Un aspirante militare di Mistretta riammesso dal tribunale amministrativo. Gli avvocati: "Spesso candidati ingiustamente esclusi"
MESSINA – I giudici del Tar hanno accolto il ricorso presentato da un aspirante militare di Mistretta, in provincia di Messina, che era stato escluso dal concorso per l’arruolamento nell’Esercito dopo che durante i controlli psicofisici gli è stata riscontrata una “lieve patologia cardiaca non compatibile con l’arruolamento”.
I giudici del tribunale amministrativo hanno smentito la commissione confermando che la condizione fisica del ricorrente non fosse per nulla compromettente, e non costituiva nessuna delle cause/infermità escludenti prevista dalla normativa di riferimento. Nella sentenza si legge: “Le valutazioni effettuate in sede di accertamento dei requisiti psico-fisici – seppure costituiscano tipica manifestazione di discrezionalità tecnica – non sfuggono al sindacato giurisdizionale, laddove siano in esse ravvisabili ipotesi di eccesso di potere per travisamento dei fatti ed illogicità”.
Gli avvocati Francesco Leone, Simona Fell e Raimonda Riolo dello studio legale Leone-Fell, che hanno difeso l’aspirante militare, hanno dichiarato: “Sempre più spesso, a causa di strumentazioni obsolete o visite superficiali, tanti candidati vengono ingiustamente esclusi dai concorsi. Per fortuna è possibile correggere tali storture e ripristinare i diritti lesi. Siamo lieti che il giudice abbia accolto il nostro ricorso e che il nostro ricorrente abbia potuto concludere l’iter concorsuale e ottenere l’arruolamento nell’Esercito”.
