Diario d'arte: lo spazio immaginario di A. Perilli

Diario d’arte: lo spazio immaginario di A. Perilli

elisabetta marciano

Diario d’arte: lo spazio immaginario di A. Perilli

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giovedì 23 Settembre 2021 - 14:14

In Pirelli, anche negli olii più recenti, tutto continua a raccontare della purezza monocroma, in essa arriva, per prima, la delizia dell'essenza artistica

50 opere, tra olii e disegni, esposte presso la galleria SanGiorgio Arte (Bari) che ha curato oltre la mostra anche l’allestimento e il catalogo. Le opere sono narrazione e testimonianza esplicita della ricerca artistica di Achille Perilli, uno dei maestri della pittura del ‘900 tra quelli che hanno scritto la storia dell’astrattismo geometrico italiano. Inaugurata sabato scorso “Lo spazio immaginario” sta riscuotendo un forte successo di pubblico e critica. Fondatore insieme a Carla Accardi, Ugo Attardi, Pietro Consagra, Piero Dorazio, Mino Guerrini, Antonio Sanfilippo e Giulio Turcato del gruppo Forma 1, Achille Perilli (classe 1927) è ancora uno dei grandi protagonisti dell’arte contemporanea.

Un potere ipnotico

La sua produzione è costituita da miriadi di “accadimenti formali” che impongono la sosta dello sguardo, la resa dell’osservatore di fronte al correre e ripercorrere di “paesaggi semplificati” in cui i colori dialogano in perfetta armonia a volte simmetrici a volte persi in una serie di forme che si aprono verso l’infinito pur mantenendo confini netti e rigorosi. In Perilli, la forma reclama il suo potere di espressione, i colori scalpitano fino quasi fuoriuscire dalla tela e divenire “materici”. Il territorio d’azione è indubbiamente quello della perfezione in cui l’estetica razionale esercita una forza straordinaria.

La forma delle forme

Il blu, il rosso, il verde così come il giallo fanno quasi “rumore” tanto è vigoroso il loro potere monocromatico. Piani orizzontali, verticali, obliqui definiti da sottili “piste” rosse segnano cammini verso i luoghi del silenzio e della contemplazione; e più si guarda verso il centro della tela, più lo sguardo lavora sui bordi rossi più è dato comprendere. Il colore diventa materia satura che lavora sull’essenza, sul distanziamento dallo scandalosa abbondanza dell’arte decorativa. In Pirelli, anche negli olii più recenti, tutto continua a raccontare della purezza del monocromo, è in esso che arriva per prima la delizia del silenzio, della sintesi e dell’essenza artistica. Perilli insiste sul potere del colore e lo doma grazie alla forma. Un fatto estetico di indubbio fascino che conduce l’osservatore nel labirinto della più seducente visione.

Sarà possibile visitare la mostra fino al prossimo 30 ottobre presso la galleria SanGiorgio Arte, via Sparano79 (Bari).

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