L’innesto del sapere: a Motta d’Affermo ritorna il Rito della Luce

L’innesto del sapere: a Motta d’Affermo ritorna il Rito della Luce

Redazione

L’innesto del sapere: a Motta d’Affermo ritorna il Rito della Luce

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domenica 18 Giugno 2017 - 08:38

Il prossimo 25 giugno il saluto al solstizio d’estate nell’evento artistico ideato dal mecenate messinese Antonio Presti. Il programma completo della manifestazione

“Sono un poeta/ un grido unanime/ sono un grumo di sogni// Sono un frutto/ d’innumerevoli contrasti d’innesti/ maturato in una sera”. I versi dell’immenso Giuseppe Ungaretti come ideale passaggio di consegne dal G37 della Poesia all’ottava edizione del Rito della Luce (domenica 25 giugno, dalle 15 al tramonto), l’evento artistico ideato dal mecenate messinese Antonio Presti intorno alla Piramide – 38° parallelo di Motta d’Affermo, opera monumentale di Mauro Staccioli che ridefinisce il panorama tra i Nebrodi e le isole Eolie; la manifestazione è sostenuta dall’Assessorato Regionale ai Beni Culturali e dal Consorzio Valle dell’Halaesa di Tusa.

Sarà proprio l’innesto la parola chiave della celebrazione, un momento di rigenerazione in cui le arti liberano l’energia universale per favorire un percorso di elevazione spirituale: pittori, poeti, performer, danzatori e attori condivideranno con il pubblico (invitato a indossare abiti bianchi) un rito che sprigiona la propria potenza dal caos, la purezza da una nuova e indispensabile necessità di ascolto. “Un innesto di Bellezza nel corpo di una società malata – spiega Antonio Presti, presidente della Fondazione Fiumara d’Arte -. Le statistiche italiane parlano di una percentuale del 70% di analfabeti funzionali: sono entrati in crisi molti dei percorsi didattici e culturali finora sperimentati, la popolazione si è autoreclusa in un individualismo ottuso, in una mediocrità che non conosce più sogni o utopie. Il Rito della Luce celebra una condizione di passaggio, un percorso verso la conoscenza e la condivisione del sapere: elementi fondamentali in un contesto immobile e antiquato come quello siciliano, rivelatosi troppo spesso sordo nei confronti dell’innovazione e del contemporaneo”.

Una società selvaggia e schiava dell’apparenza che dunque necessita di una nuova potenza creatrice. L’innesto è salvifica presenza in un corpo malato, trapianto obbligato per rigenerare il futuro: chiave di lettura atipica del fenomeno migratorio verso un’Europa vecchia e stanca, in realtà possibile incontro tra varie identità culturali unite nella lotta contro la massificazione consumistica e la globalizzazione. “Nonostante il terrore indotto da un sistema deviato che suggerisce quotidianamente la fuga, invito i giovani a non abbandonare la nostra terra di Sicilia e l’Italia intera. Il vero potere è il sapere, la cultura è l’unico mezzo per affermare una nuova via di futuro: spegnere gli strumenti tecnologici per accendere le coscienze, questo il senso dell’innesto, un percorso di conoscenza che solo ai giovani è lecito intraprendere. Se l’albero della vita è oggi malato di ignoranza, l’innesto del sapere è la sola cura per un nuovo umanesimo”, conclude Antonio Presti.

In questa contemporaneità l’innesto tra società differenti può anche rappresentare quel passaggio ulteriore rispetto al concetto stesso di integrazione, parola vuota in tempo di populismi e crisi sociale, sentimento forse anacronistico che sottende nuovi razzismi. Parte da qui il Rito della Luce, strumento caleidoscopico per riaffermare la sacralità dell’arte come investitura verso una nuova umanità. In un mondo attraversato da tensioni e conflitti, si staglia nell’immaginario anche la stessa ubicazione della Piramide, costruita lungo il celebre parallelo che divide le due Coree: nel tema del bilanciamento degli opposti, una divisione simbolica tra le spericolate aspirazioni guerrafondaie di un giovane dittatore asiatico e la ricerca del trascendente che caratterizza l’oasi spirituale di Motta d’Affermo. La Piramide, dunque, come macchina di luce che in ogni solstizio d’estate consegna alla Sicilia e al mondo il suo potere di conoscenza.

PROGRAMMA

Mercoledì 21 giugno 2017 Solstizio d’Estate – Motta d’Affermo

· Dalle ore 10 alle 17: apertura della Piramide – 38° parallelo di Mauro Staccioli in contrada Belvedere a Motta d’Affermo (ME);

· Conservazione e Rigenerazione dell’opera. Presentazione del tunnel di ingresso alla Piramide nell’ambito del progetto di restauro della Fiumara d’Arte.

Sabato 24 giugno Motta d’Affermo, Castel di Tusa

· Dalle 10 alle 17: apertura della Piramide – 38° parallelo. Durante la giornata il pubblico potrà assistere all’allestimento delle opere artistiche;

· Dalle 18: visita guidata alla mostra Ecolab di Linda Schipani presso il Museo Albergo Atelier sul Mare in via Cesare Battisti, 4, Castel di Tusa (ME)

Domenica 25 giugno Castel di Tusa e Motta d’Affermo (ME)

· Dalle 10 alle 21: apertura della Piramide – 38° Parallelo.

· Ore 12: visita guidata delle camere d’arte del Museo Albergo Atelier sul Mare in via Cesare Battisti 4, Castel di Tusa (ME); sarà possibile visitare anche la mostra Ecolab a cura di Linda Schipani;

· Dalle 15 all’imbrunire: Rito della Luce presso la Piramide – 38° Parallelo con letture di poesie, danza, musica e performance sino al tramonto del sole.

GLI ARTISTI DELL’VIII EDIZIONE

Musicisti

Antonio Aiello, Karim Alishahi, Francesca Amato, Pippo Barrile, Francesco Bonacci, Gabriele Cammarata, Suraj Carlino, Enrico Coppola, Gianni Cosentino, Giuseppe Di Bella, Antonella Furian, Carmelo Geraci, Enrico Grassi Bertazzi, Giana Guaiana, Agata Chiara Messina, Raffaele Messina, Elisa Moschella, Alessandro Puglia, Luca Recupero, Francesca Sassioti, Giuseppe Schillaci, Andrea Sciacca, Sebastian Torres, Debora Troia, Francesco Vaccaro, Simona Vizzinisi, Lucia Zahara;

Attori

Giuseppe Carrozza, Patrizia D’Antona, Fabio La Rosa e Diversi Talenti, Mimmo Minà, Carmen Panarello, Stefania Sperandeo, Agostino Zumbo;

Performance e installazioni

Teresa Arrabito, Atman Yoga Association Enna (insegnante Anna Mahadevi Lo Grasso), Compagnia del matto giullaresca, MaCa (Manuela Caruso), Laura Cassarà, Maurizio Caudullo, Stefania Cordone, Daniela Costa, Ilenia Delfino, Massimo Estero, Gianna Parisi, Giulia D’Urso, Lino D’Urso, Giuseppe Livio, Michele La Paglia, Umberto Naso, Grazia Nicolosi, Marzia Nigito, Stello Quartarone, Giuseppe Raffaele, Gaetano Rallo, Manlio Scaramucci, Demetrio Scopelliti, Anna Maria Viscuso, Salvatore Trovato;

Accademia delle Belle Arti di Catanzaro: progetto performativo coordinato da Lara Caccia (docente di storia dell’arte) con Pietro de Scisciolo (artista e docente di tecniche del marmo), Gina Nicolosi (artista e docente di Decorazione), Elvira Todaro (artista, performer e docente design) e gli studenti Gianluigi Ferrari, Daniele Giglio, Francesco Esposito, Salvatore Puzzo, Francesco Trunfio, Roberto Sorrentino, Gianluca De Scisciolo, Claudio Scolieri e con la consulenza musicale di Mirco Bertolucci;

Poeti

Martina Costantino, Cinzia Pitingaro, Mariangela Pupillo, Georgeta Quagliano, Anna Studiale;

Fotografi

Gaetano Rallo, Roberta Mazzone, Claudio Floresta.

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