De Luca: "Lo striscione sul ponte che unirà due cosche? Uno schiaffo ai siciliani onesti"

De Luca: “Lo striscione sul ponte che unirà due cosche? Uno schiaffo ai siciliani onesti”

Redazione

De Luca: “Lo striscione sul ponte che unirà due cosche? Uno schiaffo ai siciliani onesti”

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domenica 03 Dicembre 2023 - 15:04

Il leader di "Sud chiama Nord": "Rispetto per don Ciotti ma gli organizzatori del corteo prendano le distanze e intervengano i presidenti delle Regioni"

MESSINA – Corteo no ponte “Lo Stretto non si tocca” a Messina. Uno striscione non è piaciuto al leader di “Sud chiama Nord” Cateno De Luca e al sindaco Federico Basile. Il primo cittadino di Taormina e deputato regionale afferma: “Gli organizzatori della manifestazione No ponte devono prendere le distanze dallo striscione che ha sfilato per la città e in cui si riporta una frase che rappresenta un’allusione intollerabile. La frase riportata nello striscione, ‘Il ponte unirà due cosche anziché due coste’, è una dichiarazione di Don Luigi Ciotti (in origine di Nichi Vendola, n.d.r.), presidente di ‘Libera’, un uomo di chiesa che ha tutto il mio rispetto per il suo ministero e per le sue attività, ma che esempio sta dando con queste affermazioni? Una generalizzazione che fa male alla stragrande maggioranza di siciliani e calabresi onesti”.

Lo stesso giornalista e componente della segreteria nazionale del Pd Sandro Ruotolo, durante la diretta di Tempostretto, aveva citato l’affermazione di don Ciotti, a supporto della sua contrarietà alla grande opera. Aggiunge De Luca e il tema è stato ripreso dal sindaco Basile: “Perché dare dei mafiosi in maniera indiscriminata ai siciliani e ai calabresi ad ogni occasione? Perché nessuno si è posto il problema della presenza di quello striscione? Non si può dare spazio a queste esclamazioni. Io sono contro il Ponte di Matteo Salvini a vantaggio del corridoio Berlino-Palermo, ma non si può consentire che passi il messaggio che le grandi opere al Sud debbano necessariamente sapere di mafia”.

I presidenti delle Regioni querelino gli autori dello striscione

Per l’ex sindaco di Messina, devono intervenire “i presidenti delle Regioni Calabria e Sicilia, querelando gli autori di questo striscione”. A sua volta, così si esprime Basile: “Nel rispetto di tutte le espressioni democratiche, da cittadino e da sindaco, accolgo come ho sempre fatto ogni tipo di corteo o azione di comunicazione legale e leggitima. Ma quando un’azione di legittima democrazia diventa strumento di altro genere di comunicazione non posso non condannare un comportamento che prescinde dal tema della manifestazione. Ho letto il manifesto che è stato esposto durante il corteo no ponte … e davvero non capisco quale messaggio si voglia dare”.

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11 commenti

  1. De Luca Cateno era a favore del ponte e ha chiuso la campagna elettorale augurando la costruzione con su scritto Cateno De Luca.
    Ora è contro il “ponte di Salvini”. Siamo alle comiche. Il ponte non serve a Salvini, serve ai siciliani e ai calabresi! SERVE!

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  2. Si sa, sullo Stretto di Messina siamo un popolo di delinquenti, mafiosi. Non meritiamo nulla, siamo due cosche siculo calabre. I nordici, puri e casti, meritano le opere per 700 miliardi già realizzate ed i 130 miliardi da realizzare. Loro sono perfetti. Nella realtà delle procure, delle forze di polizia, le città del nord, sono quelle che hanno molta più criminalità e presenza mafiosa e sono quelle dove si realizza di tutto e di più. Utile, meno utile ed anche inutile. Muove l’economia del nord con le industrie che hanno delocalizzato. la realizzazione di strutture stradali ferroviarie ed altro, porta lavoro. Al nord vietato parlare di mafia. Ovviamente si utilizzano i soldi dell’angelico e buono nord, ed anche quelli del cattivo sud. Fra tanti centinaia di miliardi spesi al nord, un’unica opera è prevista al sud, il sistema ponte. Costa una minima frazione di quanto speso al nord. Si mette in movimento la sinistra macchina nordista. La loro preoccupazione forse, è che il ponte veramente porti lavoro, e permetta al sud di avere un’indipendenza economica, uscire dallo stato di sudditanza coloniale. Ed ecco spuntare il grido: messinesi e reggini mafiosi. Due cosche da non liberare dal colonialismo. Messina e Reggio sono tra le città con meno delinquenza in Italia. L’area dello Stretto di Messina con le due città metropolitane conta circa 1.300.000 abitanti, che sono i più maltrattati e tagliati d’Italia.

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  3. Da che pulpito( il caso di dire).
    Mi pare che più volte è stato richiamato per toni intimidatori e offensivi.
    E poi è vero che non c’è stata mai una linea sincera sul ponte.
    Peccato

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  4. A totonno chiedo: ma la cifra di 1,3 milioni di abitanti nell’area dello Stretto dove l’ha letta? E poi, non l’ha capito che questi soldi se li papperanno proprio le imprese del nord con Salvini che farà da garante, lasciando le briciole a qualche professionista messinese col cappello in mano e ai manovali del movimento terra? E che per far questo sono già stati stornati investimenti per la Sicilia? Povero illuso.

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  5. Sono messinese e non mi sento per niente offeso dall’affermazione di Don Ciotti (un ponte tra due cosche). Perciò stia tranquillo De Luca non ho bisogno della sua difesa e rivolga piuttosto la sua spiccata “sensibilità” verso obiettivi più concreti. Il suo è becero populismo da quattro soldi.

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  6. Hermann, città metropolitana di Messina 630.000 ab. Citta metropolitana di Reggio Calabria, 580.000 ab. Più un numero di abituali residenti con permesso di soggiorno e non. Sono circa 1.300.000 abitanti. Il ponte è un sistema che porta l’alta capacità e l’alta velocita al sud. La Sicilia è la meta più facilmente raggiungibile via mare nel Mediterraneo. Non a caso i migranti ci arrivano anche con barchini. Il mondo di oggi è basato sulle industrie asiatiche che producono per L’Europa. La logistica è la principale fonte di ricchezza e lavoro in l’Europa. Chi è contro il ponte, ha investito su Genova, porto da sempre marginale, periferico nel Mediterraneo. Le grandi navi puntano verso l’Atlantico e fanno tappa in Spagna , Portogallo, Francia; Inghilterra ed infine nei porti olandesi, che attualmente sono la porta dell’Europa continentale. L’Italia è tagliata fuori. Diverso è avere al centro del Mediterraneo approdi che permettono stoccaggio, rappresentanze, magazzini e trasporto veloce ed economico su treno da e per L’Europa. Cambia tutto. A questo serve il ponte e le opere connesse. L’Italia da marginale periferia, diventa interfaccia dei commerci europei. L’area dello Stretto il centro delle attività.

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  7. Mimmo, personalmente sono onesto, non frequento e neanche conosco mafiosi, non ho mai avuto di questi problemi. Al nord la delinquenza e la mafia è presente molto, moltissimo più che al sud, si sono spesi centinaia di miliardi in strutture di ogni tipo, sono previsti altri 130 miliardi di spesa e non mi pare che qualcuno abbia fatto proteste o parlato di mafie, tranne le procure. Sembra ci siano tante indagini in corso. Una sola opera prevista al sud e senza ancora aver messo una pietra, non si è fatto ancora nulla e si parla di mafia, di cosche per bloccare tutto. Il mondo al contrario. No, è la logica politica di mantenere il sud sottosviluppato e coloniale.

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  8. Totonno. Totonno. Tu conti da fine economista tutti gli abitanti da Capizzi a San Luca. E poi chi sa come mai isole come Malta o l’Islanda o nazioni come il Marocco che non si raggiungono se non in nave o aereo dall’Europa sono in ascesa economica già da anni.

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  9. Perché pungersi?
    Spostare il problema alle genti non colpevoli è malizioso.
    Mi viene in mente un proverbio medioevale: “Excusatio non petita, accusatio manifesta”.

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  10. I siciliani onesti non sono minimamente toccati dal contenuto dello striscione, e non hanno certamente bisogno di un paladino come l’ex-Sindaco.
    E Don Ciotti ha una storia personale che merita il rispetto di tutti i siciliani onesti.
    Peraltro, che l’invito a toni moderati provenga dal soggetto in questione fa sorridere (amaramente).

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  11. Hermann, contano tutti. Contano decine di migliaia di giovani che hanno dovuto lasciare le due aree metropolitane dello Stretto per mancanza di futuro, di opportunità. Mantenere lo stato coloniale di sottosviluppo costringerà altri giovani ad andare via, tanti, tantissimi giovani. Il ponte è una grande opportunità di sviluppo. Lei dice che è un idea fallimentare, bene. Se l’idea è positiva, come credo, il sud avrà grandi vantaggi, se l’idea non funziona tutto resterà come oggi, emigrazione e miseria, bassa qualità della vita. Però ci dobbiamo provare, non arrenderci al ruolo di colonia sottosviluppata che piace tanto alla sinistra e rinunciare alla possibilità di migliorare la nostra condizione.

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