Etna, "l'attività esplosiva è terminata" ma è allarme sui rischi futuri

Etna, “l’attività esplosiva è terminata” ma è allarme sui rischi futuri

Redazione

Etna, “l’attività esplosiva è terminata” ma è allarme sui rischi futuri

martedì 03 Giugno 2025 - 09:47

Gli aggiornamenti dell'Istituto nazionale di geofisica e vulcanologia. E il monito del sindaco di Belpasso Caputo dopo le critiche di Cocina agli escursionisti

L’Etna il giorno dopo il crollo di una parte del cratere e della fontana lavica per l’attività esplosiva. L’Ingv-Osservatorio Etneo comunica che “l’attività è terminata”. Ecco il comunicato dell’Istituto nazionale di Geofisica e Vulcanologia: “L’attività esplosiva dal Cratere di Sud-Est ha generato tre colate laviche principali: una si è diretta a sud, una seconda a est (ramificandosi in più bracci) e l’ultima, originatasi alla base del fianco settentrionale del Cratere di Sud-Est, si è diretta a nord. Tutte le colate sono ora
in fase di raffreddamento. Il flusso piroclastico si è propagato verso nord-est, raggiungendo la parete nord della Valle del Bove. Nei prossimi giorni verranno effettuati rilievi sul terreno per la mappatura del deposito. Il materiale fine di colore rossastro prodotto dal flusso piroclastico è stato trasportato dai venti in quota disperdendosi a ovest-nord-ovest, con segnalazioni di ricaduta a Cesarò e Bronte. Attualmente dal Cratere di Nord-Est si osservano sporadiche emissioni di cenere che si disperdono in
zona sommitale”.
Continua l’Osservatorio Etneo dell’Isituto: “Dal punto di vista sismico il tremore è rientrato su valori bassi pur mostrando alcune oscillazioni sui valori medi. La localizzazione del centroide delle sorgenti del tremore ricade nell’area dei crateri centrali a una quota di circa 2500 m sopra il livello del mare. L’attività infrasonica risulta modesta e gli eventi sono localizzati in corrispondenza dei crateri centrali.
I segnali delle deformazioni del suolo hanno mostrato una variazione totale di tilt di circa
0.20 microradianti alla stazione sommitale di Punta Lucia. E una variazione di strain alla
stazione di Monte Ruvolo di circa 120 nanostrain. Al momento il trend deformativo
appare esaurito”.

Il sindaco di Belpasso: “Abbiamo corso un grosso rischio ma non se ne parla”

Sul tema interviene il sindaco di Belpasso, Carlo Caputo. “La recente eruzione dell’Etna, che ieri mattina (2 giugno) alle 5:30 ha fatto scattare il sistema di preavviso Etnas con un’allerta di “altissima probabilità di accadimento”, ha sollevato serie preoccupazioni per la sicurezza di turisti e residenti. L’eruzione ha provocato il crollo di una parte del cratere di Sud-Est, generando una colonna di fumo alta chilometri e flussi piroclastici, portando gli escursionisti a lasciare in fretta e furia i sentieri. L’Osservatorio Etneo dell’Ingv aveva confermato che il tremore vulcanico aveva raggiunto livelli molto elevati”, si legge nella nota del Comune. “Abbiamo corso un grave pericolo e mi dispiace se che ne parli poco”, ha sottolineato il sindaco Caputo.
Il primo cittadino ha voluto sottolineare “l’efficacia del sistema Etnas, strumento prezioso fortemente voluto dal dirigente della Protezione civile, Salvo Cocina. Tuttavia, ha lamentato la chiara assenza di azioni conseguenti all’allerta.

“Non basta il sistema d’allerta Etnas. Bisogna prendere provvedimenti subito”

“Il sistema di preavviso Etnas funziona benissimo, ma a cosa serve se poi non si prendono provvedimenti? A svegliarti di notte o di primo mattino?”, ha aggiunto evidenziando il rischio corso e la necessità di una maggiore consapevolezza sui pericoli legati all’attività vulcanica. “Perché è stato consentito portare turisti in quota? Ieri è stata solo fortuna, ma non si può contare sempre sul caso,” ha affermato, criticando la scelta di permettere l’accesso ai turisti in quota nonostante l’evidente
allerta, e ribadendo con forza la necessità di misure più restrittive e immediate. “Serve una forte presa di coscienza sui rischi e bisogna interdire il perimetro individuato dalla Protezione civile, quando necessario. Non possiamo pensare solo al denaro,” ha aggiunto, mettendo in luce “la priorità della sicurezza sulla mera speculazione economica”.
“Le autorità competenti devono adottare misure più incisive per garantire la sicurezza della popolazione e
dei visitatori, anteponendo la tutela della vita umana a qualsiasi altra considerazione. Porterò io stesso,
all’attenzione del nuovo Prefetto, la situazione,” ha concluso il sindaco.

Cocina: “Interdizione delle aree non rispettate da alcuni escursionisti”

Così ieri il dirigente generale del dipartimento della Protezione civile siciliana, Salvo Cocina: “Per la frequenza di questi fenomeni di flusssi piroclastici violenti che raggiungono grandi distanze, abbiamo imposto, con Ingv, l’interdizione delle aree sommitali nelle fasi di allarme e preallarme in caso di attività parossistica in corso, fasi F1 e F2, del Sistema di allerta Etnas di Ingv. Un ottimo sistema di previsione che ci consente di dare l’allarme ore/minuti prima degli eventi. Già dalle 5.30, a seguito della comunicazione dell’Istituto nazionale di di geofisica e vulcanologia, avevamo dichiarato la fase di allarme e quindi l’area mitale doveva essere interdetta. Mi pare che però così non è stato. Per fortuna il flusso piroclastico si è diretto in altra direzione verso la valle del Leone. Condanniamo i comportamenti incauti di questi escursionisti”.

Un commento

  1. Ma l’Etna ce l’ha la marmitta catalitica ? E’ Euro 6 ? Viene messo nel cratere l’AD Blue ? Perche’ emette milioni di metri cubi di CO2. Io farei un decreto per spengerlo, dato che inquina come milioni di auto in decenni.
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