De Luca sfida di nuovo il consiglio: “Dimissioni? Fatelo prima voi”

De Luca sfida di nuovo il consiglio: “Dimissioni? Fatelo prima voi”

Francesca Stornante

De Luca sfida di nuovo il consiglio: “Dimissioni? Fatelo prima voi”

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venerdì 21 Giugno 2019 - 07:30

Un’ora e mezza di monologo in diretta Facebook per lanciare l’ennesimo guanto di sfida al consiglio Comunale “colpevole” di atteggiamenti riottosi e ostruzionismo a prescindere

Un’ora e mezza di monologo attraverso il canale che il sindaco Cateno De Luca preferisce in assoluto: la sua pagina Facebook. Dalla sua stanza a Palazzo Zanca, il primo cittadino è tornato a parlare alla città. Attorno al tavolo tutti i suoi assessori che per un’ora e mezza sono rimasti in silenzio, come sempre è accaduto fino ad oggi, che fossero comizi in piazza o dirette social.

Il bivio

La diretta di ieri sera era stata annunciata con un messaggio preciso: “Siamo a un bivio?”. E nell’ora e mezza di monologo iniziato poco dopo le 22.30, De Luca ha spiegato qual è questo bivio: dimissioni a dicembre e nuove elezioni ad aprile.

Colpa del consiglio comunale

Il motivo? Ancora una volta la colpa è tutta del consiglio comunale. Come ha ricordato lo stesso De Luca nella sua lunga narrazione, le minacce di dimissioni sono state una costante nei rapporti altalenanti con quel consiglio comunale in cui l’amministrazione non solo non ha alcuna maggioranza, ma non può contare neanche su un solo consigliere.

Lo stesso consiglio comunale che però fino ad oggi ha votato di fatto tutti gli atti importanti di questa amministrazione, su tutti il Salva Messina e la montagna di atti ad esso collegati. Ma a De Luca oggi questo non basta più. E lancia il guanto di sfida a chi in queste settimane ha “osato” contraddire atti della giunta o gli ha chiesto davvero di dimettersi dopo l’ennesima minaccia.

Il riassunto di un anno

Quindi il sindaco è partito facendo la cronistoria di questo ultimo anno per mettere in luce tutti gli elementi che hanno portato a un “confronto molto aspro” tra il sindaco, la giunta e il consiglio.

Il primo scontro fu nel settembre 2018 sulle modifiche al regolamento del consiglio comunale e lì scattò il primo annuncio di dimissioni. Per poi arrivare al nuovo regolamento che accoglieva tutte le richieste del sindaco.

A ottobre 2018 ci fu il famoso SalvaMessina che altro non era che una disamina di ciò che andava fatto con urgenza per evitare il dissesto. Scontri e nuove dimissioni. Ma poi io SalvaMessina fu approvato.

Subito dopo iniziò il percorso concertativo con le organizzazioni sindacali per le azioni propedeutiche al piano di riequilibrio.

Il SalvaMessina

Il 23 novembresempre il consiglio approvò la rimodulazione del piano di riequilibrio. “Quello che avevamo ereditato  dalla precedente amministrazione era farlocco. L’accordo era che si portava avanti tutto ciò che era previsto nel Salva Messina. A cominciare dalla riorganizzazione di questo palazzo, riducendo i dipartimenti da 20 a 8 e i dirigenti generali da 23 a 9. Perché la città si è rotta le scatole di avere a che fare con i padroni del pastificio che neanche si parlano tra loro e fanno perdere i procedimenti. Dobbiamo semplificare i processi amministrativi. La stessa riorganizzazione va fatta nelle partecipate e nei servizi sociali. Ma il consiglio comunale ha iniziato a venir meno all’impegno che aveva assunto con l’approvazione delle delibere del Salva Messina”.

I riottosi

De Luca parla di atteggiamento riottoso da parte dell’aula. E cita la bocciatura del regolamento sul baratto amministrativo, la mancata discussione della delibera della compartecipazione dei cittadini nei servizi a domanda individuale, poi gli ultimi colpi di scena con le polemiche sull’uscita da “quell’imbroglio di Taoarte”, il nulla di fatto per la nuova società che la giunta voleva creare per la valorizzazione del patrimonio immobiliare. E per finire anche la delibera per istituire gli ispettori ambientali che l’aula aveva provato a modificare e che l’assessore Musolino ha deciso di ritirare.

“Tutto questo porta a un inasprimento dei rapporti tra noi e il consiglio comunale e tutto questo arriva dopo la fase di grande collaborazione avuta sul bilancio di previsione che abbiamo approvato a febbraio, nei termini di legge. Rispetto a tutto questo è ovvio che noi ci troviamo in difficoltà. Non possiamo avere la guerra all’interno del Palazzo. Questa situazione di stallo ci mette in imbarazzo. Non possiamo continuare a deliberare provvedimenti che poi vengono stravolti dal consiglio comunale o insabbiati.

Queste sono delibere strutturali indispensabili per far uscire la città dal baratro. Io non so come andare avanti, non sono attaccato alla poltrona. Ma non posso accettare di governare con il freno a mano tirato.

A dicembre dimissioni?

Ho già detto che a dicembre chiudo questa esperienza. Mi sarei anche dimesso subito ma sono una persona responsabile, verrebbe nominato un commissario per andare a votare ad aprile 2020 e rispondo così a chi con la spocchia vuole le mie dimissioni subito”.

Il guanto di sfida

E poi il nuovo guanto di sfida al consiglio: “Aspetto che 17 di voi, la maggioranza assoluta, firmino le dimissioni e io consegno le mie. Dimostrate quanto siete uomini d’onore, se non temete il giudizio degli elettori. Vi dimetterete insieme al sindaco e così alla pari affrontiamo la prossima campagna elettorale? Così metteremo la comunità in condizione di scegliere un sindaco e la sua maggioranza. Io non temo il giudizio degli elettori.

Il fronte è aperto, renderemo pubblico ogni fatto che si verificherà all’interno del palazzo comunale. Anche perché non permetto che ci siano consiglieri che fanno gli sciacalli, ad esempio con gli ex lavoratori di Casa Serena, dopo che hanno approvato le regole con il Salva Messina.

E’ chiara una presa di posizione di ostruzionismo a prescidere. Quindi restituiamo alla comunità la possibilità di scegliersi un sindaco e una maggioranza che lo sostenga in consiglio”.

De Luca sfodera anche l’arma di una possibilità di nuovi ingressi nella giunta, se questo garantisse responsabilità e maggioranza.

Porte aperte a Zanca

Poi l’annuncio ai cittadini: dal primo luglio porte aperte a Palazzo Zanca. “Ogni venerdì sera faremo il punto della situazione sull’attività svolta. Inoltre inizieremo a ricevere senza appuntamenti chiunque voglia parlare con noi. Ogni giovedì dalle 20 in poi il sindaco e gli assessori saranno al Comune a ricevere tutti. Lo stesso il venerdì dalle 5 del mattino alle 10.

Noi vogliamo mantenere fede al nostro impegno e dare il massimo”.

Francesca Stornante

2 commenti

  1. QUESTO E’ UN BUON SINDACO ! NON LASCIATELO SCAPPARE ! VI FARA’ IL MAZZO MA E’ L’UNICO CHE PUO’ FARE USCIRE MESSINA DAL DISORDINE IN CUI L’HANNO PORTATA I PRECEDENTI SINDACI !!!

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  2. Non è chiaro di quale Luglio si parli del 2019 o 2020

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