Per l'Ispettorato del Lavoro non era sicura, gli esperti del sindaco riaprono la Leopardi

Per l’Ispettorato del Lavoro non era sicura, gli esperti del sindaco riaprono la Leopardi

Francesca Stornante

Per l’Ispettorato del Lavoro non era sicura, gli esperti del sindaco riaprono la Leopardi

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mercoledì 18 Gennaio 2017 - 00:36

Una vicenda andata avanti a suon di proteste, disagi e ordinanze. Alla fine una soluzione che ha messo tutti d'accordo e che ha permesso di riaprire parzialmente l'edificio di piazza Stella Maris a Minissale. Da oggi, per 60 giorni, 440 alunni che in queste settimane hanno vagato tra doppi turni e attività extrascolastiche tornano nella loro scuola.

La vicenda della scuola Leopardi come il gioco dell’oca. Dal 22 novembre scorso ad oggi via via di casella in casella, tra passi falsi, immobilismo, speranze e difficoltà. Poi alla fine la soluzione: ed ecco che si torna al punto di partenza. E si ricomincia. Come se non fosse accaduto niente. Non è così però. Perché per due mesi 440 alunni, centinaia di famiglie, docenti e personale della scuola si sono ritrovati loro malgrado protagonisti di una vicenda quasi surreale, scandita da proteste, ordinanze firmate e revocate, grandi disagi. La buona notizia è che oggi l’istituto di piazza Stella Maris, a Minissale riapre i suoi cancelli. Per gli alunni delle classi dell’infanzia, della materna e delle medie la campanella torna a suonare. Quel plesso che era stato dichiarato non sicuro per carenze strutturali dall’Ispettorato del Lavoro da oggi torna ad accogliere la sua comunità scolastica. Ovviamente non perché nel frattempo è stato adeguato e messo a norma, ma perché il gruppo di esperti, guidati dal professore dell’Università di Catania, Ivo Caliò, ha decretato che in una parte dell’edificio si può continuare a svolgere regolarmente l’attività scolastica. Il sindaco Accorinti, il giorno dell’Epifania, messo alle strette da giorni di proteste serrate dei genitori ormai esasperati, aveva tirato fuori dal cilindro questa soluzione: affidare a degli esperti un ulteriore studio per la verifica della vulnerabilità in condizione sismica e statica della scuola. In quei giorni, non trovando possibilità di dialogo con l’Ispettorato del Lavoro, che aveva fatto chiudere l’edificio perché un dirigente di Palazzo Zanca aveva dichiarato quello stabile non idoneo ad ospitare il seggio elettorale per motivi di sicurezza, Accorinti aveva scelto una soluzione “esterna”. Così, sulla base dei nuovi e più accurati risultati e di quanto osservato durante apposito sopralluogo tecnico, si è svolto un approfondimento tecnico fra Ispettorato territoriale del lavoro ed il Comune. L'Amministrazione Comunale ha avanzato all'Ufficio dell'Ispettorato del lavoro formale richiesta affinché venisse valutata la possibilità di un utilizzo parziale e temporaneo della scuola Leopardi, allegando a supporto la “Relazione sintetica per la riapertura parziale e temporanea del plesso scolastico G. Leopardi del Comune di Messina” curata dal gruppo di lavoro coordinato dal prof Caliò. Relazione che ha convito il capo dell’ispettorato, Gaetano Sciacca, poiché ha sancito che “a seguito opportune e accurate calcolazioni si è potuto ritenere possibile procedere a una riapertura parziale e temporanea del plesso scolastico limitatamente ai corpi A, B e C con esclusione del corpo D, dell'aula II D nel corpo C e della palestra e del locale custode annesso”, che quindi giustifica una limitazione temporale oltre che parziale del plesso.

L'Ispettorato ha così disposto di continuare ad osservare la sospensione di qualsiasi attività lavorativa nel plesso scolastico di Piazza Stella Maris e l'allontanamento del personale operante nella struttura comprese le aree di pertinenza, limitatamente nelle aree della struttura ritenute a rischio dal gruppo di lavoro che ha sottoscritto la relazione ,e della parziale riapertura del plesso, garantendo l'espletamento dell'attività lavorativa nel rispetto della normativa vigente in materia di salute e sicurezza sui luoghi di lavoro.

Sulla base di questo provvedimento dell’Ispettorato del lavoro, fermo restando la primaria necessità della salvaguardia della pubblica e privata incolumità ed in particolare la sicurezza sui luoghi di lavoro, il Sindaco ha siglato la relativa ordinanza che consente di riaprire per 60 giorni la scuola, ponendo fine ad una situazione di disagio sociale.

Questi 60 giorni dovrebbero bastare per la messa a norma dei locali dell’ex Corelli, struttura che si è aggiudicata il bando per il trasferimento temporaneo dell’intero plesso scolastico per il prossimo anno e mezzo, visti i lavori di adeguamento della scuola di Minissale. Lavori che confermano lo stato non ottimale della struttura, un intervento corposo che il Comune programma ormai da un anno e che doveva partire dal 2 gennaio. Se nel frattempo si fosse anche trovata in tempi celeri la soluzione per il trasloco oggi la Leopardi poteva tranquillamente essere già un cantiere. E invece 440 alunni hanno vagato per un mese prima delle vacanze di Natale e poi per altri 10 giorni al rientro.

Francesca Stornante

2 commenti

  1. La presunzione intellettuale sarà la nostra rovina. In realtà, quello che questi esperti sanno è che SIAMO NELLE MANI DEL SIGNORE!

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  2. La presunzione intellettuale sarà la nostra rovina. In realtà, quello che questi esperti sanno è che SIAMO NELLE MANI DEL SIGNORE!

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