Europee, l'Agcom sanziona De Luca per la lettera elettorale pro Musolino

Europee, l’Agcom sanziona De Luca per la lettera elettorale pro Musolino

Francesca Stornante

Europee, l’Agcom sanziona De Luca per la lettera elettorale pro Musolino

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giovedì 11 Luglio 2019 - 14:52

Erano stati i deputati 5Stelle a presentare un esposto contro la lettera con cui De Luca, nella qualità di sindaco di Messina, chiedeva di votare per il suo assessore. Il Garante ha dato loro ragione

MESSINA – L’Agcom sanziona il sindaco Cateno De Luca e dà ragione ai deputati del Movimento 5Stelle. Il motivo? La lettera che De Luca avevo fatto recapitare a tutti gli elettori di Messina e provincia per far votare Dafne Musolino alle elezioni europee del 26 maggio scorso.

La lettera

Negli ultimi giorni di campagna elettorale per le europee, i messinesi, dalla città a Tusa, avevano trovato nella cassetta della posta una busta con Cateno De Luca sindaco come mittente. All’interno una lunga lettera in cui il primo cittadino di Messina sponsorizzava la sua assessora in corsa con Forza Italia per uno scranno al parlamento europeo.

L’esposto dei 5Stelle

I 5Stelle però non erano rimasti indifferenti. Avevano presentato un esposto all’Autorità per le Garanzie nelle Comunicazioni, al CoreCom Sicilia, alla Guardia di Finanza e al Prefetto. I deputati Francesco D0Uva, Valentina Zafarana, Antonio De Luca e la senatrice Grazia D’Angelo avevano chiesto accertamenti sul comportamento tenuto dal sindaco De Luca. Soprattutto per valutare eventuali profili di illiceità per violazione delle normative che regolano le comunicazioni elettorali.

I controlli

Dopo la segnalazione, il Comitato regionale per le comunicazioni della Sicilia aveva aperto un procedimento nei confronti del Comune di Messina. Sotto la lente di ingrandimento la presunta violazione dell’art. 9 della legge n.28 del 22 febbraio 2000 da parte del sindaco De Luca per la “distribuzione presso le abitazioni dei cittadini messinesi di una lettera elettorale recante come mittente il Sindaco della Città Metropolitana di Messina, Cateno De Luca, con la quale viene espressamente richiesto di barrare il simbolo di Forza Italia e di esprimere due preferenze per i candidati Musolino e Berlusconi”.

Il Comitato ha ritenuto quella lettera in violazione della normativa vigente perché la lettera è stata utilizzata come comunicazione istituzionale realizzata nella qualità di sindaco del Comune di Messina e sindaco della Città Metropolitana.

La “difesa” di De Luca

De Luca aveva presentato le sue osservazioni, appellandosi al fatto che quella lettera non avrebbe in alcun modo violato il divieto perché non poteva essere riconducibile alla pubblica amministrazione o alla figura del sindaco. E spiegando che tutte le procedure di invio della lettera erano state affidate dal mandatario elettorale della Musolino, il marito Michelle Malluccio, a società esterna. Per “difendersi” anche il fatto che i riferimento alle cariche di sindaco e assessore di entrambi non era stata fatta nell’esercizio delle loro rispettive funzioni.

Ma queste osservazioni non sono evidentemente state abbastanza convincenti. L’Agcom ha esaminato la lettera e non ha dubbi. Basta citare alcuni passaggi utilizzati da De Luca per rivolgersi agli elettori: «Io, nella mia qualità di Sindaco di Messina…ho individuato nell’assessore Dafne Musolino la persona giusta per rappresentare…il nsotro territorio. Mi permetto di chiedervi di votare per Dafne». Con “mittente Cateno De Luca sindaco” e in fondo il riferimento a “comitato elettorale”.

Cosa dice la legge

La legge parla chiaro. L’art 9 della n.28 del 22 febbraio 2000 stabilisce che “far data dalla convocazione dei comizi elettorali e fino alla chiusura delle operazioni di voto, è fatto divieto a tutte le amministrazioni pubbliche di svolgere attività di comunicazione ad eccezione di quelle impersonali ed indispensabili per l’efficace assolvimento delle proprie funzioni”.

I motivi della violazione

Invece la lettera di De Luca è stata inviata nel periodo di applicazione del divieto e per il Garante. Riporta l’indicazione “Mittente: Sindaco della Città Metropolitana Cateno De Luca” e nella dicitura l’espressione “Io, nella mia qualità di Sindaco della Città di Messina” e dunque appare riferibile al sindaco nella sua veste istituzionale.

Nella delibera dell’Agcom si prende in riferimento anche la legge 150 del 2000 che fissa dei paletti per la comunicazione istituzionale in periodo elettorale. E in questo caso il riferimento alla carica istituzionale del sindaco contenuto nella lettera «è sufficiente ad attribuire l’iniziativa all’amministrazione comunale, in quanto il sindaco è l’organo responsabile dell’amministrazione del Comune e rappresenta l’ente».

La lettera non era inoltre «indispensabile ai fini dell’efficace assolvimento delle funzioni proprie dell’amministrazione, perché in alcun modo correlata all’efficace funzionamento dell’ente». E, per quanto riguarda il requisito dell’impersonalità, «l’indicazione del nome del sindaco nella sua veste istituzionale è di chiara valenza propagandistica».

De Luca ha dunque violato l’art. 9 della legge n.28 del 2000. Lo mette nero su bianco il presidente dell’Autorità per le Garanzie nelle comunicazioni, Angelo Marcello Cardani, condividendo le conclusioni del comitato regionale.

Le conseguenze

Molto blanda però la sanzione: il Comune dovrà pubblicare sull’home page del sito istituzionale, per 15 giorni, il provvedimento dell’Autorità, o un messaggio che spiega la violazione attuata dal sindaco.

Francesca Stornante

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Un commento

  1. Dichiarazione del sindaco appena saputo dell’esposto: “Le argomentazioni, oltre che puerili – attacca il sindaco peloritano – sono anche prive di fondatezza giuridica. Rammento ai Cinque Stelle che l’articolo 9 comma 1 della legge 28 del 2000, secondo una previsione letterale, impone l’invocato divieto direttamente alle ‘Amministrazioni pubbliche’ intese come Enti e Organi e non già come singoli soggetti che ne esercitano le funzioni”.

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