Eroi di serie B: protestano 100 mila operatori della sanità privata

Eroi di serie B: protestano 100 mila operatori della sanità privata

Rosaria Brancato

Eroi di serie B: protestano 100 mila operatori della sanità privata

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mercoledì 16 Settembre 2020 - 08:25

A Messina la protesta davanti al Cot. In discussione il mancato rinnovo del contratto

Anche nella sanità ci sono eroi di serie A e quelli di serie B. Ed a protestare sono quegli operatori che sono stati in prima linea nella pandemia, affrontando gli stessi sacrifici e le stesse criticità di tutti gli altri, ma per i quali le tutele non sono le stesse. A protestare oggi infatti in tutta Italia sono gli oltre 100 mila gli operatori sanitari del settore privato per il mancato rinnovo del contratto della sanità privata, ma anche e soprattutto contro l’ atteggiamento assunto da AIOP e ARIS.

Eroi dimenticati

«Un atteggiamento inqualificabile- scrivono Fp Cgil e Uil Fpl- che certamente non ci porta a fare un passo indietro, bensì a farne due in avanti, per tutelare i diritti delle migliaia di lavoratori che in tempo di epidemia COVID sono stati definiti eroi e che adesso, invece, sono stati dimenticati da tutti». Fucile e Calapai contestano ad Aris e Aiop (che raggruppano i privati della sanità in Sicilia) il dietro front che ha portato al mancato rinnovo del contratto. A Messina la protesta è di fronte alla clinica COT, di proprietà del presidente regionale di AIOP.

Il peso dei privati

“Non è accettabile che dopo ben 14 anni di blocco contrattuale e soprattutto dopo gli enormi rischi affrontati in periodo di pandemia COVID19, questi lavoratori siano stati, ancora una volta, umiliati e sbeffeggiati da imprenditori che pensano ai loro profitti. In questi lunghi anni, dal 1998 al 2017, così come emerge dal Rapporto sanità privata “Cergas-Bocconi del 2018”, il peso del privato nell’assistenza territoriale, dalla specialistica ai laboratori, è passato dal 39% al 57%. Nella riabilitazione i privati operano indisturbati, a scapito del pubblico, gestendo il 75% delle prestazioni e oltre l’80% delle strutture. Di fronte a numeri di questa portata, non è accettabile che il contratto della sanità privata non si ancora stato rinnovato”.

Se da un lato quindi aumenta il ruolo della sanità privata, dall’altro chi opera nelle cliniche rischia di essere meno tutelato rispetto al collega di una struttura pubblica.

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