Il leader fa un passo indietro nel partito e "saranno gli iscritti a decidere la collocazione alle regionali. Il centrosinistra è inaffidabile"
PALERMO – “Metamorfosi sì ma senza cambiare la nostra identità. Voltagabbana mai. Io lascio come segretario nazionale di Sud chiama Nord e affido al coordinatore regionale Lo Giudice e alla presidente Castelli la guida del partito in questo momento. Poi si deciderà se verrò sostituito”. Nell’iniziativa “La Sicilia che vorrei” a Palermo, Cateno De Luca annuncia di volersi dedicare “all’attività parlamentare di ScN. Rimarrò capogruppo se lo vorranno i colleghi Lombardo e Sciotto. Ma a trattare con gli altri partiti non sarò più io e l’Asssemblea del partito deciderà nel 2026 la nostra collocazione politica. Il 2025 servirà per confrontarsi con la base di Sud chiama Nord. Ma dopo 30 anni di attività di partito non farò più l’uomo di parte”. E ha sottolineato: “Sono arrivati gli insulti quando sono stato arrestato ma non le scuse quando sono stato assolto”. E si è rivolto al senatore leghista Nino Germanà, che ha accettato l’invito, ricordando che Matteo Salvini “non si è scusato dopo averlo insultato al momento dell’arresto”.
Se l’alleanza con il centrodestra sembra irreversibile, e il leader potrebbe anche ambire a un ruolo futuro istituzionale come quello di presidente dell’Ars o a una funzione di governo, le critiche sono rivolte al centrosinistra. Ha dichiarato durante il consueto fluviale comizio a Palermo: “Ringrazio Nuccio Di Paola, coordinatore regionale del M5S, per la sua partecipazione. E mi dispiace che una rappresentanza del Pd non sia presente. Io avrei partecipato alle primarie, ed ero pure disposto a fare un passo indietro nonostante i 500mila voti, ma sono loro a essere inaffidabili. Vogliono fare l’opposizione a vita. Sud chiama Nord deve portare nei palazzi la buona politica dell’amministrazione. Non siamo nati per scaldare la poltrona”.






Le dichiarazioni dei rappresentanti politici all’Ars
Giorgio Assenza (capogruppo FdI all’Ars): “Mi auguro che da questo percorso escano idee utili per la Sicilia. Le scelte vanno fatte, ma una volta prese devono essere applicate ovunque, dai singoli territori alla politica nazionale”.
Carmelo Pace (capogruppo DC all’Assemblea regionale siciliana): “Siete davvero tanti, complimenti. Quando si riesce a portare così tante persone a un evento, il merito è della base. Cateno è uno dei più preparati in termini di manovra finanziaria all’Ars, ed è tra quelli che stimo di più. Non può esistere un siciliano di serie A e uno di serie B: la Sicilia che vorrei è una terra in cui tutti siano uguali”.
Marcello Caruso (segretario regionale Forza Italia): “Essere qui oggi è un dovere per ascoltare le valutazioni di una comunità politica così rilevante. Il governo regionale, con grande senso di responsabilità, sta cercando di dare risposte ai sindaci. Dobbiamo guardare anche con ottimismo a quanto è stato realizzato finora. Oggi siamo qui per stringere un patto con la Sicilia e con i siciliani che voi rappresentate”.
Marianna Caronia (deputata Noi Moderati all’Ars): “All’Assemblea regionale siamo spesso firmatari di emendamenti comuni. Cateno De Luca ha sempre dimostrato attenzione alla nostra terra. Una comunità politica con questa identità merita il rispetto istituzionale degli altri partiti. Dobbiamo trovare una sintesi su temi cruciali come sanità e rifiuti e affrontare le riforme necessarie, a partire da quella della burocrazia. C’è ancora tanto lavoro da fare per la nostra Sicilia”.
Nuccio Di Paola (coordinatore regionale M5S): “‘La Sicilia che vorrei’, caro Cateno, mette al centro la sanità pubblica, cosa che i governi di centrodestra non hanno fatto. Dovete decidere come costruire l’alternativa al governo Schifani. Facciamolo insieme, perché un’alternativa è possibile. Dobbiamo ragionare su come aggregare più persone possibili, per trasformare le idee in azioni concrete”.
Nino Germanà (segretario regionale Lega): “Cateno De Luca non ha mai risparmiato nessuno nelle sue critiche, ma non ho avuto dubbi nel venire qui oggi. Sono felice di essere qui per augurare buon lavoro al vostro movimento. Seppur da posizioni diverse, a Messina stiamo collaborando su diversi fronti. Il presidente Schifani sta dimostrando autorevolezza nel governare”.
Pietro Rao (sindaco MpA): “Con Cateno De Luca c’è un rapporto di lunga amicizia e militanza politica. I fatti oggi gli danno ragione. Alle elezioni europee ha fatto bene ad andare da solo, dando visibilità a un movimento in crescita. C’è la politica del parlare e quella del fare: oggi è finito il tempo dei progetti costruiti sulle chiacchiere, è il momento di dare risposte concrete alle persone. È il tempo della responsabilità”.

Farà un passo indietro?Non sarà più segretario nazionale del partito?Probabilmente come facciata il comando passerà ad altri ma a comandare resterà lui.Si proporrà come deputato e presidente della ARS.Sinceramente spero che nessuna di queste sciagure si verifichi.
Povera Italia ma soprattutto povera Sicilia. Siamo solo un hub per extracomunitari, ma al di sotto dell’Albania. Territorio che scompare sotto i piedi della gente. Andremo tutti a casa loro a stare?
Vabbè, non più segretario, ma comunque “padrone”(proprietario) del partito.
….mi sembra tanto che gli abbiano teso una bella trappola” politicamente parlando”.si intende…..e per disperazione..ci sia caduto dentro….con tutti i piedi.Insomma lo hanno ” addomesticato politicamente”… complimenti agli “autori politici” di questo miracolo sociale…. Grazie di cuore!!!
“Progetto” lo chiamate questo tentativo catastrofico per le popolazioni della fascia jonica?