Grioli risponde all'appello del circolo Arcigay di Messina. Replica anche Buzzanca

Grioli risponde all’appello del circolo Arcigay di Messina. Replica anche Buzzanca

Eleonora Corace

Grioli risponde all’appello del circolo Arcigay di Messina. Replica anche Buzzanca

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giovedì 26 Luglio 2012 - 22:00

Il segretario cittadino del Partito Democratico accetta la proposta di indire un'assemblea cittadina sul tema del matrimonio gay proposta dal circolo Makwan Arcigay di Messina, ma specifica l'adesione del PD di Messina al documento firmato dall'Assemblea Nazionale del Partito Democratico. Documento contestato dalle associazioni gay. Intanto Buzzanca risponde alla richiesta di un confronto sulle unioni civili

“Piena adesione alla linea nazionale”. Il Segretario cittadino del PD, Giuseppe Grioli, risponde all’appello dell’ Arcigay Messina. Rosario Duca, presidente del circolo Makwan Arcigay Messina, sconcertato per la battuta d’arresto che l’assemblea nazionale del Partito Democratico, svoltasi a Roma poco tempo fa, ha inflitto alla richiesta del matrimonio paritario – ovvero riconosciuto anche per le coppie omosessuali – aveva chiesto alla sezione messinese di pronunciarsi al riguardo. “Il Partito Democratico non è solo Rosi Bindi” aveva affermato polemicamente Rosario Duca che, fermo sostenitore dell’importanza di una politica orizzontale, aveva chiesto ai distaccamenti locali del PD di prendere posizione, possibilmente discostandosi dalla linea attualmente scelta dal partito su scala nazionale. Nel suggerire questa condotta, Rosario Duca ricordava anche i 2000 iscritti all’Arcigay solo nella provincia di Messina. Duemila persone che si tramuteranno in duemila voti quando la città sarà chiamata alle urne, il cui malcontento non è consigliabile alimentare. Con un po’ di ritardo, segno forse di accurata riflessione, arriva la risposta del PD. “Sento il bisogno di esprimere condivisione al documento approvato dall’assemblea nazionale del mio partito”, scrive Giuseppe Grioli, disattendendo così alle speranze dei membri Arcigay della provincia di Messina, che speravano nella sezione locale per avere una bocciatura che, riaprendo clamorosamente la discussione, avrebbe potuto portare ad un cambio di rotta dell’intero partito. “Il tema del riconoscimento dei diritti alle coppie omosessuali è questione troppo importante che occorre tirar fuori da strumentalizzazioni propagandistiche”, scrive Grioli gettando benzina sul fuoco sulle polemiche divampate in questi ultimi giorni, alimentate soprattutto dall’Arcigay, ma anche da grillini, IDV ed altre associazioni. Sottolineando il grande pluralismo che anima il Partito Democratico – considerato un bene piuttosto che un fattore negativo – Grioli ritiene che la questione dei diritti delle coppie gay “non possa essere liquidata tramite uno scontro acuito dal radicalizzarsi delle posizioni del tipo: matrimonio gay prendere o lasciare”. Una stoccata, questa, a chi da parte del mondo dell’associazionismo omosessuale ha più volte ribadito che i diritti si applicano senza mezzi termini e tentennamenti. Per Grioli, invece, conviene puntare ad un’estensione dei diritti alle coppie di fatto, comprese quelle omosessuali. “Nel documento approvato dalla stragrande maggioranza dell’assemblea nazionale” – scrive il segretario PD – “ si conferma la volontà di riconoscere le unioni tra persone dello stesso sesso ed estendere loro diritti e tutele”. Grioli fa notare, inoltre, che la proposta approvata dal partito è perfettamente in linea con i principi sanciti dalla Costituzione. Una giusta via di mezzo, dunque, per un partito che sembra aver sposato a pieno il detto classicheggiante “in medio stat virtus”. Un modo cauto di procedere che non soddisfa chi si batte da anni per il riconoscimento del matrimonio paritario. “noi sul termine matrimonio civile non faremo sconti” – rilancia a caldo Rosario Duca – Il PD deve uscire dall’ambiguità in cui versa”. Rosario Duca sottolinea, inoltre, che l’articolo 29 della costituzione a cui il documento firmato PD fa riferimento, generalizza il termine unione con matrimonio, ma non specifica il genere delle persone che formano la coppia. Un dibattito destinato a continuare, dunque. Eventualità accolta comunque di buon grado anche da Giuseppe Grioli che, fermo sostenitore del dialogo, accetta la proposta dell’Arcigay di indire un’assemblea cittadina per discutere di questi delicati argomenti. Intanto anche il Sindaco, Giuseppe Buzzanca, risponde alla richiesta fatta – tramite due note che risalgono ai mesi di marzo e maggio – dall’Arcigay Makwan Messina di un confronto sulle unioni civili e il riconoscimento della famiglia anagrafica. “La giunta comunale ha inteso” – scrive il sindaco – “prima di pronunciarsi definitivamente sulla sua richiesta, di approfondire ulteriormente le questioni in argomento”. Una risposta che ai membri del circolo Makwan sa troppo di temporeggiamento,se non di un modo molto diplomatico di salvare la faccia cercando di non affrontare mai un argomento scomodo . Intanto Grioli, piuttosto che risentirsi delle polemiche e dei toni accesi, auspica sempre la strada del confronto e del dialogo, sottolineando, però, l’importanza del rispetto di tutte le posizioni. “ Sgombriamo il campo da pregiudizi e riconosciamo alle diverse opinioni pari dignità purché esse siano espresse civilmente e nel rispetto delle opinioni altrui”.(Eleonora Corace)

3 commenti

  1. Sono di quella generazione del secondo dopoguerra,ancora sotto l’influsso comportamentale del fascismo,che a Messina arrivò fino agli anni settanta,ragazzini che tormentavamo i ricchioni,quelli come LAURETTA,che ostentavono con coraggio la loro omosessualità,pagandone un caro prezzo.Poi ricevetti un sonoro ceffone seguito da un fragoroso silenzio di mio padre,uomo all’antica che visse tutto il nazifascimo e i suoi orrori contro i diversi.Crescendo,aiutato dalla mia formazione politica e umanistica,il mio atteggiamento verso i gay cambiò totalmente,per quanto mi riguarda i diversi gusti sessuali sono naturali,quindi hanno lo stesso rango nella società.Sono grato a PISAPIA,sindaco di Milano,per la delibera del Consiglio Comunale che istituisce il REGISTRO DELLE UNIONI CIVILI,un primo passo che non mette a rischio il matrimonio sancito dalla Costituzione,per arrivare agli stessi diritti civili che ha l’AMORE fra gli eterosessuali. BRAVISSIMO IL PISAPIA ETEROSESSUALE.

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  2. Stiamo parlando del PD meno L ci tengo a sottolineare. Spero che questo partito così come composto a livello nazionale (a livello locale non sono pervenuti) sia completamente rifondato. Non possono fare un ibrido tra PDL e UDC. Se poi non vogliono rischiare di vincere è un altro discorso visto che si tirano sempre la zappa sui piedi

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  3. Mero uso a scopi elettorali del signore di cui sopra…inutile aprire diatribe di qualunque genere…

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