Fabio Costantino, psicologo e Giudice onorario del Tribunale dei Minori di Messina segnala che la visita di alcuni bambini al Teatro Vittorio Emanuele si è conclusa con i burberi inviti di un orchestrale a lasciare la sala
Artista secondo gli occhi di un bambino? Una persona che diverte e si diverte con semplicità, che ammalia i suoi piccoli spettatori e si compiace della loro ammirazioni, li lusinga con ciò che meglio sa fare… L’arte.
Pensate un po’ lo sbigottimento e il disincanto del piccino ai cui occhi il “fabbricante di favole” si trasforma in un pragmatico dipendente che abbandona i panni del creatore dei sogni per svilirsi in quelli di un lavoratore arrabbiato. Che caccia tutti dalla sala, inveendo e scalpitando, che minaccia di richiedere l’ausilio della forza pubblica in caso di inottemperanza al suo ordine senza appello.
Forse “pragmatico” non è nemmeno il termine che più calza. Non, quantomeno, se ascoltiamo la storia, altrettanto sbalordita, del papà di quel piccino che aveva portato il figlio a teatro per fargli respirare a pieni polmoni “l’aria della cultura”.
L’intento c’era, erano i presupposti che mancavano. L’affettuoso papà e gli altri genitori che avevano avuto la stessa sfortunata pensata, non avevano infatti immaginato di dover fare i conti con quanto accaduto.
E così sull’entusiastica brigata di bimbi e genitori che ieri aveva varcato le soglie del Vittorio Emanuele e che, in aria di esplorazione e dopo averne ricevuto il permesso, si era appollaiata nel più remoto angolo della sala, ben felice di ascoltare le prove generali del celeberrimo “Rigoletto”, si è abbattuta una raffica di strepiti accolti con lo sdegno di un’alzata di tacchi e di qualche “vergogna!” urlato di rimando dagli spalti.
E’ la storia che ci è stata raccontata con una punta di ironia e molta perplessità da Fabio Costantino, psicologo e Giudice onorario del Tribunale dei Minori di Messina. “Lasciate che i bambini vengano a me…” – ricorda il lo stesso nella sua bonaria protesta in cui ha dipinto la paradossale situazione.
Per fortuna, oltre l’amaro in bocca, a lui e al suo piccolo rimane la gioia di risiedere nella nostra meravigliosa città. Peccato che – conclude – “sia una città senza sindaco, senza verde, senza autobus, senza parcheggi, senza lavoro, senza svincoli, senza Rettore, senza palestra, senza fiera, senza alberi, senza luce, senza alberghi, senza acqua… senza niente”. (Sara Faraci)

che tristezza…
Sara’ stata la favola di Pinocchio……
La storia è andata cosi’ fortunatamente ci sono 150 testimoni in sala:La prova “ante-generale”chiusa al pubblico,stava appena per cominciare,il direttore d’orchestra era infastidito perchè sentiva uralare dei bambini dall’alto della seconda galleria,quindi ha deciso di non far cominciare la prova,se prima la sala non fosse stata sgomberata,subito dopo in una delle arie piu’ importanti di Rigoletto,alla fine della sua aria,lo stesso cantante faceva notare che in quelle condizioni rumorose era realmente troppo difficile potersi concentrare,quindi prima la mia collega Rosaria Mastrosimone,e dopo anch’io abbiamo chiesto alle autorita’ preposte all’interno del Teatro(non certo ai CC,o PS)che si occupano proprio di questo,il ripristino del silenzio,cosa del tutto normale in un Teatro che si rispetti.Se il padre del bambino avesse voluto lamentarsi dell’accaduto(cosa alquanto improbabile in base ai fatti)di certo si sarebbe potuto presentare in sala,a chiedere delle spiegazioni.Trovo alquanto strano che nessuno si sia presentato sotto da noi,ma stranamente abbia ben pensato di far scrivere un articolo su tempo stretto attacando la figura degli “ORCHESTRALI”,approfitto dell’occasione per chiedere formalmente un incontro con il Padre in questione,per chiarire(sempre se ce ne fosse)questa incompresione,se posso sempre al padre del bambino vorrei fargli notare,che spesso e anche nei post che si possono leggere sulla nostra bacheca,”NOI ORCHESTRALI”abbiamo sempre spinto per il ripristino dei concerti pomeridiani per i Bambini.L’unica domanda che mi pongo è la seguente:questo PAPA’ esiste oppure è una delle tante invenzioni fatta per screditare la nostra IMMAGINE NELLA CITTA’?……….
Cannata Giampiero orchestrale 1corno dell’orchestra del Vittorio Emanuele.
“… non era il re delle favole” no.
Mi ricordo, anni fa, che in un villaggio turistico, il DJ , durante un gioco a premi col karaoke, facesse cantare un brano “La voce del Silenzio” ad un turista russo, senza sapere che costui era tenore al Teatro all’Opera di Pietroburgo (Russia che piu’ Russia, proprio non si puo’ ..)
Allora ce ne accorgemmo tutti, dopo poche note.
Come finì ? Con alcuni saggi di Puccini (“Nessun Dorma”, Verdi “Di quella Pira” e Leoncavallo “Mattinata”, terminando con la celeberrima “Vesti la giubba”. E credetemi, non appariva per niente infastidito dalla confusione iniziale dei bimbi presenti, che anzi, rimasero ammaliati da quella voce.
E che voce ! Il suo nome era : M. Skljiapin.
Lui anzi sosteneva che era importantissimo che anche i bambini sentissero quei pezzi d’opera ; perché questo avrebbe contribuito ad accendere in loro l’amore per l’arte, la musica lirica. Ogni commento ulteriore, penso che sia semplicemente …. superfluo.
ecco, ora sì! si faccia avanti il papà di questo bambino “traumatizzato”, anzi ne approfitti per un chiarimento e si presenti davanti al Vittorio Emanuele stasera alle 19.30 per essere accanto a queste persone che continuano a regalarci la loro Arte! Ma quante croc* dobbiamo sopportare… e comunque, ripeto, “che tristezza”…
Signori miei forse continuiamo a non comprenderci,Noi GLI ORCHESTRALI DEL TEATRO VITTORIO EMANUELE,CI SIAMO SEMPRE BATTUTI PER RIPRENDERE I CONCERTI POMERIDIANI PER I BAMBINI,VEDI LA FAVOLA MUSICALE DI PIERINO E IL LUPO,O IL CARNEVALE DEGLI ANIMALI,ETC ETC,MA AHIME’ NON CI HA ASCOLTATO MAI NESSUNO.COSA BEN DIVERSA è UNA PROVA ANTE-GENERALE PER GIUNTA” CHIUSA AL PUBBLICO”.SIAMO CERTI ANZI CERTISSIMI CHE IL PADRE DEL BIMBO O O I PADRI DEI BIMBI IN QUESTIONE,SCRIVERANNO SUBITO UNA LETTERA ALLA NOSTRA AMMINISTRAZIONE PER AVALLARE LE NOSTRE RICHIESTE PER IL RIPRISTINO DELLA MUSICA PER I BAMBINI NEL NOSTRO TEATRO.
PS.LO STESSO LEONARD BERNSTEIN FAMOSO PER AVER CREATO I CONCERTI PER I BAMBINI.ALLE SUE PROVE DI SALA,NON PERMETTEVA A NESSUNO DI STARE IN SALA,LO STESSO DICESI PER KARAJAN O KLEIBER,IN QUANTO SONO DUE COSE DISTINTE E SEPARATE.
GRAZIE
cerchiamo di non creare pretesti assurdi, per carità… se il padre del bambino non chiarisce direttamente con le persone in questione, noi che non sappiamo come si sono svolti i fatti non possiamo parlare. non sarebbe la prima volta che qualcuno crea dissapori inutilmente… Apprezzabile M. Skljiapin ma contesto totalmente diverso. 🙂
Carissimo Giampiero Cannata, ho chiesto a Tempo Stretto di pubblicare integralmente la nota che ho inviato alla redazione affinché tu possa cogliere il tono ironico dei miei commenti e l’affettuoso augurio che tutta la famiglia ti/vi invia per la vostra battaglia. Non ho mai scritto che i bambini sono rimasti ‘traumatizzati’; dispiaciuti certamente si!
Ho un sogno Giampiero, che la Dirigenza di questo sfortunato Teatro possa riservare i dieci migliori posti del nostro Teatro ad altrettanti ragazzi che in questo momento sono ospiti delle strutture penali minorili che frequento per lavoro affinché anche loro possano avere la possibilità di assistere ad uno spettacolo che forse non conosceranno mai.
Un abbraccio affettuoso ad un ‘orchestrale arrabbiato’ da un ‘cittadino arrabbiato’
Fabio Costantino
Vorrei un chiarimento : esiste un controllo da parte del personale del Teatro, che coordini e disciplini l’accesso alle varie sale ? Ed in questo caso : chi è il responsabile designato ?