Due candidate presentatesi a gennaio insistono per essere ammesse. Se così fosse, il numero dei già tanti in corsa rischia di allungarsi parecchio
Entra nel vivo la campagna elettorale per il rinnovo del Consiglio dell’Ordine degli Avvocati, una campagna che si è aperta di fatto a gennaio scorso, quando gli avvocati messinesi avrebbero dovuto andare al voto ma tutto è stato rinviato per sciogliere il nodo del doppio mandato.Da allora gli animi si sono scaldati e le polemiche non si sono mai placate. Da qui a fine mese, quindi, sono attese vere e proprie scintille.
Intanto dopo la pronuncia della Corte Costituzionale che sdogana senza se e senza ma il divieto del terzo mandato, hanno annunciato la rinuncia alla corsa il presidente uscente, Vincenzo Ciraolo, il responsabile della formazione Giovanni Villari e gli altri due componenti del consiglio uscenti, Giuseppe Vadalà Bertini e Nunzio Cammaroto.
Il ritiro è ufficiale, conferma Ciraolo, che si congeda così dal ruolo:
“Carissime Colleghe, carissimi Colleghi, Amici tutti,com’è noto, è scaduto il mandato consiliare quadriennale e, dando seguito all’impegno assunto, in esito alla pronuncia della Consulta non sarò candidato alle elezioni per il rinnovo del nostro Consiglio dell’Ordine.Ho avuto l’onore e il privilegio di essere eletto nel mese di febbraio del 2000 e, prescindendo dalle cariche ricoperte, dopo averne varcato la soglia, ho sempre agito nella convinzione che il mandato, che mi era stato affidato dall’Avvocatura messinese, non potesse limitarsi allo svolgimento asettico delle deleghe di volta in volta assunte, ma che fare – ed essere – Consigliere dovesse connotarsi per altro: presenza costante, disponibilità quotidiana, capacità di ascolto, vicinanza a tutti i Colleghi – soprattutto ai più giovani-, impegno e trasparenza nei comportamenti, sincerità, partecipazione a tutte le attività consiliari, sostegno alle componenti associative, legittimazione del nostro Ordine tra tutte le componenti della società civile, interlocuzione con le istituzioni cittadine e visibilità della nostra Avvocatura nel contesto nazionale delle istituzioni forensi.
Ho cercato di impegnarmi e di fare tutto questo, sempre, con il sorriso sulle labbra. Non sono io a poter giudicare quello che ho fatto e a stabilire se sono stato all’altezza delle responsabilità che mi sono state affidate ma, se devo tirare le conclusioni di questo bellissimo percorso, e pensare a ciò che più mi ha scaldato il cuore, voglio dire che nel corso di questi anni ho avuto il grande orgoglio di riscuotere la stima e l’affetto di tantissimi Colleghi, di avere conosciuto e di essere, poi, divenuto amico di molti di Voi.
Affetto, e Amicizia, che ho sentito sulla mia pelle ogni giorno, e che mi fanno dimenticare le pochissime delusioni avute proprio da chi non mi aspettavo.Per i sentimenti che mi sono stati donati, Vi ringrazio con immensa gratitudine, nella sincera consapevolezza di AVERE RICEVUTO MOLTO PIU’ DI QUANTO NON SIA RIUSCITO A DARE. Desidero, infine, ringraziare mia moglie e mia figlia, che sono state sempre al mio fianco; a loro devo le mie scuse, per il tanto tempo sottratto.”
Era lui il candidato presidente in pectore del gruppo di candidati che facevano riferimento proprio agli uscenti. Adesso dallo stesso gruppo nulla trapela su eventuali altri nomi “di punta”. Nessun accordo, quindi, sembra la parola d’ordine tra loro: sarà il nuovo consiglio, tenendo conto dei risultati delle urne, a decidere chi sarà il nuovo presidente.
Il gruppo che a lui fa riferimento sta preparando ad una campagna tutt’altro che sottotono: quando il programma sarà ufficiale lo presenteranno in grande stile.
Intanto però per l’ufficialità del passo indietro di Ciraolo e gli altri bisognerà attendere almeno stamattina. La Commissione elettorale si insedierà infatti soltanto oggi.
E’ tutto nelle mani dell’avvocato Gaetano Mercadante, scelto per il ruolo proprio per la sua capacità di affrontare anche le questioni più delicate e ingarbugliate.
A lui la patata bollente, quindi. Che però non sembra quella degli ineleggibili perché gravati dal doppio mandato. Quando formalizzeranno il ritiro, infatti, almeno quella questione sarà chiusa.
Ben più impegnativo si annuncia invece il nodo delle due candidate che insistono per essere considerate in corsa.
Avevano presentato la loro candidatura a gennaio, prima che tutto venisse rinviato. Non hanno ripresentato formalmente la candidatura a giugno. Ma insistono, al momento soltanto verbalmente, per non essersi mai ritirate. E vogliono entrare nella competizione. Ed hanno già preannunciato il ricorso, nel caso venissero escluse.
Sono tanti, però, gli avvocati che si erano candidati a gennaio ma non si sono “ripresentati” a giugno. Che farà quindi la Commissione? Se deve ammettere le due “insistenti”, dovrà ammettere anche tutti questi altri. In questo caso, la lista dei candidati in corsa in teoria potrebbe andare oltre i 100 nomi.
Si rischia il caos? All’avvocato Mercadante e la segretaria Simona La Spina l’arduo compito di evitarlo.
Caro Presidente Ciraolo, in tutte le sedi , comprese le Inaugurazioni dell’Anno Giudiziario, Ti ho manifestato il mio dissenso rispetto alla Tua azione ordinistica.
Sono piu’ vecchio di Te come iscrizione, di qualche giorno; da un mio coetaneo mi sarei aspettato cose diverse ed imparzialità.
Non mi sei piaciuto affatto nella Tua gestione.
Spero Tu possa cadere nel dimenticatoio Forense, quale Presidente passato.
Avv.Filippo Mangiapane, Presidente della Camera Penale di Messina “Erasmo da Rotterdam”