Il mezzo flop del piano di riequilibrio certificato anche dai revisori dei conti

Il mezzo flop del piano di riequilibrio certificato anche dai revisori dei conti

Danila La Torre

Il mezzo flop del piano di riequilibrio certificato anche dai revisori dei conti

Tag:

martedì 13 Settembre 2016 - 22:18

Basile e Zingales dicono senza mezzi termini che il mancato rispetto delle previsioni inserite dall'Ente nel Piano di Riequilibrio pluriennale costituisce grave criticità. L’Organo di revisione bacchetta l’amministrazione anche per i nuovi debiti fuori bilancio, che ammontano ad oltre 33 milioni di euro

Che il piano di riequilibrio targato Signorino-Le Donne si sia rivelato un mezzo flop mei primi due anni di “vigenza” lo ha già detto chiaramente prima dell’estate l’assessore al bilancio Luca Eller Vainicher. Oggi a ribadire il concetto è il Collegio de revisori dei conti, che nella relazione sul consuntivo 2015 dedica un capitolo al “Disallineamento con Piano di Riequilibrio Pluriennale annualità 2015”. Molte delle misure di risanamento messe a punto soprattutto dall’ex assessore al bilancio Guido Signorino in sinergia con il segretario/direttore generale Antonio Le Donne sono rimaste sulla carta.

«L'organo di revisione– scrivono testualmente Basile e Zingales – durante le verifiche previste ha riscontrato la correttezza dei dati esposti in Bilancio con le movimentazioni contabili relative alla chiusura dell'esercizio 2015, in tale contesto è necessario rilevare significativi scostamenti, segnatamente al fronte delle Entrate, rispetto alle previsioni della seconda annualità del Piano di riequilibrio pluriennale …».

I MAGGIORI SCOSTAMENTI RISCONTRATI. I due revisori dei conti – pur ricordando e puntualizzando che il Comune di Messina non ha ancora ricevuto i circa 70 milioni di euro del Fondo di rotazione nazionale, in quanto la procedura di riequilibrio è ancora in itinere ed il piano dovrà ancora essere rimodulato entro il prossimo 30 settembre prima della definitiva adozione da parte del Ministero e da parte della Corte dei Conti – spiega che «rispetto alle Misure previste nell'anno 2015, pari a € 95.303.180,46 … al netto della mancata erogazione del Fondo di cui sopra » esiste «una differenza legata alla mancata realizzazione delle misure previste pari ad € 8.081.889,27» .

Basile e Zingales dicono senza mezzi termini che il mancato rispetto delle previsioni inserite dall'Ente nel Piano di Riequilibrio pluriennale costituisce grave criticità. «Si evidenzia – si legge ancora nella relazione – la mancata diligenza dei soggetti preposti al monitoraggio ed alla verifica del Piano di Riequilibrio che nelle intenzioni di chi lo ha adottato costituisce la strada verso il risanamento economico-finanziario dell'Ente».

L’Organo di revisione bacchetta l’amministrazione anche per i nuovi debiti fuori bilancio, che ammontano a 33.684.882,86 euro e rendono ancora più drammatica la situazione economica di Palazzo Zanca, ad un passo dal default.

«L'Organo di Revisione – scrivono quindi in conclusione Basile e Zingales – in considerazione delle osservazioni evidenziate con particolare riguardo agli scostamenti con il Piano di riequilibrio Pluriennale e dei rilievi della Corte dei Conti, in ragione della imminente rimodulazione dello stesso e stante il perdurare delle rilevanti criticità oggetto dei costanti moniti e rilievi, invita l'Ente, in tutte le sue componenti ed ognuno per le proprie competenze, a farsi parte diligente affinché si valutino in maniera risolutiva le eventuali azioni da porre in essere al fine di salvaguardare i precari equilibri economico-finanziari dell'Ente».

Come detto in precedenza, il piano di riequilibrio, approvato il 28 febbraio 2015, sarà oggetto di una nuova rimodulazione, che dovrà necessariamente essere approvata dal Consiglio Comunale entro il prossimo 30 settembre. Il documento non è stato ancora neanche esitato dalla Giunta e tutto lascia supporre che anche in questa occasione i consiglieri comunali si troveranno a votare allo scadere del gong, come ormai consuetudine.

Danila La Torre

6 commenti

  1. Se Accorinti avesse dichiarato il dissesto fin da subito oggi, probabilmente, saremmo su una strada migliore di quella verso il baratro in cui ci troviamo.
    Secondo me, l’attuale giunta andrebbe processata per evidente danno erariale…

    0
    0
  2. Se Accorinti avesse dichiarato il dissesto fin da subito oggi, probabilmente, saremmo su una strada migliore di quella verso il baratro in cui ci troviamo.
    Secondo me, l’attuale giunta andrebbe processata per evidente danno erariale…

    0
    0
  3. SoloPerTeMessina 14 Settembre 2016 10:58

    La giunta si meriterebbe d’esser processata per danno erariale, re(n)ato accorinti oltre al danno ci ha procurato la beffa: la beffa per noi messinesi di essere derisi, di essere presi tutti come cialtroni ed ignoranti. E per questa colpa, si merita d’aver tolta la cittadinanza.
    Finita la sindacatura, vada in Tibet e non torni piu’ qui.

    0
    0
  4. SoloPerTeMessina 14 Settembre 2016 10:58

    La giunta si meriterebbe d’esser processata per danno erariale, re(n)ato accorinti oltre al danno ci ha procurato la beffa: la beffa per noi messinesi di essere derisi, di essere presi tutti come cialtroni ed ignoranti. E per questa colpa, si merita d’aver tolta la cittadinanza.
    Finita la sindacatura, vada in Tibet e non torni piu’ qui.

    0
    0
  5. Nostalgia di Mariedit…..!

    0
    0
  6. Nostalgia di Mariedit…..!

    0
    0

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Commenta
Tempostretto - Quotidiano online delle Città Metropolitane di Messina e Reggio Calabria

Via Francesco Crispi 4 98121 - Messina

Marco Olivieri direttore responsabile

Privacy Policy

Termini e Condizioni

info@tempostretto.it

Telefono 090.9412305

Fax 090.2509937 P.IVA 02916600832

n° reg. tribunale 04/2007 del 05/06/2007