Aspettando un Consiglio comunale di "restituenti e sognatori realisti"

Aspettando un Consiglio comunale di “restituenti e sognatori realisti”

Rosaria Brancato

Aspettando un Consiglio comunale di “restituenti e sognatori realisti”

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domenica 27 Gennaio 2013 - 08:09

Il Consiglio Comunale disegna la nostra Messina futura. Allora stiamo attenti, perchè è un ruolo nobile e dobbiamo affidarlo ai migliori. Finora è venuta a mancare la "passione civica", quell'impegno appassionato che fa di ogni "sognatore l'unico realista". E in questi mesi ho visto i semi di una nuova classe politica di "visionari realisti" pronta a cambiare le cose.

Ogni tanto mi torna in mente quando ho iniziato a fare questo mestiere, più o meno nell’era della Pietra, e ripenso alle prime sedute del Consiglio comunale che ho seguito e mi sembra che sia passato un secolo. Il posto riservato alla stampa è sempre lo stesso, a cambiare è lo spettacolo. Si respirava, nonostante la coltre di fumo, un’aria di solennità e di serietà, di rispetto verso il proprio ruolo. L’Aula consiliare era affollata, non c’erano banchi vuoti, nessuno si alzava mentre un collega stava parlando per andarsene, nessuno rispondeva al cellulare perché all’epoca non era stato inventato, quando un consigliere chiedeva la parola non volava una mosca. L’intera giunta assisteva alla sedute. Ricordo dibattiti appassionati, discorsi lunghi, a volte citazioni eccessive, ma non ricordo una sola volta di essere rimasta delusa. Lo so che la prima volta non si scorda mai e che sembra sempre la migliore, ma a me quelle prime volte mancano. So perfettamente che non era il Paradiso dei Santi, ma entrando in quell’Aula capivi che si faceva politica. Più di 20 anni dopo il gruppo consiliare più numeroso e puntuale ad ogni seduta è quello dei giornalisti che seguono la politica. Tra le due foto, quella del Consiglio comunale di allora e quella di oggi si potrebbe fare il giochino”scopri le differenze” e non mi riferisco allo stile impeccabile, alla conoscenza della sintassi né al saper distinguere una delibera dalla lista per la spesa. Mi riferisco alla totale assenza di passione civica che è quella, suppongo, che dovrebbe averli spinti a candidarsi. E’ quella cosa che scorreva nelle vene ai primi consiglieri che ho conosciuto e che scorre ancora in alcuni dei 45 eletti nel 2008 che si ostinano a crederci. Quest’anno, in virtù del censimento ne possiamo eleggere 36. Considerato che di quei 45 la metà sono scomparsi il giorno dopo le elezioni, stiamo attenti alle prossime amministrative, non facciamo lo stesso errore. Scegliamo i migliori. Ma sono ottimista perché mi son guardata intorno ed ho visto una nuova stagione della semina. Faccio alcuni esempi. Dopo la conferenza di presentazione della candidatura di Renato Accorinti, un politico mi ha chiesto con tono tra il sospettoso e il disgustato chi c’era. In cuor suo sperava che avrei detto: figli dei fiori, fumatori di crack, mangiatori di bambini, seguaci di Mao, visionari e affini. Ho risposto la verità:messinesi normali. Studenti, anziani, uomini, donne, disoccupati, precari, professori, impiegati, sognatori incalliti, artisti, intellettuali, sindacalisti, volti mai visti e volti già visti, persone normalissime che si alzano la mattina per andare a lavorare e non possono perché il lavoro non ce l’hanno, che vorrebbero andare in bici e non possono perché non c’è pista ciclabile (e neanche il bus..) gente che vuole un posto senza barattarlo con un voto e che non vuole stare in ginocchio per tutta la vita. Vuol produrre la Birra come faceva suo nonno piuttosto che la farina o l’essenza di limone, vuol un teatro aperto e un giardino per i figli, vuole un’isola pedonale e 365 notti della cultura. Penso ai grillini. Una di loro mi ha raccontato che ha la compostiera domestica nel giardino e da anni si fa il compost da sola dai rifiuti. E il Comune è ancora alla politica del buco scavato per terra. Penso agli aderenti di Reset che su ogni proposta mettono insieme le opinioni di esperti, fanno studi di fattibilità, si confrontano. Ho ascoltato i giovani che hanno occupato l’ex Teatro in Fiera, e che si definiscono “restituenti”. Se occupi qualcosa è un’azione passiva. Stai sulla poltrona, la occupi ma non la usi. Restituire è l’esatto opposto dell’occupare, è il ritornare una cosa a qualcuno cui appartiene.Anche loro son stati guardati male: ma a chi appartengono, chi li strumentalizza chissà cosa fanno la notte nei locali occupati, probabilmente non si lavano e sognano la dittatura degli anarchici ammazza bambini. Invece no: sono messinesi normali. Hanno idee bellissime. Mi viene da parlare della “banalità della normalità”, perché è banalmente normale chiedere che una pratica venga esitata in pochi giorni, una buca riparata in poche ore, la Fiera utilizzata attraverso forme condivise.Non possiamo più fare progetti che andavano bene nel medioevo. La mia generazione, bene che vada, vivrà altri 35 anni, quindi è logico che le idee ce le facciamo dare da chi ha da vivere Messina altri 80 anni. La Messina futura appartiene più a loro che a noi, dobbiamo ascoltarli, perché è normale parlare di raccolta differenziata, di urban lab, di chilometri zero, di decrescita felice, di cultura dal basso. E’ il loro tempo, facciamogli spazio. Facciamo spazio anche a chi, nei passati 20 anni ha fatto le sue battaglie, a volte le ha perse, altre le ha vinte, ma ci ha messo prima ancora che la faccia il cuore. Facciamo spazio a quanti sono stati presi per pazzi ma hanno lottato perché i nostri figli respirassero aria pulita, agli orchestrali che suonano per gli operai della Triscele e sono stati presi per “artisti bizzarri”. Facciamo spazio a un esercito di messinesi appassionati che hanno piantato a Messina il loro cuore perché faccia fiori e frutti qui. Facciamoli entrare nell’Aula dove s’immagina e si disegna la città dei prossimi 80 anni, mettiamoli accanto a chi ha esperienza, ma facciamo entrare quella cosa che negli ultimi anni si è spenta: l’impegno, la passione civica.

Ce lo meritiamo un Consiglio comunale così: pieno di visionari incalliti che in fondo sono i più realisti di tutti e lo dimostreranno, perché sognando hanno cambiato la loro realtà quotidiana. Ci meritiamo un Consiglio comunale di “restituenti” che restituiscano ai messinesi il coraggio di osare.

Come diceva Che Guevara: Siamo realisti, esigiamo l’impossibile.

Rosaria Brancato

8 commenti

  1. ESIGERE di cambiare se stessi prima di voler cambiare il mondo . ESIGERE di non odiare il presunto nemico o avversario . ESIGERE di studiare prima di parlare o agire. ESIGERE il “conoscere per deliberare”.ESIGERE di confrontarsi “laicamente”con le opinioni degli altri ESIGERE dai politici di rinunciare epressamente a tanti ingiustificati privilegi economici . ESIGERE dai politici la vocazione e lo spirito civico,di servizio….e’ ESIGERE L’IMPOSSIBILE ?

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  2. Salvatore Vernaci 27 Gennaio 2013 10:10

    « Inveni portum. Spes et Fortuna valete! Sat me lusistis; ludite nunc alios! » (« Ho trovato infine il mio approdo. Vi dico addio Speranza e Fortuna! Abbastanza mi avete ingannato; ora prendetevi gioco di altri! »). Questo sembra dire l’articolo a quanti, fino ad oggi, sebbene eletti, hanno però deluso le aspettative. Fino ad oggi candidarsi ed essere eletto consigliere sembra essere stato, non un impegno civico, ma trovare un’occupazione (anche se a tempo), avere un salario (una indennità – gettone di presenza) e tirare a campare, per cinque anni. Oggi, basta! Chi si candida, chi vuol fare l’Amministratore comunale deve volere bene alla propria Città, deve curare gli interessi dei propri cittadini e non i propri, nè quelli degli amici, nè, specie, di quelli che li hanno proposti e messi in lista. Il termine SINDACO viene dal greco “Sundikos” e vuol dire “DIFENSORE” degli interessi della collettività e quindi del Comune. Egli è colui che ha il massimo onore, non per nulla è il Primo Cittadino, e, per questo, ha la piena responsabilità di fronte al Popolo, per quanto riguarda l’organizzazione, lo sviluppo, il progresso del Comune ed il benessere dei Cittadini. I CONSIGLIERI COMUNALI rivestono la qualifica di funzionari onorari “cioè di privati cittadini investiti a tempo determinato di pubbliche funzioni”, nella specie, di componenti dell’organo collegiale che è il Consiglio Comunale. La legge nel tributare loro dei diritti, impone anche precisi doveri: Dovere di fedeltà agli interessi del Comune; Dovere di adempiere il proprio mandato nell’interesse esclusivo del Comune e conformemente alle finalità per cui i Cittadini l’hanno votato; Dovere di serbare il segreto d ufficio; Dovere di lealtà verso il Comune; Dovere di non ingerirsi negli uffici e nei servizi del Comune; Dovere di partecipare alle sedute del Consiglio; Dovere di tenere sempre una condotta irreprensibile, quale “eletto” dai Cittadini; ecc…ecc…I futuri candidati tengano presente i “Doveri” e siano per l’elettorato credibili e meritevoli di fiducia.

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  3. complimenti per l’articolo

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  4. Abbiamo uno strumento: il voto. Utilizziamolo per fare spazio alle persone giuste. Pochissime di quelle vecche (anche tra queste vi sono persone giuste anche se si contano su una mano) il resto tutti nuovi, nuovi di idee, nuovi di ideali, nuovi per una nuova politica.

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  5. Ho piantato qui il cuore ma i miei fiori e frutti il vento li ha portati via lontanooo. Tuttavia vorrei consegnare ai miei nipoti una Messina futura pulita,ordinata, più bella di quanto non lo sia già di suo, con tanti bei giovani appassionati ricchi di idee nuove ed iniziative di cambiamento,che abbiano voglia di mettersi in gioco e spendersi per la loro Città,con un Consiglio Comunale di Messsinesi normali, cioè onesti e di buona volontà.Stiamo attenti: è l’ultimo treno per il cambiamento, lo dobbiamo ai nostri figli e nipoti!

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  6. ART.21 COSTITUZIONE. Commento aperto a RESET, MOVIMENTO 5 STELLE, RENATO ACCORINTI, ai MOVIMENTI intorno alla candidatura di FABIO MAZZEO. La mia proposta politica presuppone la consapevolezza, di chi ambisce governare Messina, della gravissima crisi economica della città, aggravata da quella finanziaria ed etica del Comune, che si avvia ad un risanamento di lacrime e sangue per i messinesi. Mi riferisco all’IMU, alla TARSU-TARES, alle imminenti nuove tariffe AMAM, alle addizionali IRPEF, comunale e regionale, che si avviano alle aliquote massime, parlo dei costi, per i cittadini, dei SERVIZI SOCIALI a domanda, parlo dei TRIBUTI ed ONERI di ogni tipo, che causa la forte evasione ed elusione, gravano solo sui messinesi onesti. La mia proposta presuppone, inoltre, l’avvedutezza di conoscere la forza del sistema di interessi imperante a Messina, coagulato intorno al PARTITO DEMOCRATICO e al POPOLO DELLA LIBERTA’, due facce della stessa moneta. Infine, senza l’amore per le genti di Messina e il loro territorio, la proposta che vado ad illustrare, è impossibile. Propongo ai movimenti, di cui sopra, di mettere in atto il detto l’UNIONE FA LA FORZA, almeno per il prossimo mandato amministrativo. So delle differenze ideali, ma il rischio di disperdere voti e favorire la vittoria del PD o del PDL, è grandissimo, sarebbe la fine di ogni speranza di rinascita per la URBS MESSANA. La proposta: sindaco RENATO ACCORINTI, il coraggio e l’autorevolezza, ne fanno il candidato ideale per contrapporsi alla burocrazia comunale e al sistema di interessi, che si nutre della spesa corrente e di investimento; assessore al bilancio, ALESSANDRO TINAGLIA di RESET, il movimento da ampie garanzie di conoscenza delle norme contabili e dei regolamenti comunali, al MOVIMENTO 5 STELLE l’assessorato ai SERVIZI SOCIALI e alla TRASPARENZA, i giovani del movimento fanno del rapporto con i cittadini il loro faro politico, FABIO MAZZEO assessore alle OPERE PUBBLICHE e VICE SINDACO, per la sua conoscenza del territorio e delle sue genti. Gli altri assessorati affidati a tecnici indipendenti e di riconosciuto valore professionale, cui si affidano obiettivi semestrali da portare a compimento, pena la sostituzione dall’incarico. La mia non è una provocazione, ma l’unico modo di vincere le elezioni da parte dei messinesi, quelli che amano questa terra e i suoi giovani figli.

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  7. Osare e’chiedere di più, a Messina non dobbiamo osare ma pretendere il giusto, la corretta applicazione delle norme, la giusta realizzazione ed applicazione delle regole nei confronti si tutti, nessuno che possa presumere di potere agire al di sopra delle regole e delle leggi, trasformandole con la compiacenza di sudditi sistemati a dovere nei posti giusti. Come ogni posto non siamo tutti uguali ed ho potuto conoscere in questi mesi di impegno personale molte persone capaci e pronte a lavorare con un unico obbiettivo, rinascere tutti, insieme alla nostra città’

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  8. antonio barbera 28 Gennaio 2013 12:44

    L’Amministrazione targata Buzzanca ha fortemente deluso i cittadini messinesi ,i consiglieri comunali( gettonati a tempo determinato) invece di scuotere la giunta hanno preferito lasciare insoluti i problemi della Città che adesso si presentano tutti , hanno preferito il quieto vivere ed intascare gli emolumenti .

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