Il capogruppo di FdI Libero Gioveni chiede di parlarne in Commissione e vuole far sbloccare le graduatorie: "Definire graduatoria e nuovo bando"
MESSINA – L’emergenza abitativa ha raggiunto “livelli ragguardevoli”. A dichiararlo è Libero Gioveni, consigliere comunale e capogruppo di Fratelli d’Italia, che ha chiesto la convocazione urgente della Commissione servizi sociali per tornare a parlare dell’argomento. L’obiettivo è soprattutto puntare i riflettori sulla graduatoria per l’emergenza abitativa non ancora smaltita, al netto delle vicende legate al Risanamento.
Gioveni: “Disagio abitativo non solo vissuto da chi è in baracca”
“Il disagio abitativo – spiega Gioveni – non viene vissuto soltanto da chi risiede in baracca, ma anche da chi, per esempio, abbia subìto uno sfratto esecutivo non per morosità oppure un’ordinanza di sgombero, ovvero abbia contemporaneamente una certificazione di anti-igienicità dell’abitazione e un disabile grave all’interno del nucleo familiare. Occorre ricordare che già dal maggio 2018 (quindi da quasi ben 5 anni) esiste una graduatoria di 25 famiglie laddove soltanto a circa due terzi delle quali è stato assegnato un alloggio”.
“Varare subito nuovo bando”
Il consigliere insiste: “Peraltro bisogna anche ricordare che la graduatoria è frutto di un bando che ogni 2 anni il Comune di Messina, ai sensi di un Regolamento sull’assegnazione degli alloggi popolari approvato dal Consiglio Comunale nel 2012, dovrebbe varare, per cui si è già in tremendo ritardo per il nuovo bando, evidentemente giustificato dalle difficoltà di smaltire la graduatoria per carenza di alloggi. Il tema da affrontare in Commissione con l’assessore alle politiche della casa Calafiore, quindi, è di definire al più presto la vigente graduatoria e varare subito un nuovo bando per dare la possibilità ad altre famiglie che in questi ultimi 5 anni hanno nel frattempo maturato i requisiti, di poter risolvere anch’essi, appunto, il loro stato di emergenza abitativa e ai quali si uniscono anche le famiglie dello stabile di via Alessandria che sta cadendo a pezzi e che sono ormai da tempo in stato di agitazione”.
