La sentenza per i tre camici bianchi del Policlinico arrestati nel 2016. Contro di loro le dichiarazioni delle pazienti
MESSINA – Si chiude con tre condanne il processo di primo grado su alcuni casi di chirurgia plastica che sarebbero stati rimborsati dal Servizio sanitario nazionale a fronte di diagnosi di patologie secondo l’Accusa inesistenti.
La sentenza
Il Tribunale ha condannato a 3 anni e mezzo Letterio Calbo, 74enne, all’epoca dei fatti direttore del reparto di Endocrinochirurgia del Policlinico, il figlio Enrico Calbo, 46 anni, allora specializzando, e il vice direttore dello stesso reparto, Massimo Marullo, 65 anni.
Falso materiale, falso ideologico commesso da pubblico ufficiale, peculato e truffa aggravata le accuse contestate dopo l’inchiesta. Responsabile civile al processo anche il Policlinico, che compare anche come parte civile. Gli imputati sono stati difesi dagli avvocati Piero Pollicino e Giuseppe Carrabba, mentre per le parti civili sono intervenuti gli avvocati Carmelo Scillia, Luigi Giacobbe e Giuseppe Vadalà Bertini. Il Tribunale ha deciso anche l’interdizione dei camici bianchi, condannati alle spese legali e al risarcimento, da quantificarsi in sede civile.
Gli arresti
I tre camici bianchi erano andati ai domiciliari nel giugno 2016 al termine degli accertamenti della Polizia giudiziaria della Polizia su fatti che risalgono al periodo tra il 2011 e il 2013. Secondo l’accusa i tre diagnosticavano falsi tumori o la necessità di sostituire protesi mammarie già impiantate, quando ciò non era affatto necessario.
Le indagini
Sarebbe successo con almeno 12 donne tra il 2011 e il 2012, secondo gli investigatori, e in tutti i casi le donne sarebbero state all’oscuro della truffa. Le pazienti hanno spiegato di aver pagato la somma richiesta, circa 2 mila euro a testa, a pagamento delle protesi.

E’ una vicenda sconcertante, ma ove tutto fosse confermato anche in Cassazione, se ne dovrebbero trarre le doverose conseguenze. Chissà perché, mi sovvengono alla mente le parole “Dio abbia pietà dei vostri futuri pazienti”, udite (oppure lette in un libro di patologia chirurgica ? ), non ricordo bene, ….. tanti e tanti e tanti anni fa …. non so specificare se in Italia o all’estero.
Ippocrate, Ippocrate… Chi era costui? Questo si domanderebbe il povero don Abbondio se tutte le accuse venissero provate! Ma quale giuramento al grande medico dell’antichità, quale devozione al dio Asclepio a cui sacrificare il gallo! Sembrerebbe piuttosto che i medici di cui si leggono tali meraviglie, seppure tutte da provarsi, siano monoteisti e seguaci di un solo dio: Pluto ( quello del denaro) e alcuni sacrificano: i seni delle donne, le ginocchia e gli arti che poi sostituiscono con il titanioe le pillole del giorno dopo quando non praticano l’aborto nei loro studi privati perchè obiettori di coscienza negli ambulatori pubblici. Con buona pace di Asclapio o Esculapio, Igea ed il farmacista Galeno e dei più recenti santi Cosma e Damiano, che passo avanti verso il monoteismo che abbiamo fatto!
si facciano risarcire. intanto sono in libertà.
Radiati dall’Ordine? Esiste un Ordine dei Medici a Messina?