Dopo la sciroccata arrivano le "piogge di fango", ecco da quale area del Sahara provengono

Dopo la sciroccata arrivano le “piogge di fango”, ecco da quale area del Sahara provengono

Daniele Ingemi

Dopo la sciroccata arrivano le “piogge di fango”, ecco da quale area del Sahara provengono

venerdì 22 Aprile 2022 - 13:00

Ecco da dove arriva la gran quantità di polvere desertica che sporca le nostre auto e i nostri balconi

Dopo la sciroccata di ieri, che ha fatto registrare raffiche fino a 80 km/h in città, e picchi sui 90 km/h sulla costa tirrenica, abbiamo assistito al fenomeno delle “piogge di fango”, che hanno sporcato le nostre auto e balconi, con tanto di accumuli di polvere desertica marrone. Si sono osservate concentrazioni molto elevate di particolato grossolano (PM10) nell’Africa settentrionale e nel sud Italia, con concentrazioni che raggiungono i 250/300 µg/m3 in Sicilia, ossia 250/300 milionesimi di metro. Si tratta di concentrazioni davvero elevatissime, come non si vedevano da almeno 10 anni.

Come si originano?

Le nuvole di polvere desertiche vengono prodotte da particolari condizioni meteorologiche, che prevedono venti piuttosto forti, con raffiche > 50/60 km/h, che soffiando su vaste aree desertiche sabbiose sollevano per aria ingenti quantità di polvere e pulviscolo desertico. Si producono delle vere e proprie nuvole di polvere, sollevate verso la media troposfera da moti convettivi (correnti ascensionali) che favoriscono uno spostamento di queste particelle microscopiche su grandi distanze.

Come arriva a depositarsi al suolo (o sulle nostre auto)?

I granelli di polvere desertica, che sporcano le nostre auto e i nostri terrazzi o balconi, si possono depositare al suolo in due modi: tramite la “deposizione umida” e la “deposizione secca”. Nella “deposizione secca” la polvere si accumula sul terreno per sedimentazione, lasciando piccoli accumuli, come capita sul davanzale di una finestra o nel tergicristallo della nostra auto. Nel caso di questa sera l’evento è stato indotto dalla “deposizione umida”. In questo caso la gocciolina di pioggia, cadendo per gravità verso terra, assorbe le polveri presenti in sospensione in atmosfera, depositandole al suolo, o sulle nostre auto posteggiate all’aperto, creando delle macchioline di color giallo o marrone.

Da dove arriva la polvere?

Per conoscere l’area del Sahara da dove sono partite le particelle di polvere occorre analizzare le correnti atmosferiche che soffiano alle medie quote dell’atmosfera, fra i 2000 e i 6000 metri di altezza. In questo caso notiamo come, in base alla disposizione dei venti alle varie quote, l’area di origine, da dove sono state sollevate le particelle di polvere desertica, sia quella dell’Algeria orientale, nei dintorni della regione dei “grandi Erg orientali”, dove sono presenti immense dune desertiche, spesso modellate dai forti venti di sud-ovest, attivati dallo sviluppo di profonde depressioni sul Mediterraneo centro-occidentale. Proprio da qui le particelle più piccole di polvere sono state sollevate verso le quote superiori atmosferiche tramite intense correnti aeree sud-occidentali che hanno effettuano il loro trasporto a distanza, verso il Mediterraneo e la Sicilia, dove parte di questo materiale si è depositato, tramite “deposizione umida”. Da oggi i venti di ponente puliranno l’atmosfera, scacciando la nuvola di polvere verso la Grecia e la Turchia.

Le polveri sahariane trasportano nutrienti?

Diversi studi di letteratura hanno dimostrato come le polveri del Sahara forniscono agli ecosistemi terrestri e marini importanti nutrienti come il ferro che è un micronutriente necessario per la fotosintesi nei produttori primari marini, tipo il fitoplancton e altri batteri marini. La polvere, abbiamo visto, contiene anche ferro, un nutriente limitante in molte aree dell’oceano, quindi quando la polvere cade nell’oceano, può fungere da fertilizzante per la crescita di alghe o fitoplancton. Proprio lo spostamento verso occidente della polvere è stato oggetto di ricerche da parte della NASA che ha scoperto come la foresta amazzonica sia cosi fertile grazie all’arricchimento di fosforo presente nelle nubi di polvere che dal Sahara occidentale raggiungono i Caraibi e l’area amazzonica, dopo aver attraversato l’oceano. La polvere riesce ad influenzare l’equilibrio radiativo del pianeta in due modi diversi, sia direttamente disperdendo e assorbendo la radiazione solare in entrata, sia indirettamente modificando le proprietà ottiche delle nuvole, esse stesse sono un attore importante nel sistema climatico. Nel bilancio radiativo potrà esserci sia un effetto di riscaldamento sia di raffreddamento in base alla dimensione delle particelle di sabbia e alla quota di arrivo delle stesse.

2 commenti

  1. Bravissimo Ingemi che spiega in modo semplice, come il colonnello Bernacca (per chi se lo ricorda).

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  2. Complimenti per l’ottima chiarezza espositiva che rende semplici per il grande pubblico concetti tecnicamente complessi.

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