L' Arcigay scrive all'Arcivescovo La Piana a proposito del matrimonio gay

L’ Arcigay scrive all’Arcivescovo La Piana a proposito del matrimonio gay

Eleonora Corace

L’ Arcigay scrive all’Arcivescovo La Piana a proposito del matrimonio gay

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domenica 16 Dicembre 2012 - 12:16

Rosario Duca, presidente della sede messinese dell’Arcigay, scrive una lettera all’Arcivescovo Calogero La Piana. Duca chiede all’Arcivescovo come il messaggio d’amore che ispira i Vangeli possa conciliarsi con alcune azioni e dichiarazioni fatte recentemente da Papa Benedetto XVI.

Giorni amari per la comunità Lgbt (acronimo utilizzato come termine collettivo per riferirsi a persone lesbiche, gay, bisessuali e trans). I rapporti con la Chiesa Cattolica non sono mai facili, ma due azioni del Pontefice Benedetto XVI hanno particolarmente ferito i cittadini omossessuali. La prima è l’ennesima condanna del matrimonio tra persone dello stesso sesso fatto in occasione del Messaggio per la Giornata della Pace. L’altra è l’accoglienza, con annessa benedizione, della presidente del parlamento ugandese Rebacca Kadaga, promotrice di un disegno di legge shock che prevede la pena di morte per gli omossessuali. Per questo il presidente dell’Arcigay Makwan di Messina, Rosario Duca, facendosi portavoce degli oltre duemila iscritti all’associazione solo nella provincia di Messina, ha scritto una lettera all’Arcivescovo Calogero La Piana. “Non possiamo esimerci dal manifestare il nostro più vivo disappunto non potendosi ritenere accoglibile da Chi predica la pace e l’amore una persona che sta proponendo al proprio paese odio e morte”, commenta il presidente Arcigay. Sul tema del matrimonio gay Rosario Duca usa accenti forti. Il Papa ne ha parlato come di una “offesa contro la verità della natura umana”. Duca a tal proposito ricorda nella sua lettera che simili parole non fanno che contribuire a creare un clima intollerabile di discriminazione ed omofobia. Lo stesso clima che ha fatto suicidare qualche settimana fa, nella capitale, un ragazzo di quindici anni, tormentato dai compagni di classe perché “diverso”. Non vi è alcuna differenza tra un messaggio che incita alla discriminazione e uno che si augura la morte di un’intera categoria di cittadini. La morte sociale è anche fisica, come ben sapeva Hannah Arendt quando affermava che “la società ha inventato la discriminazione come arma idonea ad uccidere le persone senza spargimento di sangue”, si legge nella lettera. Il Parlamento Europeo, intanto, va in un’altra direzione, esortando tutti gli stati membri ad introdurre il matrimonio gay e le unioni civili per le coppie gay e lesbiche. “I Paesi e le istituzioni internazionali che chiedono a gran voce una maggiore inclusione delle coppie dello stesso sesso nel godimento dei diritti fondamentali non lo fanno perché sono impazzite, per puro autolesionismo o perché hanno perso la retta via.
Lo fanno, al contrario, perché hanno capito benissimo che le loro società saranno migliori se gli stessi diritti sono riconosciuti a tutti senza distinzione di orientamento sessuale”. Commenta Rosario Duca che conclude la missiva all’Arcivescovo con una domanda che suona come un monito: “ La Chiesa non si lamenti se le prossime generazioni e i giovani di oggi non si avvicinano più al Vangelo, come potrebbero, Le chiediamo, se la Parola viene predicata in così singolare modo?”

Eleonora Corace

4 commenti

  1. CastorinaCarmelo 16 Dicembre 2012 15:39

    Da eterosessuale vi dico: che non mi sconvolgono le effusioni di due persone dello stesso sesso, mi scandalizzano e mi feriscono le politiche “turboliberiste” della Fornero e di Monti.

    Buon Natale a tutti.

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  2. io non capisco….sono attori di un rapporto contro natura stigmatizzato dalla chiesa e dai vangeli, che mettono al centro la famiglia classica…e vanno dall’arcivescovo…a fare cosa ? vogliono pure il beneplacito ? ma che vadano altrove a fare i loro comodi !!!!!!

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  3. scacciapensieri 17 Dicembre 2012 09:23

    Di articoli come questo, il vostro giornale ne potrebbe fare proprio a meno come questa che da risalto ad una lettera faziosa e piena di fanfaluche e che riprende tante stupidaggine che circolano in rete e dai i soliti giornali che da molto tempo conducono una becera campagna contro la Chiesa cattolica.
    Il Papa non ha benedetto la sig.ra Rebacca Kadaga, ma solo salutata come è normale quando si incontrano folte delegazioni di parlamentari e magistrati stranieri.
    Inoltre il virgolettato “offesa contro la verità della natura umana” è estrapolato faziosamente da un concetto molto più articolato e armonioso sulla natura umana (NON religiosa) che vi invito a leggere per intero su: http://www.vatican.va/holy_father/benedict_xvi/messages/peace/documents/hf_ben-xvi_mes_20121208_xlvi-world-day-peace_it.html

    E per completezza di informazione le faccio notare che la si.ra Rebecca Kagada, che pure si è detta a favore della legge, NON è la promotrice che è stata invece avanzata dal parlamentare ugandese David Bahati.
    La legge comunque resta inaccettabile.

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  4. @ scacciapensieri
    Quoto completamente quanto da Lei scritto.
    Per completezza, mi permetto di aggiungere che professare una fede religiosa o politica non è una imposizione, ma una libera scelta.
    Quando si fa parte di una associazione se ne accettano i principi.
    Non si può essere cattolici quando conviene e laici quando non conviene.
    Anche perchè si possono prendere in giro gli uomini, non Dio.
    Giuseppe Vallèra.

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