Ddl Zan, La strada: Falcomatà ipocrita, a giugno lo bocciò

Ddl Zan, La strada: Falcomatà ipocrita, a giugno lo bocciò

Redazione

Ddl Zan, La strada: Falcomatà ipocrita, a giugno lo bocciò

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venerdì 29 Ottobre 2021 - 08:15

REGGIO CALABRIA – Il sindaco contro lo stop al ddl Zan, e dunque alla discriminazione omolesbobitransfobica? Secondo La strada – che esprime il consigliere d’opposizione Saverio Pazzano – e i Giovani sulla strada, solo un esercizio d’ “ipocrisia e a farisaismo”.

Il 30 giugno scorso, rammentano Pazzano & C., la mozione presentata giusto dall’ex candidato sindaco avrebbe “impegnato il Sindaco e la Giunta a sostenere con azioni politiche il percorso di approvazione parlamentare del disegno di legge. Peccato che la stessa abbia incontrato il parere negativo non solo, come prevedibile, dell’opposizione di destra, ma anche della maggioranza che sostiene Falcomatà, con la lodevole eccezione delle consigliere Martino e Nucera – come sempre, le donne si dimostrano più coraggiose, libere e generose”.

In ‘sostituzione’, fu invece sancita la creazione di un Laboratorio cittadino di dialogo sul tema dei diritti civili rivolto alle giovani generazioni “che, ancora una volta, qualcuno aveva la paternalistica presunzione di definire “disorientate” – delle “pecorelle smarrite” da ricondurre sulla retta via, ciò che avviene in un contesto culturale patriarcale ogniqualvolta si affrontino temi come il sesso, il genere o l’identità.

Come scritto allora – fanno notare La strada e Giovani sulla Strada- si è trattato di un vero Manifesto degli indifferenti. Come abbiamo avuto modo di scrivere allora, ‘dopo 60 giorni dalla presentazione della risoluzione di Saverio Pazzano e de La Strada, nonché dopo cinque riunioni in commissione, la maggioranza si è dimostrata più vicina al consigliere Ripepi che allo spirito della Camera dei Deputati, facendo un passo indietro rispetto alla Camera dei Deputati stessa. Le logiche di equilibrismo hanno prevalso sugli stessi orientamenti dei partiti e movimenti di riferimento in Parlamento’. La nostra risoluzione è stata rifiutata per l’irresistibile tentazione beghina della maggioranza, più propensa a una vigliaccheria che non scontenti nessuno che al coraggio di una scelta di campo“.

Di qui, l’ “indignazione” di oggi “nei confronti dell’indegnità morale di chi ha festeggiato schiamazzando per la bocciatura di una legge a tutela delle vittime di omolesbobitransfobia, ma anche verso chi, ipocritamente, fa vista di sostenere la lotta per i diritti civili inaugurando panchine arcobaleno, ma, al momento di decidere, non trova il coraggio di esporsi, di fatto concedendosi “ammiccamenti ad un certo elettorato bigotto” che, nella sostanza, “non sono una pratica ad esclusivo appannaggio della destra”.

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