì i seguenti due aspetti:l’introduzione del nuovo tributo comporta per la struttura amministrativa deputata alla sua gestione un aumento esponenziale del carico di lavoro che non può essere affrontato in modo adeguato senza un consistente potenziamento della stessa.Il nuovo tributo dovrà coprire l’intero costo del servizio, differentemente dalla TARSU per la quale l’obbligo di copertura era pari al 60%.Il prelievo tributario inoltre dovrà obbligatoriamente coprite tutta una serie di costi precedentemente esclusi, tra i quali: costi amministrativi dell’accertamento, della riscossione e del contenzioso,costo d’uso del capitale,costi di spazzamento delle strade,oltre alla maggiorazione per la copertura dei servizi indivisibili. Qualora questi aspetti:adeguamento degli uffici( mezzi e personale),e ottimizzazione dei costi(piani finanziari ed industriali),con aumento della quota di raccolta differenziata,non fossero incisivamente affrontati,l’ente si troverebbe ad affrontare gravi rischi di danni economici, mentre la cittadinanza si ritroverebbe difronte a costi alti con un servizio di gestione poco efficiente. FINE AVVERTENZA.
    E’ musica per le mie orecchie l’ammissione,tra le righe,di scarsa efficacia e produttività,sono anni che scrivo di organizzazione anacronistica del lavoro,richiamando spesso,a questo proposito,Romolo Dell’Acqua alle sue passate gravi responsabilità,oggi richiamato(purtroppo)a dirigere uno dei dipartimenti vitali per le sorti finanziarie di Messina.Cari messinesi,destinate 10’ del vostro tempo per navigare nel sito web del Gruppo HERA,la multiutility leader nei servizi ambientali, idrici ed energetici dell’Emilia Romagna, un colosso pubblico(180 comuni 61% del capitale sociale)-privato,che abbia trasformato la monnezza in ricchezza per tutti.Stanno arrivando al punto di eliminare la bolletta cartacea per regalare un albero alla loro città. http://www.gruppohera.it/

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  3. OGGI NUOVA SEDUTA DEL CONSIGLIO COMUNALE con all’ordine del giorno: la determinazione delle rate e delle scadenze di versamento TARES, tributo comunale sui rifiuti e sui servizi per l’anno 2013. A C H T U N G, A C H T U N G all’art. 13, quello sulla DETERMINAZIONE DELLE TARIFFE DEL TRIBUTO, contiene frasi pericolose per chi paga con onestà e lealtà, la TARSU oggi, TARES domani. Nella frase seguente del r e g o l a m e n t o, ” Le tariffe sono commisurate in base alle quantità e qualità medie ordinarie di rifiuti prodotti per unità di superficie. “, c’è la fregatura per i messinesi che paghino, infatti la quantità e qualità della tariffa sarà loro distribuita perchè ” La determinazione delle tariffe del tributo deve garantire la copertura integrale dei costi
    del servizio di gestione dei rifiuti urbani ed assimilati, anche in relazione al piano finanziario degli interventi relativi al servizio e tenuto conto degli obiettivi di
    miglioramento della produttività e della qualità del servizio fornito e del tasso di inflazione. “, per la miseria sono più di 40 milioni l’anno. Infatti nella frase seguente, sempre dell’art.13 ” La ripartizione dei costi del servizio tra le utenze domestiche e quelle non domestiche “, si ribadisce che andranno a cercare le utenze conosciute, quando nel rendiconto di gestione, si scrive, nero su bianco, di oltre centomila nuclei familiari, esistenti a Messina. Faccio una domanda al dott.Romolo DELL’ACQUA: quante sono le cartelle esattoriali del 2011 e 2012?

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