Ecco la sfida per imprese e investitori: l'economia sostenibile e sociale

Ecco la sfida per imprese e investitori: l’economia sostenibile e sociale

Redazione

Ecco la sfida per imprese e investitori: l’economia sostenibile e sociale

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sabato 17 Aprile 2021 - 08:48

La riflessione di Giuseppe Giannetto, consulente finanziario: "I criteri ESG sono sempre più al centro delle scelte per aziende e investitori"

“Non abbiamo ereditato questo mondo dai nostri genitori, l’abbiamo preso in prestito dai nostri figli”.I cambiamenti demografici, climatici e tecnologici stanno trasformando la faccia del pianeta. Una rivoluzione che non riguarda solo le imprese ma chiunque a qualsiasi latitudine si trovi. Chi non saprà adattarsi al cambiamento rischia seriamente di essere tagliato fuori dal nuovo mondo.

7 miliardi di persone

Alcuni fatti possono farci comprendere come l’economia circolare o la green economy oggi non siano più il futuro ma il presente. Il 30 ottobre 2011 è nata, a Manila, Danica May Camacho. La sua nascita ha portato la popolazione mondiale a sette miliardi di persone e, in meno di 30 anni, il pianeta dovrebbe ospitare 9 miliardi di esseri umani. Questo aumento demografico creerà una pressione ancora maggiore sull’ambiente, mettendone alla prova il punto di rottura.

Salvaguardare il Pianeta

Negli ultimi anni oltre l’aspetto demografico anche i comportamenti sociali verso la salvaguardia del pianeta sono notevolmente cambiati. Ciò è dovuto in parte al fatto che una quota sempre maggiore di popolazione ha vissuto in modo diretto il danno che il degrado ecologico ha provocato. Nel 2015 l’inquinamento ha ucciso nove milioni di persone tre volte più dell’AIDS, della tubercolosi e della malaria messe insieme. Contemporaneamente la velocità di comunicazione, attraverso anche i social media, ha influenzato l’informazione e la formazione delle opinioni a livello mondiale. Grazie a piattaforme come Twitter e Facebook, le persone possono oggi esprimere e condividere le loro preoccupazioni sull’inquinamento e sulla sostenibilità come un tempo non era possibile.

Impatto etico….

Oggi, dunque, non si può più prescindere da un contesto globale che richiede un’attenzione sempre maggiore alla corretta gestione delle risorse del pianeta. E cresce sempre di più il numero degli investitori interessati non solo ai rendimenti ma anche all’impatto sociale, ambientale ed etico dei propri investimenti.

…e scelte aziendali

Il cambiamento climatico, l’incremento demografico, la scarsità delle risorse, le numerose sfide sociali, ma anche il quadro normativo che impone maggiore trasparenza, incideranno sempre di più sulle scelte politiche aziendali e sui modelli di business adottati dalle imprese.

Sostenibilità

Coniugare crescita del capitale e sostenibilità è oramai un obbligo: occorre impostare delle valide strategie di investimento che siano socialmente responsabili, vale a dire attente ad integrare l’analisi economico- finanziaria con quella sociale, etica e ambientale, al fine di creare valore per l’investitore e per la società nel suo complesso.

L’Agenda 2030

Nel 2015 i leader di 193 paesi, riuniti presso l’Assemblea Generale delle Nazioni Unite, hanno approvato l’Agenda 2030 per lo Sviluppo Sostenibile, una risoluzione con cui si sono impegnati a perseguire, entro il 2030, 17 ambiziosi Obiettivi di Sviluppo Sostenibile per il miglioramento delle condizioni di vita di milioni di persone in tutto il mondo.

L’enciclica del Papa

Nello stesso anno è stata pubblicata l’enciclica di Papa Francesco “Laudato Si”. Argomento principale trattato è stato l’interconnessione tra crisi ambientale della Terra e crisi sociale dell’umanità, ossia l’ecologia integrale. Un’enciclica non solo verde ma soprattutto sociale.

I criteri ESG

Ma cosa significa ESG? L’acronimo ESG (Environment, Social, Governance) indica i criteri di natura non finanziaria che misurano l’impatto ambientale (E), il rispetto dei valori sociali (S) e gli aspetti di buona gestione (G). Questi criteri sono parte integrante della strategia d’investimento responsabile e rappresentano uno strumento in grado di accrescerne il valore nel lungo periodo.

Environment: ambiente

La lettera E (Environment) indica il primo pilastro, l’ambiente, e comprende tematiche quali i cambiamenti climatici, la deforestazione, l’inquinamento atmosferico e delle acque, lo sfruttamento del suolo e la perdita di biodiversità. Parallelamente alla ricerca di performance, si valuta l’impatto delle attività aziendali sull’ambiente (efficienza energetica, emissioni di gas serra, gestione delle risorse idriche e dei rifiuti, ecc.) e la capacità delle imprese di offrire prodotti e servizi in grado di rispondere alle sfide climatiche ed ambientali.

Social: politiche sociali

La lettera S (Social) include aspetti legati alle politiche di genere, alla tutela dei diritti umani, agli standard lavorativi e ai rapporti con la comunità civile. Si valuta l’impatto delle attività delle aziende nei confronti dei suoi dipendenti, clienti, fornitori e la gestione del rapporto con la società civile. Tematiche sociali come la sicurezza sul posto di lavoro, la salute pubblica e della comunità locale, la distribuzione del reddito e la sicurezza dei prodotti sono sempre più al centro dell’attenzione dell’opinione pubblica in termini di responsabilità sociale delle aziende.

Economia sociale e solidale

Si promuove l’impegno per un’economia sociale e solidale, proponendo investimenti che hanno l’obiettivo di coniugare rendimento finanziario e impatto sociale; strategie solidali che permettono di agire a favore dell’istruzione, del benessere, dell’occupazione, dell’ambiente e della solidarietà internazionale. L’obiettivo è quello di trarre vantaggio dalle nuove opportunità di crescita economica derivanti dai cambiamenti sociali in atto e dalla transizione verso modelli di business socialmente responsabili.

Governance

La sfera del terzo polo di sensibilità sociale G (Governance) include aspetti come l’indipendenza del consiglio di amministrazione, i diritti degli azionisti, la remunerazione dei dirigenti, le procedure di controllo e le pratiche contrarie ai principi della libera concorrenza e di rispetto delle leggi. Si analizza il valore aggiunto generato dalle società che incoraggiano l’adozione di buone pratiche di governance. Gli investitori sono sempre più sensibili a queste sfide, e anche le piccole e medie imprese dovranno fare conto con le tematiche Esg. GIUSEPPE GIANNETTO (consulente finanziario)

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