È morto a Lipari l'artista Geri Palamara

È morto a Lipari l’artista Geri Palamara

Redazione

È morto a Lipari l’artista Geri Palamara

venerdì 16 Maggio 2025 - 00:04

Il pittore, e da giovane cantautore, è morto a Lipari. È stato un riferimento nell'arte contemporanea

Era nato a Baucina, in provincia di Palermo, il 30 settembre 1939. Ed è morto il 15 maggio a Lipari. A tutti gli effetti eoliano d’adozione, l’artista Geri Palamara, pittore con un ruolo di rilievo nell’arte contemporanea, e da giovane cantautore, viene descritto così sul sito della galleria “Lazzaro”: “Geri Palamara è un pittore altrorealista. Di origine eoliana, si diploma al liceo Artistico di Reggio Calabria e all’Accademia di Belle Arti di Roma. Tra le sue partecipazioni a rassegne nazionali e internazionali, si annoverano l’Accademia di belle arti di Brera, il Festival dei Due Mondi di Spoleto. Numerose altre sono state le sue mostre personali a partire de Le terre di Efesto del 1954 nell’Isola di Vulcano e le partecipazioni a rassegne nazionali e internazionali a cominciare dagli anni ’60. È del 1976 la sua partecipazione alla Biennale di Venezia, o ancora la Personale allestita al The National Arts Club – Gregg Galleries, New York e quelle a Palazzo Barberini a Roma”.

Nelle sue opere il legame con la terra siciliana

Continua la descrizione: “Originale e poliedrico, Geri Palamara è senz’altro uno degli artisti più rappresentativi dell’arte contemporanea. La critica ha interpretato il suo lavoro come “un orfico rituale, dove si celebra il mistero dell’universo attraverso la cosmicità delle sue visioni”. Un’arte simbolica, fatta di rivelazioni delle sue Mitiche isole, le Eolie, dove ha trascorso le estati della sua infanzia e la gioventù. Egli canta l’infinito dialogo che s’instaura in questi luoghi fra cielo e mare e la simbiosi con l’uomo, artista e poeta. “Dalle viscere delle mie isole riaffiorano vasi, urne cinerarie, guardano il sole e rivivono nel tempo, fuori dal tempo, nelle dimensioni infinite degli elementi”, scriveva il pittore. L’opera di Palamara celebra il sanguigno legame che lo lega alla sua terra, forme e colori, segni e immagini, che si generano dalla metamorfosi del reale sfociando nel più squisito simbolismo cosmico ma con lo sguardo rivolto verso il futuro, verso le dimensioni atemporali degli Universi. Grazie al sapiente uso degli azzurri, celesti, rosa, bianchi, che trasformano la tela in una poesia dell’infinito”.

E ancora: “Geri Palamara è stato anche un giovane cantautore molto promettente nella Milano da bere dei primi anni ’70, come testimoniano alcuni video presenti nell’archivio storico dell’Istituto Luce, attivo sino al finire degli anni ’80. E successivamente si dedica a tempo pieno all’attività di pittore. È il padre del musicista Tank Palamara, frontman del gruppo musicale heavy metal The LoveCrave“.

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