Valutazione d'impatto ambientale e Commissione Consultiva paralizzanti per l'edilizia

Valutazione d’impatto ambientale e Commissione Consultiva paralizzanti per l’edilizia

Sara Faraci

Valutazione d’impatto ambientale e Commissione Consultiva paralizzanti per l’edilizia

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martedì 12 Marzo 2013 - 13:53

Il consigliere UDC, Domenico Guerrera, ha espresso la necessità che la valutazione di incidenza ambientale (V.I.A.) preceda il rilascio della concessione edilizia richiesta ma non ne impedisca la presentazione. Nel mirino anche il mancato rinnovamento della Commissione Consultiva

Il settore edilizio accusa già pesantemente la crisi economica che non sembra il caso di paralizzarne ulteriormente l’attività. E’ il sunto delle parole che si leggono nell’interrogazione effettuata dal consigliere comunale, Domenico Guerrera, al commissario straordinario, Luigi Croce.

Nel mirino delle taglienti osservazioni di Guerrera, le previsioni della delibera di Giunta Comunale n.495 dell’aprile 2011, la quale stabilisce l’irricevibilità delle richieste di concessione edilizia o di qualsiasi altro titolo abitativo nelle zone SIC (siti di interesse comunitario) e ZPS (zona a protezione speciale), ove non corredate dal preventivo rilascio della Valutazione di Incidenza Ambientale e dello Screening.

La previsione sembra infatti cozzare o meglio, del tutto disconoscere, le linee direttive tracciate da una sentenza della Corte di Cassazione – che tra l’altro precede l’emanazione dell’improvvida normativa. Il più alto organo giurisprudenziale si è infatti espresso nel senso di non ritenere irricevibili le richieste non corredate dalla documentazione in materia di impatto ambientale bensì rendere quest’ultima condicio sine qua non per il rilascio del relativo titolo abilitativo.

Una notevole differenza tra le due formulazioni che pure a primo acchito parrebbero simili, una discrepanza nella terminologia che acquista forti rilievi pratici, rallentando l’azione amministrativa a danno dei livelli occupazionali – sempre più in picchiata – e mettendo a repentaglio anche le magre casse dell’ente che verrà quanto prima preso d’assalto da ricorsi legali e coinvolto in labirinti giudizial-burocratici dai ben noti tempi biblici.

Oltretutto, ad aggravare la situazione, decine e decine di progetti che fanno registrare la loro pigra giacenza presso l’Ufficio che dovrebbe vagliarli e approvarli. Alla base di questa ulteriore paralisi, la mancata presenza in seno al bilancio dell’Ufficio stesso, di appositi capitolati di spesa che consentano il pagamento dei gettoni di presenza ai membri della Commissione Consultiva Comunale preposta a formulare considerazioni in materia di impatto ambientale.

Organo che sembra essere stato dimenticato in quanto non sciolto né tantomeno rinnovato, a seguito delle dimissioni del sindaco che ne aveva nominato i componenti, come pure sarebbe previsto dall’articolo 65 dello Statuto Comunale. E ciò, nonostante il “salato pagamento dei diritti per l’esame del V.I.A.”, come lo stesso Guerrera ha voluto chiarire.

Una matassa piuttosto ingarbugliata che ha spinto il consigliere UDC ad auspicare un pronto intervento da parte dei vertici di Palazzo Zanca, consentendo al settore di ottenere quell’input necessario per far ripartire i propri ingranaggi. (Sara Faraci)

Un commento

  1. per esperienza personale consiglio di rinnovare la Commissione solo dopo aver acquisito il parere favorevole dei locali ambientalisti di fama internazionale. Così si potrà autorizzare di tutto e di più senza tema delle solite decine e decine di pagine di denunce e degli articoli di qualche scribacchino asservito alla causa

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