Aumento oneri concessori. Insorge anche l’Ordine degli Architetti

Aumento oneri concessori. Insorge anche l’Ordine degli Architetti

Aumento oneri concessori. Insorge anche l’Ordine degli Architetti

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giovedì 10 Ottobre 2013 - 10:17

E’ necessario secondo l’Ordine degli Architetti, differenziare i contributi concessori a seconda della zona della città, visto che i valori immobiliari a piazza Cairoli piuttosto che in qualunque villaggio periferico sono sensibilmente diversi. In questo modo, si rischia l’abbandono dei villaggi e dannosi consumi di nuovo suolo a svantaggio del recupero urbano e dell’edilizia storica

Gli effetti negativi della crisi economica si fanno sentire. Se poi si aggiunge la delibera commissariale numero 219, dello scorso 7 marzo, che riguarda l’Aggiornamento del Costo di Costruzione e degli Oneri Concessori, ecco che il quadro è completo.

Dopo l’Ordine degli Ingegneri, adesso anche l’Ordine degli Architetti scrive al sindaco Accorinti ed all’assessore De Cola per chiedere un confronto. “Gli aumenti hanno portato ad una lievitazione delle entrate nelle casse comunali? – chiedono gli architetti -. Oppure si è registrata solo una contrazione delle attività edilizie?”.

Il Consiglio dell’Ordine ritiene che i valori stabiliti dalla delibera siano contrastanti sia per l’importo sia rispetto ai criteri stabiliti negli altri Comuni siciliani. E riassume i punti critici:

“1. gli incrementi dei valori degli oneri di urbanizzazione non trovano corrispondenza nel resto dei comuni della Sicilia, come si evince da un semplice raffronto,

2. non vengono differenziati i valori ed i parametri di riferimento in rapporto alla localizzazione degli interventi edificatori all’interno delle zone omogenee del P.R.G., così com’è previsto nelle tabelle parametriche adottate dalla Regione e che, in ogni caso, sono da determinare in stretta connessione con le “politiche di settore” a breve e media scadenza così come opportunamente programmate dall’Amministrazione Comunale,

3. il calcolo del contributo appare originato da un metodo di computo e parametrazioni incomprensibili e con prezzi unitari incoerenti con gli attuali e reali costi riguardanti le opere di urbanizzazioni primarie e secondarie, con il risultato di far lievitare sensibilmente ed impropriamente i valori del contributo da versare,

4. non considera alcuna casistica circa gli interventi edilizi rapportati alla qualità degli stessi (efficienza energetica, innovazioni tecnologiche, recupero in aree urbane degradate ecc.), i quali sarebbe doveroso incoraggiare adottando indici di premialità, (si consideri, ad esempio, l’incentivo che potrebbe scaturire da tali premialità agevolative nei casi di ristrutturazione urbanistica e di recupero edilizio delle aree periferiche degradate e dei villaggi urbani e suburbani).

Per ciò che concerne i costi di costruzione, poi:

1. è palesemente errato il metodo di calcolo, che, anche per gli anni scorsi, ha portato a sostanziali differenze a confronto con gli importi determinati dagli altri comuni siciliani e ciò appare incomprensibile ove si consideri che tale contributo nasce dall’adeguamento ISTAT di un valore iniziale uguale per tutti i comuni perché determinato dalla Regione e, pertanto, non sono giustificabili le attuali sensibili differenze riscontrate,

2. è opportuno individuare una casistica parimenti alle finalità di cui al precedente punto 4”.

E’ necessario, inoltre, secondo l’Ordine degli Architetti, differenziare i contributi concessori a seconda della zona della città, visto che i valori immobiliari a piazza Cairoli piuttosto che in qualunque villaggio periferico sono sensibilmente diversi. In questo modo, si rischia l’abbandono dei villaggi e dannosi consumi di nuovo suolo a svantaggio del recupero urbano e dell’edilizia storica

“Appare impropria – conclude il Consiglio dell’Ordine – l’approvazione con immediata esecutività di una delibera di Giunta in tema di istituzione e ordinamenti di tributi comunali (peraltro in contrasto con l’art. 16 del D.P.R. n. 380/01 e con le numerose leggi regionali), la cui competenza spetterebbe al Consiglio Comunale, quale organo di indirizzo e di controllo politico amministrativo.

2 commenti

  1. Crisi economica? Ma quando mai, i ristoranti sono tutti pieni!

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  2. Dato che l’edilizia procede benissimo l’aumento delle tariffe è d’obbligo. Ma non vedete che questa città è morta. Quando l’edilizia non va tutto si ferma. invece di incentivare gli interventi diminuendo le tasse parlate sempre di aumenti. Alla fine l’unica cosa che aumenta sono gli abusi edilizi. Pazienza.
    E la deburocratizzazione edilizia? Che fine ha fatto? Anche il questo campo si va di male in peggio.

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