Picciolo: “La Regione non deve rinunciare alla Zona Falcata”

Picciolo: “La Regione non deve rinunciare alla Zona Falcata”

Picciolo: “La Regione non deve rinunciare alla Zona Falcata”

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giovedì 17 Ottobre 2013 - 07:53

Il capogruppo dei Democratici Riformisti all’Assemblea Regionale Siciliana interviene sul dibattito. Secondo Picciolo, l’Ente Porto costa poco ed è l’interlocutore adatto per l’accordo con l’Autorità Portuale

Dopo oltre cinquant'anni di contrasti e inutili rivendicazioni sulla pelle dei messinesi, finalmente, Regione e Autorità Portuale hanno deciso di sedersi attorno a un tavolo per mettere fine, nero su bianco, a questa speciosa rivalità.

E intanto, da Palermo, arrivava la notizia dell'approvazione della mozione con cui si chiede al Governo Regionale di sopprimere l'Ente Porto.

Sull’argomento, interviene il capogruppo dei Democratici Riformisti all’Assemblea Regionale Siciliana, Beppe Picciolo, secondo cui, a prescindere dalla soppressione dell’Ente Porto, la Regione non deve rinunciare alla titolarità delle aree della Falce. “Privarsi oggi, a protocollo pronto, con la possibilità di creare sinergie anche su misure europee con l'Authority stessa, per iniziare la bonifica di un territorio altamente contaminato – afferma – equivarrebbe ad azzerare tutto ripartendo dal via. Con tempi che si dilaterebbero inevitabilmente, con fondi che si sperperano, ottenendo il solo scopo di abolire un carrozzone, l’Ente Porto, che oggi non costa nulla o quasi alla Regione, in quanto commissariato e pressoché privo di personale”.

La soppressione dell’Ente Porto, secondo Picciolo, potrebbe bloccare la sottoscrizione del protocollo d’intesa.

2 commenti

  1. Salvatore Vernaci 17 Ottobre 2013 08:54

    ATTENTATO ALLA AUTONOMIA REGIONALE.- Salvatore Aldisio, Giuseppe Alessi, Giovanni Guarino Amella, Enrico La Loggia:Padri dell’Autonomia Siciliana, perdonate Crocetta, Accorinti & Company, che non sanno quello che fanno, abolendo un Ente Regionale EAPM, a discapito di un Ente Statale:l’Autorità Portuale. Così facendo daremo l’addio definitivo al Punto Franco e riserviamo la zona falcata a speculazioni con mega progetti turistico-alberghieri. Sull’Area Falcata, nell’incontro Crocetta – Accorinti, si è parlato di “destinazione di fondi regionali ed europei per la riqualificazione dell’area, al fine di farla diventare polo di sviluppo economico”. Potrà diventare polo di sviluppo se si attiva il Punto Franco, gestito da un Ente Regionale. Invece, c’è una manovra in atto per abolire l’Ente regionale voluto dalla legge n. 191 del 15/03/1951. Se verrà abolito l’EAPM e le sue competenze trasferite all’Autorità Portuale, vuol dire che la Regione, volutamente, abdica alla propria SOVRANITÀ ed AUTONOMIA e potrà dire addio, definitivamente, all’idea di realizzare il Punto Franco. La realizzazione del Punto Franco, nella zona falcata, ha trovato sempre una strenua opposizione: a) nella Politica locale e nei Rappresentanti locali a Roma, i quali, inspiegabilmente, l’hanno ritenuto irrealizzabile là dove era stato previsto, cioè la Zona falcata, cercando di dirottare il Punto Franco “ad altra area ricadente nella circoscrizione territoriale dell´autorita´ portuale della citta´.””. Ma quale?…b) nei Poteri forti della Città, perché ansiosi di mettere le mani nell’area falcata per attività turistico-alberghiere. Ma i Siciliani ed i Messinesi, in particolare, si rendono conto a che cosa stanno rinunciando?…Il Prof. Victor Uckmar, ha dichiarato ed affermato la piena valenza giuridica del Punto Franco di Messina e la piena utilità economica, per i vantaggi di cui potrebbero beneficiare i traffici commerciali con i Paesi del sud-est asiatico (Cina, India, etc.). il Prof. Signorino, ordinario di Economia Applicata dell`Ateneo Messinese, ha affermato “il Punto Franco di Messina costituirebbe un vantaggio competitivo non indifferente per la nostra economia”. Il Governo Nazionale, con il Decreto legislativo n. 179 del 01/12/2009, ha incluso la legge istitutiva del Punto Franco di Messina tra le norme, la cui permanenza in vigore è ritenuta INDISPENSABILE, data anche l’adesione di massima, proveniente da tutte i Cinque Continenti, ad IMPIANTARE ATTIVITÀ nel Punto Franco di Messina. Sta ai Messinesi, prendere coscienza di questo vitale problema per lo sviluppo economico, commerciale ed occupazionale, della loro Città e chiedere ai Rappresentanti, a qualsiasi livello: Ma perché ciò che è possibile a Trieste, in Sardegna (Zona Franca) non lo può essere in Sicilia ed a Messina?…

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  2. Picciolo trova un altro posto al tuo amico/parente impiegato all’Ente Porto, prima che sia troppo tardi e si dovrà accontentare.

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