Dissesto, Croce incontrerà i candidati. Ma...

Dissesto, Croce incontrerà i candidati. Ma…

Dissesto, Croce incontrerà i candidati. Ma…

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martedì 04 Giugno 2013 - 12:09

Domani alle 16 faccia a faccia tra commissario ed i sei pretendenti. Ma per il consiglio comunale l'incubo default non terminerà con le elezioni. Ecco perchè

Prima invocato, successivamente caldeggiato, poi smentito, quindi auspicato, finalmente l’incontro tra il commissario straordinario del comune di messina Luigi Croce ed i sei candidati a sindaco si terrà. Domani, alle quattro di pomeriggio, insieme al caffè postprandiale si discuterà di dissesto, tema caldissimo di questi ultimi scorci di campagna elettorale. Chiesto a gran voce da Gianfranco Scoglio, prima e da Felice Calabrò ed Alessandro Tinaglia subito dopo, il faccia a faccia tra l’attuale ed uno dei futuri reggenti di palazzo Zanca ha il sapore della “resa dei conti”.

Croce, nell’ultima settimana, ha accelerato le pratiche per la dichiarazione del dissesto, arrendendosi all’evidenza data dal sostanziale fallimento del piano di riequilibrio. La posizione dei candidati, invece è nota e assolutamente opposta. A parte Renato Accorinti, che in tempi non sospetti ha dichiarato come il dissesto sarebbe il male minore (benché inevitabile, visti i numeri in ballo) e Maria Cristina Saija del Movimento 5 stelle che sull’argomento non è andata al di là di qualche generica considerazione sull’opportunità di dichiararlo “per fare chiarezza”, gli altri quattro candidati sono convinti che si possa ancora evitare, e che comunque dovrebbe essere compito del prossimo consiglio, della prossima giunta e del prossimo sindaco quello di proporre un nuovo e più “efficiente” piano di riequilibrio finanziario.

Dall’altro lato della barricata si pone Croce, che invece sulle possibilità che palazzo Zanca possa sfuggire al fallimento non nutre più alcuna speranza, e questa sensazione non ha esitato a metterla per iscritto nella lettera mandata alla Corte dei Conti ed alla commissione di controllo della finanza locale di una settimana fa, in cui spiegava che, col voto contrario del consiglio comunale al contratto di servizio tra Comune e Amam (che avrebbe assicurato alle casse di palazzo Zanca 150 milioni in 10 anni), il piano di riequilibrio non aveva più ragione di esistere.

Non solo: il commissario ha anche “intimato” ai revisori dei conti di consegnare una relazione, da allegare alla delibera di dichiarazione di dissesto ai sensi dell’articolo 246 del testo unico degli enti locali, e ha fatto loro pure una certa fretta: due giorni da giovedi scorso, termine di consegna sabato. Tempi risicatissimi che ovviamente il collegio non ha potuto rispettare, data la complessità del documento, vera e propria pietra tombale sulle speranze di palazzo Zanca (motivo per il quale i revisori ci vanno coi piedi di piombo).

Sabato stesso, Croce ha giurato di non aver intenzione di dichiarare il dissesto, ma la consequenzialità delle sue azioni parla chiaro: intenzione del commissario è mettere il consiglio comunale di fronte alle sue responsabilità, e proporre un atto formale al più presto possibile. Atto che il consesso, benché “scaduto” a metà aprile e in procinto di essere rinnovato, potrebbe anche essere chiamato a votare come “atto urgente ed indifferibile”. Secondo la legge, infatti, fino alla proclamazione del nuovo consiglio, sono i vecchi inquilini ad essere nelle piene facoltà di agire. Il “rischio” di trovarsi all’ordine del giorno una delibera che scotta, quindi, c’è tutto, ed è anche parecchio probabile. A meno di soluzioni condivise che scaturiranno dall’incontro di domani.

9 commenti

  1. Che il commissario Croce aderisce alla richiesta dell’Avv. Scoglio, dell’Avv. Calabtò e drl Dr. Tinaglia, potrebbe ritenersi un atto doveroso, anche se tale richiesta non viene sostenuta dalla maggioranza dei candidati a Sindaco di Messina, ma solo da chi, con esclusione del dr. Tinaglia, dalla dichiarazione di dissesto potrebbe riceverne condizioni di ineleggibilità. Infatti non ci risulta che abbiano aderito alla richiesta altri candidati quali l’ing. Enzo Garofalo, il prof. Renato Accorinti e la signora Maia Cristina Saja, Ma la domanda che poniamo, oggi, al commissario Croce è quella di sapere se non crede opportuno, per equità e giustizia, rendere pubblico l’incontro per dare la possibilità ai cittadini messinesi che la pensano in modo diverso di poter, liberamente ed in modo democratico, manifestare le proprie ragioni. Ma non credo, purtroppo che ciò accada. Quando si è insediato il Commissario dr. Luigi Croce ero felice e commentando l’articolo del Suo insediamento pubblicato su tempo stretto online scrissi che la legalità, finalmente, entrava dentro il palazzo municipale. Questo perche ero convinto che il dr, Luigi Croce, da magistrato, “non poteva non sapere” quello che si diceva e si scriveva, ossia che era necessario fare chiarezza sui conti del Comune, che i bilanci economici di previsione dell’Atm. dal 2003, non erano veritieri (per non dire che erano falsi), che i “bilanci di esercizio dal 2003, sempre dell’Atm erano stati compilati in violazione delle legge di finanza locale e quindi da rottamare ed infine che la contabilità era tenuta seguendo principi privatistici e quindi impossibile l’allineamento con la contabilità comunale. Pensavo che, finalmente, il Consiglio Comunale. organo con funzioni, anche, ispettive sull”azione di governo della città, assumesse, su sollecitazione del commissario dr. Luigi Croce, tutte le iniziative per fare chiarezza sui conti del Comune ed adottare le determinazioni consequenziali. Il mio è stato un sogno che la realtà di oggi offusca e demolisce. Tutto è rimasto come il giorno del Suo insediamento. Ha preso una città dissestata finanziariamente e la lascia dissesta, travalicandone le conseguenze oltre i confini della stessa città. Ho letto che un uomo del governo regionale ha dichiarato che qualora dovesse fallire Messina, fingendo, certamente, di ignorare che Messina da anni è fallita, fallisce la Sicilia. Ma la Sicilia non è solo Messina, lo sono, anche, Palermo, Catania ed altri Comuni capoluogo di provincia che si trovano sull’orlo del fallimento ed anche Milazzo e Scaletta, questi ultimi comuni già dichiarati dissestati che rappresentano una parte della storia della nostra terra. Il dr. Croce durante la Sua reggenza non ha adottato nessun provvedimento che potesse incidere, sostanzialmente sulla gestione finanziaria pregressa del Comune , ad eccezioni di sparuti interventi di contenimento delle spese, da ritenere irrilevanti dal punto di vista complessivo in relazione alla regolarità contabile della gestione finanziaria del Comune e sulla disastrosa gestione contabile dell’Atm. Tutto è rimasto come prima, se non peggio di prima. Esagerato, a mio parere, anche il tempo concesso ai revisori contabile per predisporre una relazione sulla attuale situazione finanziaria del nostro Comune. Vengono giudicati pochi due giorni per predisporre tale relazione quando, in effetti basterebbero solo due ore, dato che il collegio dovrebbe, da tempo, essere in possesso dei dati richiesti da aggiornare, solamente, in base alla attuale esposizione con il tesoriere per le “anticipazioni di tesoreria” concesse ed utilizzate. Temporeggiare per i nostri politici, ma anche per altri, è l’arte del “prendere tempo” che consente di “tirare a campare”. Tornando all’incontro di domani credo che il Commissario dr. Croce ritenga utile ascoltare, per completezza, due campane e non una sola. Per fare conoscere ai cittadini messinesi conoscere il Suo parere utilizzi l’ufficio stampa del Comune, Noi rimaniamo in attesa.

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  2. Sarebbe giusto, visto che si tratta di soldi che escono dalle nostre tasche, che all’incontro possano assistere i cittadini, dal momento che in questo momento Tinaglia, Scoglio e Calabrò non sono stati eletti. Sarebbe giusto anche per sentire come e cosa proporranno al Commissario per riequilibrare le sorti del nostro Comune, ma sopratutto, come si potrebbero reperire in 10 anni, le somme occorrenti per risanare i conti, che a quest’ora sono lievitati oltre il doppio. Se è vero che il “rosso” del Comune si aggira intorno ai 450.000.000 di euo, rispetto ai 200.000.000 iniziali, è evidente che è stato arrecato un danno all’intera collettività, e non credo sia giusto che a pagarne le spese siano sempre e solo i cittadini.
    E’ vero che il Commissario vorrà portare i Consiglieri alle loro responsabilità, con un’ultima delibera, ma ho motivo di credere che quasi sicuramente il consiglio non raggiungerà il numero legale, per passare la “palla” ai successori.
    A questo punto che facciamo? continuiamo a perdere ancora tempo e nel frattempo, assistiamo inermi all’aumento del “rosso”? Messina è una città anomala, dove la politica riesce a trasformare le assurdità in normalità.
    Staremo a vedere e restiamo in trepida attesa dell’esito dell’incontro, se non sarà possibile assistervi.
    Ripeto: sarebbe giusto e corretto assistere, visto che i soldi escono dalle tasche dei cittadini e non certo da quelle di Scoglio, Tinaglia o Calabrò.

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  3. Francesco Pagano 5 Giugno 2013 07:32

    Mi sorprende leggere che, secondo voi, “Maria Cristina Saija del Movimento 5 stelle … sull’argomento non è andata al di là di qualche generica considerazione”, mentre “Renato Accorinti … in tempi non sospetti ha dichiarato come il dissesto sarebbe il male minore”. Voglio far presente che la
    posizione del Movimento 5 Stelle, che vede il default tristemente inevitabile e che addita alla cittadinanza le responsabilità politiche delle passate amministrazioni, è stata espressa chiaramente in tutte le occasioni, comprese le assemblee pubbliche, sin da Novembre.
    Il Movimento 5 Stelle, inoltre, ritiene che tale dissesto non debba ricadere sulle spalle dei Messinesi, che non hanno certo goduto dei soldi sperperati in questi anni, ed invita la cittadinanza a firmare la petizione “I Messinesi non pagheranno il dissesto del Comune di Messina” che si trova online in http://firmiamo.it/i-messinesi-non-pagheranno-il-dissesto-del-comune-di-messina.

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  4. Francesco Pagano 5 Giugno 2013 08:03

    Ma perchè tutti i candidati a sindaco vengono citati con il titolo e solo Maria Cristina Saija è “signora” e non “dottoressa”? A meno che non faccia riferimento al: “Signori si nasce ed io lo nacqui” di Totò.

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  5. ilCorsaroMarrò 5 Giugno 2013 08:26

    Ma signori miei…
    Mi pare logico pensare, anche se a nessuno viene mai in mente, che in una democrazia partecipata e concreta gli amministratori siano lo specchio del loro elettorato.
    Ora io dico: a me non pare che il messinese medio non si occupi affatto della sua città.
    Sporca, impreca, aggredisce, ruba dove e come può (a tutti i livelli), sputa, parcheggia in tripla fila e soprattutto “mancia e scorda”.
    E non è che si può aspettare la dittatura illuminata.
    Votate dunque con coscienza e vivete con ancora più attenzione agli interessi di tutti i vostri concittadini. Non sono i politici che, per primi, devono smettere di fare i “latriceddri”. Siamo noi! e possiamo cominciare direttamente dicendo che la colpa è nostra.
    Mi dispiace, ma continuare a far girare il proverbiale “cetriolo dell’ortolano” non ha alcun senso. Purtroppo sempre noi rimaniamo gli ortolani. Perciò sono daccordo con le parole di Accorinti. Il problema non è il dissesto o il default, il problema vero è culturale. Se non si capisce che, a prescindere dagli amministratori, la città la fanno soprattutto i cittadini vivendola civilmente ogni giorno e sforzandosi di trovare soluzioni contingenti e comuni, non andremo da nessuna parte. Smettetela di guardarvi l’ombelico e cominciate a rimboccarvi le maniche.
    Fare propaganda sul fatto che i cittadini non dovrebbero pagare le conseguenze del dissesto è falso oltreché da irresponsabili (anche se a chi lo ha materialmente causato garantirei anche qualche calcio nel ****).
    Riflettete e pentitevi! anime prave!!

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  6. Chiedo scusa ma ignoravo il titolo accademico, anche se convinto che, certamente ne avrebbe dovuto avere qualcuno. Ed allora mi sono rifugiato nel qualificarla, che io ritengo, come diceva, d’altra parte Totò, il migliore “aggettivo qualificativo” nel individuare una donna e chiamarla “SIGNORA”.

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  7. Come volevasi dimostrare. Sono le ore 15 e, per completare il nostro percorso, nessuno comunicato è stato emesso dall’ufficio stampa del Comune di Messina. Il nostro appello di essere presenti all’incontro è stato ignorato, è questo era prevedibile. Il Commissario Croce, persona inesperta nelle problematiche della pubblica amministrazione, così come ebbe modo di dimostrare durante la sua reggenza al palazzo municipale, ascolterà i candidati Sindaco di M ed i provvedimenti che intendono adottare per evitare il dissesto della nostra città, senza avere concesso di dare voce a chi la pensa diversamente. Da ciò che emergerà dell’incontro e da chi vi ha partecipato saranno i cittadini messinesi a trarne le conclusioni definitive. Le promesse collegate ai programmi dei candidati a Sindaco della nostra città sono quassi tutti, e quindi non tutti, da gradire ed accettare ma anche illuminanti, dato che fanno sognare, quasi tutti, una città meravigliosa, con servizi pubblici efficienti, con la raccolta differenziata quasi al 70%, senza problemi nella assistenza socio economica delle persone in condizioni di disagio economico- sociale. con la viabilità efficiente, le strade “lisce come l’olio” ed i giardini ed il vede della città ben curato. Insomma la città che tutti vorremmo. Ma tutto questo ci è stato detto, già, nel passato, ma non è stato realizzato. Ci promettete, insomma, una città costruiti su pilastri che poggiano sulla “melma” delle fogne a cielo aperto che anche oggi esistono e che, nel passato, vi siete dimenticati di eliminare Il presente commento conclude quello precedente. Grazie, ugualmente, Commissario Croce per non averci invitato, tanto, come la pensiamo, Lei giù ne èa conoscenza, Per il bene della città e dei messinesi aspettiamo di sapere come la pensa

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  8. Francesco Pagano 5 Giugno 2013 16:04

    Sono certo che abbia letto con molta attenzione la petizione del Movimento 5 Stelle http://firmiamo.it/i-messinesi-non-pagheranno-il-dissesto-del-comune-di-messina. Può illustrare anche a me, per favore, quali sono i passaggi che le sembrano “falsi o irresponsabili”? Io non ne vedo,quindi chiedo a chi ne sa più di me.
    Grazie.

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  9. Sarebbe meraviglioso se una semplice petizione fosse sufficiente ad eliminare e farsi restituire i soldi da una intera classe politica. Magari. Purtroppo non funziona esattamente così. I passi da fare sono i seguenti:
    1) Dichiarazione di dissesto
    2) Il Sindaco e la Giunta eletti dovrebbero costituirsi parte civile nei confronti di chi l’ha causato. E qui ci sono i miei interventi, perchè le eventuali elezioni di Scoglio e Calabrò sarebbero minate da un conflitto di interessi. Ne consegue che una volta eletti, nessuno di loro si costituirà parte civile.
    A questo punto, non lo fanno gli amministratori? Lo faranno i cittadini, che essendo consumatori finali, avranno margine di vittoria.
    3)Invito tutti i lettori a seguire un canale ricevibile da Hotbird. Si chiama Justice ed è molto istruttivo, specie in questo tipo di battaglie.

    Se la petizione fosse sufficiente a PUNIRE i colpevoli, non una ma un milione di firme.

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