Casalvecchio. I fedeli ricoprono di nuovo oro il Santo "spogliato" dai ladri

Casalvecchio. I fedeli ricoprono di nuovo oro il Santo “spogliato” dai ladri

Casalvecchio. I fedeli ricoprono di nuovo oro il Santo “spogliato” dai ladri

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lunedì 11 Settembre 2017 - 09:36

All'inizio dell'anno sono stati rubati gli ex voto, 800 pezzi preziosi. I fedeli hanno ricucito nelle ultime settimane un nuovo manto rosso con altri ex voto, segno del legame profondo del popolo al loro Protettore. Ieri la processione solenne

CASALVECCHIO. Il cielo è grigio sopra il cielo di Casalvecchio Siculo nel giorno della festa in onore del Patrono. La prima da quando sono stati rubati gli ex voto (era la notte tra il 31 gennaio e l’1 febbraio dell’anno in corso): 800 pezzi in oro e argento che racchiudevano i sentimenti di gioia e dolore di un popolo intero. Ma S. Onofrio non poteva uscire senza quel manto rosso che rappresentava il legame più profondo tra i casalvetini e il loro Protettore.

Esortatati dal parroco, don Gabriele Sgroi, nelle ultime settimane i fedeli hanno cucito un nuovo manto, già coperto con una settantina di pezzi. I ladri risparmiarono i due medaglioni settecenteschi, che hanno ornato il simulacro il giorno dei solenni festeggiamenti. Tanti i fedeli che hanno voluto accompagnare la statua argentea lungo le vie del centro medievale. Con loro anche il nuovo parroco, padre Alessandro Malaponte, già presentato alla comunità del vicario generale della diocesi, mons. Cesare Di Pietro. Prenderà ufficialmente possesso della parrocchia domenica prossima. Padre Gabriele ha chiesto di tornare nella sua Palermo, in modo da ricongiungersi alle sorelle dopo tanti anni di servizio lontano dalla sua città. Il sacerdote ha esortato i fedeli “a camminare insieme”.

Alla processione ha partecipato anche il sindaco, Marco Saetti. E con lui numerosi amministratori comunali giunti dall’intero comprensorio. Per S. Onofrio Eremita è stato un bagno di folla, giunta a Casalvecchio nonostante il tempo incerto. E’ un giorno speciale per i casalvetini. In cui fede e tradizione si intrecciano. Il pomeriggio è stato caratterizzato dall’uscita du “Camiddu”. Un momento di grande gioia per decine e decine di bambini che hanno invaso i vicoli del paesino collinare. Poi tutti in chiesa e in piazza ad attendere l’uscita del Santo. Per molti, quanti non erano entrati prima nel sacro luogo, è stata una sorpresa vedere il simulacro con nuovi ex voto. “E’ il segno dell’attaccamento e dell’appartenenza dei casalvetini”, sostiene il sindaco Saetti. Tutti sono convinti che quei segni sono destinati a crescere sin dal prossimo anno. Suggestivo il rientro in chiesa del simulacro. S. ONofrio eremita viene levato in alto dai portatori mentre i fedeli cantano l'inno al Patrono sulle note della banda musicale.

Carmelo Caspanello

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