La campagna elettorale di Franco De Domenico entra nel vivo col taglio del nastro della segreteria, dove ringrazia il centro sinistra unito

MESSINA – “Oggi inauguriamo questa sede, tra due mesi speriamo di spostarci di poche decine di metri”. Il candidato sindaco del centrosinistra, Franco De Domenico, ha inaugurato la sede elettorale di Via Garibaldi. Un grande ufficio, quello dell’ex Jolly Hotel, che ha accolto numerosi partecipanti. Non solo politici e giornalisti, ma anche giovani e meno giovani pronti ad ascoltare il segretario del Pd, ormai nel pieno della campagna elettorale.

De Domenico ringrazia il “centrosinistra unito”

Il riferimento allo spostamento di pochi metri è, ovviamente, proprio a Palazzo Zanca, e viene accolto dall’applauso dei presenti. De Domenico ha poi iniziato spiegando di aver preparato un discorso ma di aver deciso di andare a braccio. Ringrazia quel centrosinistra “unito” che lo ha scelto come proprio rappresentante e chi lo seguirà in questa avventura, che tra due mesi porterà i messinesi al voto.

Dal Covid alla crisi e ai giovani: “Diamo identità a Messina”

Franco De Domenico parla di Covid, di crisi e di giovani che si trasferiscono lontano da Messina. “Non stiamo perdendo più solo i giovani o gli studenti, ma anche gli anziani e l’identità di una intera città. Io voglio darla a Messina questa identità. Lo vogliamo fare tutti insieme, con il centro sinistra più unito degli ultimi tempi. Senza compromessi con nessuno”.

“L’idea di sviluppo passa dal mare”

“L’idea di sviluppo di questa città non può prescindere da questo mare, da questa ricchezza che il Signore ci ha dato e non abbiamo saputo sfruttare. Dalla cantieristica al turismo nautico: possiamo creare tanti posti di lavoro. Ma anche i servizi pubblici possono essere rivisti alla luce delle nuove tecnologie”.

Il Pnrr: “Ogni euro è sacro”

“Non possiamo vergognarci lontano da casa di essere messinesi. Dobbiamo confrontarci da città metropolitana con le altre città metropolitane, non essere accolti con un malizioso sorrisetto”. Poi il Pnrr: “I soldi pubblici sono sacri, ogni euro è sacro. Non è possibile buttarli. Ci giochiamo il futuro delle prossime generazioni e di Messina. O si cambia rotta o si muore definitivamente, venendo relegati a città di passaggio, a città per anziani senza nipoti da accudire. Non accetto questa mentalità. Noi non siamo rassegnati”.

“Non appartenenza ma competenza”

De Domenico poi promette che entro il primo mese pianterà cento alberi, lì dove sono rimaste le buche senza nulla. “Sono circa 100 – dice – e l’albero è simbolo di vita. Faremo quindi qualcosa di pratico ma anche di simbolico. I risultati si ottengono con i sacrifici e il lavoro duro, giornaliero. Ai miei alleati chiederà non l’appartenenza ma la competenza”.