De Luca: "20 scuolabus fermi da 5 anni. Vergogna". Insorgono Uil e Signorino

De Luca: “20 scuolabus fermi da 5 anni. Vergogna”. Insorgono Uil e Signorino

De Luca: “20 scuolabus fermi da 5 anni. Vergogna”. Insorgono Uil e Signorino

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martedì 24 Luglio 2018 - 07:35

Blitz del sindaco all'Atm. La "scoperta", la replica del sindacato e dell'ex assessore Guido Signorino

"Venti scuolabus fermi da cinque anni. Vergogna!". E' l'ultima delle uscite del sindaco De Luca, dopo il blitz di stamani all'Atm. "Le famiglie nei villaggi dove sono state chiuse le scuole – ha detto – hanno dovuto fare miracoli per portare i loro bambini a scuola".

Il punto è che mettere in strada gli scuolabus ha un costo mentre d'altra parte si tenta di voler tagliare le spese di Atm. Lo spiega la Uil: "Il sindaco saprà bene che il servizio scuola bus non rientra nei servizi di trasporto pubblico locale e nel contratto di servizio in essere tra Atm e Comune votato dallo scorso Consiglio comunale e pertanto non può essere garantito da Atm. La scorsa amministrazione non trovò risorse per coprire neppure il 30% dei costi che, così, sarebbero gravati per intero sulle famiglie rendendo insostenibile il servizio. Auspichiamo che il sindaco provveda invece a fare una delibera e trovare le relative risorse nei disastrati bilanci comunali e farla votare al Consiglio comunale per inserire già da settembre il servizio scuolabus gratuito alle famiglie messinesi. Speriamo che magari nel frattempo risolva anche l'urgente questione dell'assunzione degli autisti, perché occorrerà che qualcuno quei mezzi li guidi".

La replica arriva anche dall'ex assessore Guido Signorino: "La difficoltà di gestione è consistita nel fatto che il Comune di Messina è notoriamente in procedura di riequilibrio finanziario. Purtroppo la legge definisce lo scuolabus un servizio non essenziale, ma “a domanda individuale”; lo stesso vale per altri importantissimi e sensibili servizi ai cittadini, come a esempio gli asili nido, i servizi sociali non obbligatori, le mense scolastiche. Non rientrando nel trasporto pubblico locale, lo scuolabus non riceve contributi né dallo Stato né dalla Regione e si regge soltanto sulle spalle del Comune e delle famiglie che lo utilizzano. La condizione di predissesto del Comune di Messina comporta l’obbligo di recuperare dalle famiglie un importo minimo del 36% del costo del servizio. In carico al Comune rimane perciò una quota pari al 64% del costo complessivo del servizio. I servizi aggiuntivi al contratto di servizio devono trovare finanziamento secondo le condizioni di legge e, nelle condizioni finanziarie del Comune di Messina, devono obbligatoriamente prevedere il contributo dell’utenza. La difficoltà al recupero delle contribuzioni sui servizi a domanda individuale da parte delle utenze ha determinato una sanzione a carico del Comune pari a circa 2,5 milioni di euro e, per conseguenza, la necessità di ridurre l’erogazione di questi servizi. Nel 2017 l’Ente ha potuto dimostrare il recupero di copertura del 36% per i servizi a domanda individuale in atto gestiti, evitando la sanzione e determinando le condizioni per il riavvio del servizio scuolabus, se sostenibile. Questo dovrà comunque prevedere il contributo a carico dell’utenza in misura adeguata a non sforare nuovamente gli obblighi di legge. Auspichiamo che la nuova amministrazione ci riesca. E' comunque curioso che l'annuncio arrivi da chi dichiara di voler ridurre e depotenziare il servizio essenziale del trasporto pubblico locale riducendo il personale, programmando e annunciando la sospensione di una componente strutturale che ha milioni di passeggeri (il tram), puntando forse alla privatizzazione del servizio pubblico".

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