Wwf, Man e Lipu diffidano il Comune di Messina
I lavori sono stati aggiudicati lo scorso 20 maggio e la consegna dei lavori dovrebbe essere imminente. L’appalto prevede la demolizione degli ex Silos Granai e dell’ex Casa del Portuale, per completare la liberazione dell’area di fronte al porto, dove non verrà più realizzato l’I Hub, che sarà altrove, e si farà invece uno spazio pubblico vista mare.
Ma Wwf, Man e Lipu hanno inviato una diffida al Comune di Messina perché “da sopralluoghi effettuati in data 24 e 25 maggio, risulta la presenza di innumerevoli nidi di Balestruccio (Delichon urbica), specie protetta dalle norme nazionali e regionali. Questa specie, un’irundinidae, sverna in Africa e torna in Europa per nidificare, collocando i nidi costruiti con fango sotto i cornicioni, tetti o balconi. Inoltre, è stato ripetutamente osservato il Gheppio (Falco tinnunculus), un falconidae appartenente anch’esso a specie particolarmente protette”.
“La Legislazione Nazionale 157/92 (art. 3 e 21, comma 1, lett. O) – dicono le tre associazioni ambientaliste – vieta di distruggere o danneggiare deliberatamente i nidi e le uova. L’articolo 635 del codice penale punisce il danneggiamento di beni altrui, inclusa la fauna selvatica, considerata patrimonio indisponibile dello Stato. L’uccisione intenzionale di animali è punita dall’articolo 544 bis del codice penale, applicabile anche nel caso in cui la distruzione del nido comporti la morte di uno o più animali. Infine, l’articolo 544 ter del codice penale sanziona il maltrattamento di animali, che si verifica se la rimozione o la distruzione dei nidi causa sofferenza agli animali. La normativa discende da Convenzioni internazionali e Direttive europee, in particolare dalla Convenzione di Berna e dalla Direttiva Europea 2009/147/CE 79/409. La prima riguarda la conservazione della vita selvatica e dell’ambiente naturale in Europa ed è stata recepita in Italia con la legge 503/81. L’articolo 6 della Convenzione vieta il prelievo, il danneggiamento e la distruzione dei nidi e degli esemplari protetti, mentre la Direttiva Europea 2009/147/CE 79/409, all’articolo 5 lettera b), vieta espressamente la distruzione o il danneggiamento dei nidi”.
Per questo Wwf, Man e Lipu diffidano l’amministrazione comunale “dal procedere alla demolizione dell’edificio denominato Ex Granai prima che termini il periodo riproduttivo del Balestruccio e di eventuali altre specie in esso nidificanti”, cioè “fino ad almeno il 20 settembre, fermo restando che dovranno essere effettuati sopralluoghi per verificare la reale partenza degli individui in riproduzione e la fine della stessa, prima di procedere alla demolizione”.
Infine l’invito “a provvedere alla verifica di eventuali attività di nidificazione ovunque essa stia procedendo a demolizioni, evitando sempre e comunque il periodo riproduttivo per non incorrere in violazione di plurime norme vigenti e attuando una seria politica di tutela ambientale, ivi compresi elementi arborei. In edifici abbandonati e non, si trovano diverse specie protette e particolarmente protette, tra cui Assiolo e Passero solitario (anche in allegato I della Direttiva 2009/147/CE), Taccole, Piccioni torraioli, Rondini montane, Passera mattugia e altre ancora”.
Il Pd: “Amministrazione comunale superficiale”
“Ma davvero — dice il responsabile Ambiente e territorio della Segreteria provinciale del Partito Democratico messinese, Giuseppe Cannistrà — nessuno ha pensato di valutare preventivamente eventuali aspetti legati alle specificità del territorio o di assumere eventuali correttivi finalizzati a mitigarne l’impatto? Siamo preoccupati per questo ulteriore segnale di superficialità. Il rischio concreto è che l’ennesimo progetto venga rallentato, se non del tutto compromesso, per mancanza di una corretta pianificazione e assenza di una visione integrata. Non si tratta di ostacolare lo sviluppo o fermare i cantieri, bensì di pretendere che siano realizzati a regola d’arte, nel rispetto delle normative vigenti, del territorio, del paesaggio e della comunità. Sono del tutto evidenti le criticità e i limiti dell’azione amministrativa che in questi ultimi anni, sia l’attuale amministrazione Basile che quella precedente, hanno riscontrato nel garantire tutto questo. Il cambio di passo, tanto annunciato, rimane solo nelle dichiarazioni. Serve invece una gestione seria e trasparente, capace di prevenire i problemi invece di inseguirli, e di rispettare tanto il territorio quanto i cittadini messinesi che lo abitano e ci vivono”.

Messina è la città delle meraviglie!
Convivono perecchie specie animali e non: uccelli, sciacalli e quelli che remano contro
….. improvvisazione al potere…..a questo punto siamo…non avevano fatto sopralluoghi preliminari?
Vi prego, ditemi che siamo su Scherzi a parte !!!
Di questi progetti/demolizioni se ne parla ormai da tantissimo tempo, allora come mai le associazioni ambientalistiche si svegliano solo adesso? Prima non erano a conoscenza delle nidificazioni di cui parlano? E’ il solito intervenire al momento che loro ritengono opportuno per creare problemi e fermare progetti che a loro non vanno giù fosse solo per andar contro l’amministrazione comunale. Fossi nel Sindaco farei fare un sopralluogo da esperti privati non iscritti ad associazioni per verificare quanto affermano. ( E non dimentichiamoci dei gabbiani).
Piuttosto non è che con sta storia di spostare/realizzare l’I-hub in altra zona non sia il viatico per non realizzarlo, anche per questo progetto si sta perdendo troppo tempo.
Ma si… Tuteliamo tutto tranne il futuro… E li trasferiscono.. Bastaaaaaa
Alcuni nidi di balestrucci e forse uno di gheppio, e queste sono spedie protette ?? Ce ne sono miliardi. Basta questo per fermare una opera, che serve ad una intera citta’ di persone ? Ma quando la finiremo con ambientalisti e animalisti, talebani ?? Basta con queste assurde leggi comuniste. Bastava prenderli e trovare un sistema per ricollocarli li vicino. Oppure si svezzavano, nutrendoli, e si liberavano appena grandi. Non ne sarebbe morto nessuno. Basta con questa ideologia e persecuzione degli uomini…….
Ma che opera devono fare se hanno già detto che l’hub verrà,se verrà fatto,altrove. Sanno solo demolire mentre la città cade a pezzi.
Il disprezzo per la Natura e per gli animali espresso in alcuni commenti mi lascia basita. Possibile che chi scrive non si rende conto che di quel mondo siamo parte e abbiamo, noi umani, l’obbligo morale di tutelarne gli abitanti più fragili e indifesi?
Cara Anna, non si tratta di disprezzo per la natura e per gli animali, il problema è che a Messina, ad ogni circostanza è buona per fare polemica e per guardare indietro.
Non abbiamo più la capacità di guardare oltre la punta dei nostri piedi!!!!
“Com’era bella Piazza Cairoli……..” recitava una poesia scritta da un poeta siciliano dopo essere stato seduto al bar Irrera, per la prima volta, negli anni 60′.
Ad Maiora Messina!!!!!
Basta prelevare i nidi e queste specie come dicono protette, e affidarli alla forestale o chi di competenza, e finirla con questa farsa del falso buonismo dovunque.