Occupa un’altra famiglia. L’Unione Inquilini alla Giunta: “Troppa approssimazione”

Occupa un’altra famiglia. L’Unione Inquilini alla Giunta: “Troppa approssimazione”

Eleonora Corace

Occupa un’altra famiglia. L’Unione Inquilini alla Giunta: “Troppa approssimazione”

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giovedì 09 Gennaio 2014 - 08:51

Una coppia con un bambino di tre anni si è unita alle tre famiglie che dal 22 dicembre occupano l'ex scuola Pietro Donato di Paradiso. Intanto, l'Unione degli Inquilini esorta la Giunta: "Troppa confusione nel gestire l'emergenza, servono risposte chiare"

Continua l’occupazione dell’ex scuola Pietro Donato di Paradiso da parte di tre famiglie sgomberate, a cui, da qualche giorno, si è unita una coppia in difficoltà con un bambino piccolissimo: di soli tre anni. Il piccolo va ad aggiungersi agli otto bambini che già soggiornano nell’edificio. Il fatto che una coppia schiacciata dal disagio sociale e dalla crisi economica abbia trovato ricovero nella scuola, commuove i membri del Movimento per il Diritto alla Casa – di cui fanno parte diverse sigle cittadine tra associazioni, sindacati e partiti – che ha promosso l’occupazione della scuola proprio nella speranza di offrire un “porto sicuro” alle persone che scontano sulla propria pelle quella che per molti è solo un argomento in più su cui dibattere: l’emergenza abitativa.

I rapporti con la Giunta, però, continuano a non essere sereni e a registrare preoccupanti alti e bassi. Dopo il durissimo comunicato del Sindaco Accorinti che intimava lo sgombero dell’edificio – già prescelto per l’amministrazione per diventare un centro temporaneo per l’accoglienza di famiglie in difficoltà – e accusava di “clientelismo” coloro che sostengono l’occupazione, il 28 un’assemblea cittadina a Palazzo Zanca sembrava aver ricucito, in parte, lo strappo: con la partecipazione dell’assessore Mantineo e la sua promessa di garantire l’allaccio di acqua e corrente elettrica.

Ieri, però, i vigili urbani hanno effettuato un sopralluogo nell’edificio. Una mossa che da parte dell’amministrazione viene considerata “semplice prassi”, ma la paura di occupanti ed attivisti è che sia un preludio di sgombero.

Eppure il sindacato delle famiglie in difficoltà abitativa., l’Unione degli Inquilini, concede un plauso all’amministrazione, ovvero quello: “di aver inserito nel Bilancio Previsionale la somma di € 100.000 nel biennio 2014-2015 per la morosità incolpevole,mostrando cosi l’intenzione di lavorare sulla piaga degli sfratti”.

Poi, però, lo sfogo di attivisti che si sentono abbandonati proprio dalla Giunta “dal basso” che loro stessi hanno sostenuto e votato: “Ribadiamo che la scelta di occupare la scuola è stata l’ultima ratio di un percorso che si era prefigurato diversamente – continua l’Unione Inquilini – Ci ha sconcertato l’irremovibilità della Giunta che, tramite un comunicato di alcuni giorni addietro,dissociandosi da questo atto di ribellione, respingeva la richiesta di allaccio di luce ed acqua nonostante la presenza nell’edificio di otto bambini. Inoltre riteniamo sleale bollare come impaziente chi ha occupato, anche perché vogliamo ricordare che le situazioni delle tre famiglie hanno un carattere emergenziale e che gli sgomberi e gli sfratti che pendevano sulle loro teste sarebbero già stati eseguiti in questi giorni.Quindi di pazienza ce n’è stata tanta, ed è stata messa a dura prova in questi mesi da rinvii, dichiarazioni contrastanti e poca chiarezza”.

Viene riconosciuto, comunque, l’impegno dell’assessore ai servizi sociali Antonino Mantineo, che ha partecipato all’ultima assemblea e ha promesso acqua e luce. Gli attivisti fanno notare, comunque, che finora è stata allacciata solo la luce, e aggiungono: “Nondimeno persiste un fatto a nostro avviso preoccupante, ovvero l’approssimazione da parte di questa Amministrazione con cui gestisce l’emergenza abitativa,con il pericolo del tutto evidente che questo fenomeno possa essere governato dalle “mani esperte” della criminalità con l’ausilio di favoritismi istituzionali”.

Sorgono poi delle domande a cui, nella confusione che regna in questo momento a Palazzo Zanca, si fatica a dare delle risposte. La prima riguarda l’invito da parte dell’Amministrazione, rivolto alle famiglie, di lasciare l'edificio per iniziare i lavori di ristrutturazione, ma ad oggi risulta che a nessuna Ditta siano stati affidati tali lavori. Inoltre, l’assessore Sergio De Cola ha fatto presente che la destinazione d’uso dell’edificio in questione è stata modificata già due anni fa, all’epoca dell’amministrazione Buzzanca, ora però ci si chiede cosa dovrebbe diventare l’ex Scuola.

C’è da dire, infatti, a questo proposito, che l’ex scuola Donato è inserita tra i beni da vendere nel piano triennale di alienazione e valorizzazione 2013-2015, con valore stimato di 346.000 euro. Un dato che emerge direttamente dal sito ufficiale di Palazzo Zanca.

Al netto della confusione che quest'amministrazione ha trasmesso circa l'utilizzo di codesta struttura (prima si è parlato di centro socio-culturale,poi di biblioteca,un luogo di culto e adesso di struttura per l'emergenza abitativa) – scrivono i membri dell’Unione Inquilini – perché l’amministrazione non prende in considerazione l’ipotesi avanzata dagli stessi occupanti di contribuire attraverso pratiche di auto recupero alla ristrutturazione dell'immobile,conferendo pertanto alle stesse pratiche e ai suoi “attori” un grande valore sociale, di partecipazione alla cosa comune e sviluppando così un attaccamento alla comunità?”.

Di certo, gli attivisti del Movimento per i diritto alla casa non si sarebbero mai aspettati di ritrovarsi in una soluzione simile, con una giunta “amica” che tra le righe intima lo sgombero. Nonostante le incomprensioni, però, il Movimento punta comunque sul dialogo. Oggi si svolgerà un’altra assemblea nei locali affrescati dell’ex scuola. Intanto l’Unione degli Inquilini ricorda la richiesta più importante: “Ci aspettiamo un censimento serio sugli alloggi comunali e privati sfitti e l’istituzione della Commissione graduazione sfratti prevista dal comma 5 dell’art.6 del decreto legge n°102 del 31 agosto 2013”.

(Eleonora Corace)

8 commenti

  1. nel caso di sgombero cosa ne sarebbe delle famiglie in questione?

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  2. Tutti a casa di Accorinti

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  3. MA il “centro temporaneo per l’accoglienza di famiglie in difficoltà” non lo possono realizzare alla Casa del Portuale che è in un posizione centrale e quindi più agevolmente raggiungibile dalle “famiglie in difficoltà”?

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  4. Invece di applaudire a questo esperimento di house-sharing (che poi sarebbe la condivisione della casa per disperazione) la giunta comunale (e non solo la giunta) insiste nel suo atteggiamento insulso e discriminatorio.
    Da una parte adesso c’è una corsa ai “sopralluoghi” per ospitare i migranti con caserme complessi turistici ed altro requisibili per l’uso “umanitario”. Tutto un fiorire di appelli alla dignità dell’uomo, alla accoglienza da parte della qualsiasi associazione ( ci manca solo quella degli Amici del presepe di Castanea)della società “civile”.
    Dall’altro lato invece si rimane sordi alle esigenze delle famiglie messinesi senza casa che non essendo del genere “imMigratorio”, a quanto pare, non hanno le stesse esigenze di dignità e rispetto degli immigrati clandestini e non.
    Forse se l’avessero occupata i migranti per farne una moschea il signor sindaco avrebbe trovato le parole giuste per sostenere l’operazione .. nell’ottica del rispetto delle diversità delle culture e dell’interreligiosità di una società multietnica bla bla bla bla bla bla….

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  5. Perchè non vanno ad occupare gli uffici dell’IACP?
    Non se ne accorgerebbe nessuno, neanche i dipendenti perchè saranno a fare la spesa.
    Cosa fanno tutto il giorno? Si occupano degli stessi problemo dei dipendenti dell’Ente Fiera (cruciverba ed uncinetto)?

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  6. Che tristezza di commento..

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  7. che c’entra… quelli sono fratelli musulmani… chisti su piezzimm…

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  8. che allegria di inciso.

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