«Il dissesto sarebbe una iattura»: la ricetta del Pd per evitarlo. Coglitore e Di Leo “contestano” i revisori

«Il dissesto sarebbe una iattura»: la ricetta del Pd per evitarlo. Coglitore e Di Leo “contestano” i revisori

Danila La Torre

«Il dissesto sarebbe una iattura»: la ricetta del Pd per evitarlo. Coglitore e Di Leo “contestano” i revisori

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giovedì 04 Ottobre 2012 - 15:31

Con nota inviata lo scorso 2 ottobre, i due dirigenti di palazzo Zanca chiedono a Zaccone, Maesano e Panzera di «voler approfondire meglio quanto affermato nella relazione ed eventualmente modificarla»

Il tempo a disposizione è poco, le risorse ancora meno. Ma per il partito democratico il dissesto del Comune va evitato e bisogna giocarsi tutte le carte per scongiurare il rischio default, ormai dietro l’angolo. Attualmente, nelle casse di palazzo Zanca ci sono solo 76 mila euro e l’unico modo per consentire all’ente di sopravvivere è quello di reperire le somme necessarie per aumentare la liquidità di cassa. Già, ma come? I consiglieri comunali del partito democratico considerano il dissesto una «iattura» e hanno presentato alla stampa la loro “ricetta”, che sperano di poter sottoporre anche all’attenzione del commissario straordinario Luigi Croce. Venuta meno, dopo le dimissioni di Buzzanca, la divisione tra maggioranza e opposizione, il centro-sinistra ha infatti tutta l’intenzione di collaborare con il reggente di Palazzo Zanca, affinché tutti insieme si raggiunga quell’obiettivo a cui ogni partito – secondo il segretario del Pd Giuseppe Grioli – dovrebbe ambire: salvare il Comune dal dissesto.

In base ad una stima effettuata dagli esponenti del partito democratico, i costi minimi per mandare avanti il Comune si aggirano intorno ai 65 milioni di euro. La metà di questi verranno coperti tra fine anno e inizio 2013 dai fondi statali, pari a 20 milioni di euro, e dai fondi regionali, pari a 10 milioni di euro. I trasferimenti statali e regionali costituiscono le entrate certe, ma secondo il partito democratico la differenza la potranno fare le entrate proprie del Comune non certe ma da incassare, vedi Imu, Tarsu, oneri concessori, tassa occupazione suolo, vendita alloggi, canoni regolarizzazione fitti immobili comunali, tassa occupazione impianti pubblicitari, accertamenti evasori, entrate varie.

Grioli, il coordinatore Felice Calabrò ed i consiglieri comunali Gaetano Gennaro, Gaetano Isaja e Paolo Saglimbeni ritengono innanzitutto che per una migliore riscossione dei tributi e delle tasse comunali bisogna adottare una differente gestione del personale, fermando le rotazioni e gli spostamenti anomali di personale e dirigenti ed organizzando uffici funzionali che siano in grado di regolarizzare e incassare effettivamente le entrate del Comune.

Quanto ai singoli tributi, il caso più emblematico risulta quello della Tarsu, basti pensare che alcuni cittadini non ricevono nemmeno la cartella della tassa sulla spazzatura. Tra questi c’è anche il consigliere Saglimbeni, che si autodenuncia: «Nonostante vari tentavi non sono riuscito a pagare la Tarsu 2010». E chissà quanti altri come lui. Numerosi sono i morosi anche nel caso delle bollette Amam ed il consigliere Isajia propone una soluzione drastica: «Fosse per me bloccherei l’erogazione idrica per chi non paga, ma basterebbe quantomeno ridurla per indurre i cittadini ad adempiere ad un dovere»

Il recupero dei crediti- secondo il Pd – deve avvenire anche attraverso un’azione più incisiva da parte dell’Avvocatura, che deve essere finalizzata ad eseguire accertamenti e ingiunzioni di pagamenti. Ma basteranno le tasse per far rientrare l’emergenza finanziaria del Comune? No, secondo il partito democratico, che propone di invertire la rotta in tema di alienazione immobiliare, lasciando perdere la vendita di grandi strutture, che finiscono per essere svendute vista la crisi del mercato immobiliare, e concentrandosi sulla vendita dei 1500 alloggi comunali. «Abbiamo quantificato in 15 milioni di euro l’ammontare delle risorse potenziali che si sarebbero potute ricavare da un’azione rigorosa su fitti attivi e sulle vendite degli alloggi comunali», spiega Calabrò il quale ha voluto aggiungere: «Se ci troviamo a questo punto è perché l’ex sindaco Buzzanca ha prelevato dal bilancio comunale 23 milioni di euro per gli svincoli. Somma che oggi sarebbe sangue, vita per il Comune». Ma quel che fatto è fatto e adesso bisogna guardare avanti, con un’unica priorità, secondo il consigliere Gennaro: «Prestare attenzione nei confronti della gente», a cui saranno chiesti e enormi sacrifici.

Sin qui la conferenza del Pd, ma sulla situazione finanziaria dell’Ente registriamo anche una comunicazione protocollata tra la Dirigenza dell’area economica di Palazzo Zanca ed il collegio dei revisori dei Conti, che nella loro relazione allegata al bilancio consuntivo 2011 hanno definito il Comune un «ente strutturalmente deficitario» per non avere rispettato 5 su 10 parametri fissati dalla legge, giungendo ad una situazione finale di «non equilibrio». Ebbene, il ragioniere generale Ferdinando Coglitore e il dirigente Giovanni Di Leo contestano, con nota inviata il 2 ottobre, la valutazione effettuata dai revisori del parametro 5, che si riferisce all’«esistenza di procedimenti di esecuzione forzata superiore allo 0,5% delle spese correnti » che per la legge è il valore di riferimento da non superare. Secondo i tecnici l’0,5 è stato superato, mentre secondo i dirigenti del Comune il dato giusto è al di sotto di quella percentuale e, dunque, in equilibrio. Per tale motivo, Coglitore e Di Leo chiedono espressamente a Zaccone, Maesano e Panzera di «voler approfondire meglio quanto affermato nella relazione ed eventualmente modificarla». I revisori sono già al lavoro per ricontrollare il parametro 5 e preparare la riposta a Coglitore e Di Leo. Nel caso in cui il parametro 5 risultasse in equilibrio, il Comune perderebbe lo “status” di ente strutturalmente deficitario, che in termini pratici significa anticamera del dissesto. (Danila La Torre)

18 commenti

  1. MACCHE’ IATTURA..LA VERA IATTURA E’ ESSERE GOVERNATI DA 50 ANNI DA GENTE COME VOI !!!!

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  2. Magari fosse vero…….
    Gli amministratori che la Corte dei conti ha riconosciuto, anche in primo grado, responsabili di aver contribuito con condotte, dolose o gravemente colpose, sia omissive che commissive, al verificarsi del dissesto finanziario, non possono ricoprire, per un periodo di dieci anni, incarichi di assessore, di revisore dei conti di enti locali e di rappresentante di enti locali presso altri enti, istituzioni ed organismi pubblici e privati”.

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  3. Mi ma siete propio ……… , unico cosa che sapete fare è cercare di prendere di qua di prendere di la, ma mai riduzione di personale, mai risparmio, mai efficenza, parlate di cartelle esattoriali della spazzatura mai mandate ma quale ufficio è preposto per questo, e come mai non sono state mandate, come quando mi sono dovuto prendere una giornata di permesso dal vero LAVORO per venire in comune a prenderla, ma veramente voi siete la soluzione ? mamma mia come siamo messi male. Volete risparmiare DIMETTETEVI perchè io NON PAGO per far campare a voi.

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  4. Solo i conti, quelli veri e bene fatti, “contano” le chiacchiere producono solo “aria fritta”. Nn ho visto la relazione dei revisori dei conti che mi piacerebbe leggere. so soltanto che dal dibattito in corso nessuno, concretamente, si è soffermato sulle “anticipazioni di cassa” da anni ritenute una criticità strutturale dalla Corte dei Conti. So che il commissario dr. Luigi Croce ha detto che in cassa ci sono 74.000,00 euro ma non ha detto se detta somma rappresenta una ulteriore disponibilità fra l’ammontare delle anticipazioni di cassa autorizzate e l’ammontare della anticipazioni concesse dal tesoriere del Comune. E come se un soggetto che da avuto concessa una scopertura di c/c disponesse di una disponibilità residua di 74.000,00 euro. Ed allora per avere le idee più chiare perché qualcuno non risponde a queste due domande:
    1) quanto ammonta l’ammontare della scopertura di cassa concessa dal tesoriere (se bene ricordo dovrebbe quantificarsi nel 25% dell’ammontare dei primi tre titoli di entrata desunti dal Bilancio consuntivo 2010
    2) a quanto ammonta l’anticipazione di cassa concessa dal tesoriere alla data odierna-
    Da questa risposta dipende se le somme che il Comune riceverà appartengono allo stesso oppure sono destinate ad essere assorbite dal tesoriere a decurtazione delle somme anticipate. Per finire nessuno pensa che gli attuali consiglieri comunali affrontino, con lealtà, la cruda realtà, anche perché sanno che una eventuale dichiarazione di dissesto finanziario non interessa alla cittadinanza dal punto di vista tributario (già il consiglio comunale ha votato le aliquote massime di tasse ed imposte), ma interessa direttamente il loro futuro di politici qualora la Corte dei Conti accertasse il loro concorso all’avvio dello stato di dissesto del Comune e quindi ad affossare la nostra città. Sarebbe opportuno, a questo punto, che qualcuno si soffermi, dato che nessuno ne parla, sul danno economico che si sta producendo al nostro Comune dalla ritardata dichiarazione di “Dissesto finanziario” e le relative responsabilità

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  5. MI DOMANDO….A PRESCINDERE DAL DISSESTO O MENO…MA SE IO SO CHE DEVO PAGARE GLI STIPENDI AI DIPENDENTI PER L’ANNO 2012 E SO CHE HO ALTRE SPESE OBBLIGATORIE NEL CORSO DELLO STESSO ANNO E SO CHE NELLE CASSE DELL’ENTE AD INIZIO ANNO HO xxx EURO E SO CHE PREVEDIBILMENTE NELL’ANNO INCASSERO’ ALTRI yyy EURO….COME CASPITA FACCIO A RIDURMI A SETTEMBRE CON 76.000,00 EURO IN CASSA????
    NEMMENO HOUDINI SAREBBE CAPACE DI TANTO!

    QUALCUNO MI SPIEGHI COME PUO’ ACCADERE.

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  6. povero Partito Disperato ma siam,o sicuri che le disgrazie al comune di Messina non sono cominciate con voi vedi Amministrazione Provvidenti e Amministrazione Genovese fatevi un esame di coscienza se ne avete e poi contate fino a 100.000 e poi se avete il coraggio cominciate a parlare

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  7. I Revisori dei Conti mettono in dubbio il RISULTATO DELLA GESTIONE, cioè la spesa provocata dalle esecuzioni forzate ( ricordate la mia frase:palazzo Zanca il paradiso in terra per gli avvocati ) che nel PARAMETRO 5 è di 639.529,40 euro, cifra che deve mantenersi minore dello 0,5% rispetto al VALORE DI CONFRONTO di 232.693.576,11, che è la spesa corrente del TITOLO 1, tutto questo fastidio per ottenere una SITUAZIONE di EQUILIBRIO necessaria per un parametro positivo, infatti per COGLITORE e DI LEO è pari a 0,27%. Nella loro relazione i Revisori scrivono che la situazione non è in equilibrio, significa che il PARAMETRO 5 è maggiore di 0,5%, per cui dando per esatto il VALORE DI CONFRONTO ( sarebbe scandaloso il contrario ) è il RISULTATO DELLA GESTIONE errato, grossomodo dovrebbe essere uguale o superiore a 3.200.000 euro. COME LA METTIAMO, CHI HA RAGIONE, NON QUELLA DEI FESSI?
    Sulle esecuzioni forzate si dice NULLA EXECUTIO SINE TITULO, non dovrebbe essere difficile verificare.
    http://imageshack.us/a/img824/6774/parametri1.png

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  8. Salvatore Vernaci 4 Ottobre 2012 19:44

    CONSEGUENZE in un ENTE STRUTTURALMENTE DEFICITARIO.
    Quando un ENTE è considerato STRUTTURALMENTE DEFICITARIO è immediatamente soggetto al controllo centrale sulla dotazione organica e sulle assunzioni di personale da parte della Commissione per la finanza e gli organici degli enti locali. Il Comune è soggetto ai controlli centrali in materia di copertura del costo di alcuni servizi. Il costo dei servizi a domanda individuale dovrà gravare sugli utenti non meno del 36%. Fra i servizi a domanda individuale ricordiamo: Case di riposo per anziani; asili nido; impianti sportivi; piscine; mattatoio pubblico; refezione scolastica; parcheggi custoditi; teatri, musei; trasporti funebri, ecc…. Il costo complessivo del servizio acquedotto ( dipendenti AMAM e gestione del servizio, ecc…) va coperto con il canone acqua in misura non inferiore all’80%. Del costo del servizio. Il costo di gestione della raccolta rifiuti e smaltimento solidi urbani deve essere tutto coperto con la TARSU.
    Oltre a ciò, con l’art. 4 comma 9 del Decreto-legge del 2 marzo 2012 n. 16, è stato previsto un inasprimento delle sanzioni a carico degli Enti strutturalmente deficitarii che non rispettano i limiti minimi di copertura dei servizi ( si passa dall’1% dei trasferimenti erariali all’1% delle entrate correnti ). La sanzione si applica sulle risorse attribuite dal Ministero dell’interno a titolo di trasferimenti erariali e di federalismo fiscale verso il Comune.
    Certo un Ente strutturalmente deficitario è nell’anticamera del dissesto.
    Per quanto riguarda il parametro 5 della Tabella dei Parametri fissati dalla legge “Procedimenti di esecuzione forzata”, vanno inserite anche le assegnazioni di somme disposte dall’Autorità Giudiziaria che il Tesoriere paga ed i pignoramenti presso la Tesoreria.

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  9. Concordo col Dr. Saja che alla disponibiltà che il Comune di Messina ha in questo momento bisogna detrarre le anticipazioni di cassa che il Comune stesso ha ottenuto dal tesoriere nell’anno e che, essendo rotatorie, non appena il Comune incassa i contributi Statali e Regionali vanno a decurtare tali anticipazioni; quindi qualora il totale utilizzato sia superiore al concedibile, delle suddette anticipazioni ne verrebbe utilizzata solo una parte, l’altra se la incassa il tesoriere a parziale recupero dei suoi crediti e per rientrare entro i limiti del concedibile. In ogni caso, a fine anno tutto il debito del Comune dovrebbe rientrare nelle casse del tesoriere, e come si fa? Non credo che ce la possa fare pertanto credo che il dissesto sia da dichiarare e subito e ricominciare di nuovo con nuovi amministratori e con nuovi programmi.

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  10. credo che il nuovo decreto Monti abbia inasprito le pene considerando anche l’eventuale rimborso alle casse comunali per il danno subito.

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  11. credo che il nuovo decreto Monti abbia inasprito le pene considerando anche l’eventuale rimborso alle casse comunali per il danno subito.

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  12. montalbanosono 5 Ottobre 2012 07:47

    Adesso si sveglia il PD e come risolve il problema?????????? Sempre allo stesso modo facendo pagagre sempre e solo i Cittadini siete dei +++++++ peggio degli altri perchè non andate a lavorare invece di spremere sempre di piùla gente poi c’è come diavolo si kiama ke come soluz. ci vuole tagliare l’acqua ……. RAGAZZI SONO TUTTI UGULAI PD PDL UDC E KI + NE HA + NE METTA e poi parlano dei dipendenti lamneo quelli +++ solo 1200 euro al mese ….. NON VOTIAMO X NESSUNOOOOOOOOOOOOO

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  13. finalmente gli hanno spiegato che in caso di dissesto il primo ad essere incandidabile è il loro capo, il sommo, l’unico, l’immenso

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  14. Non è onesto fare di tutta l’erba, buona e cattiva, un solo fascio. Quanto da Lei sostenuto è stato già detto, ma non dimostrato per loro negligenza, avendone i poteri, in questo ultimi anni, sia dal dr. Gaspare Sinatra, sia dal Sindaco on., Giuseppe Buzzanca i quali, pur invitati pubblicamente e più volte a fare “chiarezze sui conti del Comune”, non misero mai in atto alcun provvedimento che conseguisse tale finalità. Quello che posso dirle, avendo la possibilità di poterlo dimostrare e che durante l’Amministrazione Provvidenti, assessore alle finanze il dr. Luigi Beninati, non si è, mai, fatto ricorso alle “anticipazioni di cassa” e che al 31/12/1998, fine mandato della gestione Provvidenti, come si rileva dal Bilancio consuntivo relativo all’esercizio 1998, il Comune deteneva presso il proprio tesoriere la somma liquida e disponibile di lire 48.008.654.681. Posso affermare che durante l’amministrazione Provvidenti, sebbene sollecitati, non si è fatto “mai” ricorso alle operazioni di “Finanza derivata”, ne di “finanza creativa” operazioni queste che ebbero inizio con la giunta Leonardi e proseguiti con la giunta gGnovese. Ecco la necessità di fare, una volta per tutte, chiarezza sui “conti del Comune” affinché ad ognuno venga attribuita la effettiva responsabilità in base agli atti compiuti durante il mandato amministrativo di riferimento. Se i politici nostrani, per la tutela dei loro interessi, dovessero proseguire ad impedire l’effettuazione dell’operazione verità, potrebbe intervenire, possibilmente, la Corte dei Conti”

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  15. Ipotizziamo che le cifre del PARAMETRO 1 ( vedi link ) di riscontro della situazione di deficitarietà strutturale, http://imageshack.us/a/img577/3754/parametro5.png
    siano ricavate dalla tabella del link seguente che rispecchia la situazione contabile alla fine dell’esercizio 2011
    http://imageshack.us/a/img217/365/parametro4.png.
    Se fossimo revisori dei conti MALIZIOSI non daremmo credito alle ENTRATE dei TITOLI 1, 2, 3, maligneremmo che sono minori e la SPESA CORRENTE del TITOLO 1 maggiore. Sempre se fossimo revisori dei conti MALIZIOSI scriveremmo che il RISULTATO DELLA GESTIONE sarebbe superiore a – 11.867.372 euro, in parole terra terra, a casa vostra potete spendere più del 5% rispetto alle entrate, ma a palazzo Zanca non si può, perchè i soldi sono i nostri e ci sono limiti.

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  16. SINISTRA E DESTRA..
    non vogliono il dissesto..a pensar male si fa peccato ma quasi sempre ci si azzecca ( Sen. G. Andreotti) non è che forse il dissesto comporterebbe la perdita degli equilibri( oltre quello di bilancio ) in corso sul futuro politico regionale e nazionale? I nostri lettori vorrebbero cari analisti economici ( molto stimati e preparati) un dato temporale politico legato alle perdite: rispetto ai meri e freddi numeri. Questa è la mia domanda a quali sindacature possono riferirsi i dati negativi di bilancio? Immaginiamo che il nostro comune sia un condominio è possibile che non ci sia una statistica legata agli anni per verificare l’operato dei vari sindaci ?

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  17. Se è vero come è vero che il comune ha una disponibilità di cassa irrisoria bisogna chiarire che tale disponibilità è la quota ancora non utilizzata dell’anticipazione di cassa (circa 50/milioni) già fruita dal Comune e che entro il 31/12 andrebbe restituita all’Unicredit poichè la legge prevede che le anticipazioni si chiudano a fine anno con gli incassi dell’Ente. Quindi non si tiene conto di tale situazione che nel passato ha trovato soluzione attraverso un azzeramento in “partite di giro” a fine anno per riproporsi nei primi giorni dell’anno successivo…! Altro che parametri di stabilità non sforati si tratta solo di parametri “forzati” ed è ben comprensibile la preoccupazione del Ragioniere Generale 1^ artefice del disastro messinese! Il dissesto cè e x anni tutti hanno fatto finta che non esistesse utilizzando anche la così detta finanza innovativa della quale aspettiamo il conto per andare avanti…! E’ ora di fare pulizia!

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  18. Le conseguenze più nefaste in una dichiarazione di dissesto da parte del Comune di Messina in prima battuta sarebbero per l’intera cittadinanza che si vedrà aumentare vertiginosamente le imposte e le tasse. In particolare per l’Imu il comune dovrebbe deliberare l’aliquota massima dal 7 al 10,6 per mille e deve applicare e riscuotere con la massima celerità i proventi derivanti dal rilascio delle concessioni edilizie, dovendo determinare in misura tale da assicurare la copertura integrale dei costi di gestione del servizio per lo smaltimento dei rifiuti solidi urbani.
    In più dovrebbe essere rideterminata la pianta organica del personale qualora sia numericamente superiore alle unità spettanti sulla base del rapporto dipendenti/popolazione della fascia demografica di appartenenza secondo quanto previsto dalle norme. Tale rideterminazione deve ispirarsi a criteri di funzionalità ed efficienza.
    A questo ci sarebbero da aggiungere le conseguenze da parte della Corte dei Conti nei confronti di coloro riconosciuti causa e responsabilità del dissesto che avrebbero una interdizione dai pubblici uffici per un periodo che va dai 5 ai 10 anni con imputazione dei danni per dolo o colpa grave.
    Per questi motivi nessuna amministrazione dichiarerà mai il dissesto. Così è al Comune, così alla Provincia, così alla Regione, ecc.
    La cosa grave, ma ragionevole, è che sono chiamati i cittadini a pagare in prima persona, in quanto co-responsabili, attraverso il diritto di voto, di questi disastri.

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