"Il nostro voto contrario all’approvazione del bilancio – rimarca l’opposizione - è confortato anche dal dissenso dei consiglieri Santino Silipigni e Giuseppe Miceli (di maggioranza) che astenendosi, di fatto, hanno sancito il fallimento dell’amministrazione"

“È giunto il momento di porre fine allo scempio che questa amministrazione sta portando avanti, con una gestione politica scellerata e anacronistica in questo momento di grave crisi”. Le consigliere di minoranza al Comune di Alì, Agata Raneri, Grazia Magazù, Crsitina Interdonato e Giusy Pantò hanno messo sotto accusa, nell’ultima seduta consiliare, “l’operato di sindaco ed esecutivo ad iniziare dal ritardo immotivato, irragionevole e insensato con cui il bilancio è stato varato dalla Giunta. Una giunta che – sottolineano le consigliere – non è mai stata presentata al Consiglio comunale”. Le esponenti dell’opposizione hanno invitato il primo cittadino, Pietro Fiumara, a dimettersi. “E’ un fatto gravissimo – scrivono in una nota – che il primo cittadino non abbia mai presentato in aula la relazione sulle motivazioni della revoca della precedente Giunta così come prevede la normativa”.

A tutto ciò aggiungono “la condizione in cui versano i dipendenti comunali, senza stipendio”. Le consigliere sottolineano che “mai ciò era successo nella storia politica di Alì, neanche nei periodi sottoposti al regime di dissesto finanziario. Ci sentiamo vicine ai lavoratori che svolgono le loro mansioni con competenza e professionalità, pur sapendo che a fine mese non riceveranno il meritato compenso. Se il sindaco avesse predisposto tutto nei tempi – sostiene l’opposizione – senza far commissariare il comune per ben due volte, ciò non sarebbe accaduto. Doveva essere solerte quando era capo di tutte le aree”. Sempre secondo la minoranza “appare paradossale che persino la maggioranza abbandoni il sindaco al proprio destino. Il nostro voto contrario all’approvazione del bilancio – rimarca l’opposizione – è confortato anche dal dissenso dei consiglieri Santino Silipigni e Giuseppe Miceli che astenendosi, di fatto, hanno sancito il fallimento dell’amministrazione. Appare chiaro che l’unica scelta che può fare il sindaco, per il bene del paese, è dimettersi”.

Carmelo Caspanello