Per la Procura ci sono tutte le aggravanti e può iniziare il processo. Il difensore è già pronto a dare battaglia e invoca di nuovo la perizia psichiatrica
Messina – C’è la data della prima udienza per Stefano Argentino. Il prossimo 10 settembre è infatti fissato l’inizio del processo immediato per il femminicidio di Sara Campanella, accusato di omicidio con le aggravanti dell’aver agito per motivi abietti e futili, la crudeltà e la premeditazione. La data però potrebbe cambiare, se il difensore opterà per un rito alternativo.
Il 10 settembre la prima udienza
L’avvocato Giuseppe Cultera non ha ancora deciso. Vuole prima valutare i documenti agli atti dell’inchiesta, ancora non in suo possesso e che, annuncia, chiederà già domani. Atti che mettono insieme quelle che per gli inquirenti sono prove cristalline contro il 27enne di Noto, tanto da poterne chiedere il processo senza passare dal vagli preliminare. Una valutazione che il legale non condivide, dicendosi pronto a dare battaglia, a cominciare dalla stessa richiesta di giudizio immediato.
Perché il rito immediato
“Le motivazioni inserite nel provvedimento sono davvero succinte e, secondo il modesto parere di questa difesa, non bastevoli, anche in ordine a una lettura costituzionalmente orientata, a sostenerne l’applicazione. Sarà all’uopo determinante il valido e recente contributo del Supremo Consesso con la sentenza resa per il caso Turetta”.
La battaglia tra Accusa e difesa
E si intravedono già i primi scenari che probabilmente caratterizzeranno la battaglia tra l’Accusa e le difese al processo per la morte di Sara Campanella. L’avvocato Cultrera annuncia infatti che ribadirà la richiesta di una perizia psichiatrica e sembra pronto a passare al filo di spada anche i risultati delle indagini dei Carabinieri e degli esperti della Procura guidata da Antonio D’Amato, al lavoro direttamente sul caso insieme alla sostituta Alice Parialò.
“La Procura, per quanto noto a questa difesa, dovrebbe essere in possesso di un ampio materiale probatorio, acquisito anche mediante l’estrazione dai cellulari, utile alla valutazione della condotta dell’Argentino e inscindibile dalla stessa, ad oggi a quanto pare non utilizzato. È chiaro che, se così fosse, sarà compito e dovere di questa difesa portarlo all’attenzione della Corte”.
