Ferragosto 2020 a Messina: cosa non si è fatto e cosa si può fare

Ferragosto 2020 a Messina: cosa non si è fatto e cosa si può fare

Daniele Ferrara

Ferragosto 2020 a Messina: cosa non si è fatto e cosa si può fare

Tag:

giovedì 06 Agosto 2020 - 07:00

Tempostretto racconterà le tradizioni del Ferragosto per vivere la festa almeno in modo virtuale

Quest’anno niente Ferragosto. Purtroppo la verità è questa, nel momento in cui non viene portata avanti nessuna iniziativa per supplire all’assenza di Vara e Giganti: non c’è la festa. Sicuramente le persone potranno riunirsi in famiglia o in amicizia a pranzare o cenare – magari mangiandosi i galletti arrostiti come da tradizione – ma non ci sarà nessun’attrattiva (per il momento) nello spazio pubblico di Messina.

Ci vorrebbe almeno un simbolo quest’anno

Avevamo proposto che, se non era possibile tirare la Vara, almeno si facessero passare i Giganti, e avevamo illustrato pure perché non vi sarebbe stato rischio nel farlo, ma ci sono delle regole ormai; la legge, una volta emessa, non sente più ragioni, nemmeno se le condizioni sono diverse da quelle che l’hanno generata. Bisogna attenersi alle norme, ma non si può evitare di constatare tutte queste cose con grande amarezza.

Qualcosa si sta facendo, ma non colma il vuoto neanche un po’; ma se fossero proprio le disposizioni di prevenzione a impedirci la consolazione di questa “solennità mancata”, ci sarebbero pure delle cose piccole che si potrebbero approntare e attuare facilmente.

Molti ricorderanno con affetto gli stendardi triangolari di Messina – la croce oro in campo rosso – che da sempre nei primi d’Agosto si appendono sull’alto dei lampioni lungo tutto il percorso sacro della Vara, anche se negli ultimi anni sembrano essere completamente caduti in disuso: sarebbe certamente opportuno riprendere con più regolarità questo bellissimo costume – anche il Comitato Vara ha suggerito di marcare con questi stendardi i punti nevralgici del percorso – a maggior ragione per simbolo proprio quest’anno che la Vara non uscirà; sarebbero sotto lo sguardo di tutti come se volessero dire: “È Ferragosto, nonostante tutto!”. Questa è una cosa semplice e facile da fare – come si suol dire, in quattro e quattr’otto –; noi la stiamo dicendo e rimarrà scritta qua anche tra un mese, ma sarebbe bello vedere ascoltate le cose che vengono proposte da chi ha a cuore le tradizioni.

È bene ricordare anche che Palazzo Zanca ospita la {Mostra Permanente “Vara e Giganti”} allestita dal Comitato Vara e dall’Associazione Amici del Museo di Messina a costo zero per l’amministrazione, che inspiegabilmente resta chiusa da anni; come mai? Questo Ferragosto “monco” sarebbe certamente una buona occasione per aprirla a tutti gli effetti ai cittadini e ai turisti per fare conoscere la nostra grande festa che si perpetua da più di mezzo millennio in varie forme.

Anche una bella scarica di variopinti e suggestivi fuochi d’artificio il 15 Agosto all’orario in cui di solito arriva la Vara in Piazza Duomo, certamente non sarebbe male, e sicuramente non provocherebbe gli “assembramenti”. Ci sarà tempo?

Il Comune si appoggi a un organo per il Ferragosto

Di recente sta molto facendo discutere quanto è accaduto alla “Organizzazione” della Vara. Alcuni membri del Comitato Vara si sono distaccati e insieme a un numero di tiratori si sono costituiti Gruppo Storico ‘Vara e Giganti’, mentre il Comitato stesso invece si è arricchito di nuovi membri ed è pronto più che mai ad assolvere alla sua missione ormai quasi trentennale, e in tutto questo l’Amministrazione comunale ha dichiarato di non volere più avere nessun organo esterno con cui interfacciarsi per il Ferragosto e di volerlo gestire da sé. Questo sarebbe veramente un cambiamento di portata storica per la città di Messina, ed ecco perché: le machine (Vara, Giganti, Cammellaccio) sono sempre appartenute al Senato di Messina, quand’era esso a svolgere la funzione di governo che ora spetta alla Giunta Comunale, ma la gestione d’esse e la preparazione dei festeggiamenti era delegata sempre e comunque ad altre figure, provenienti sì da varie realtà sociali – sia nobili che borghesi o ecclesiali – ma sempre tutte accomunate dalla perizia nella gestione di quegli specifici festeggiamenti e di quella specifica “macchina festiva”.

Historia magistra uitae – disse Cicerone –, e se le cose sono sempre state in questo modo un motivo ci sarà. È ovvio che un’amministrazione ha molte incombenze di cui occuparsi e quando non le ha deve volgersi a ciò che c’è da migliorare, pertanto delegare un organo apposito perché gestisca la preparazione della festa è di vitale necessità per la salute della stessa, in assoluto la più importante a Messina. E nel momento in cui bisogna delegare qualcuno, chi è meglio delle persone (il Comitato Vara) che per moltissimi anni instancabilmente si sono prodigate con competenza per la conservazione della tradizione e l’innovamento della stessa attraverso innumerevoli iniziative e persino a spese proprie (il che dà più lustro alla loro virtù)? Peraltro, i comitati spontanei per l’organizzazione della Vara sono sempre esistiti e sono documentati fin dall’Ottocento, e in un’occasione se ne vide a capo il principe Francesco Marullo di Castellaci, membro della più alta nobiltà messinese.

È opportuno continuare a ripeterlo: quest’anno di pausa dev’essere sfruttato per rendere il Ferragosto messinese qualcosa di grande e bello. Città di Messina, ricordi tu che negli scorsi secoli venivi visitata da stranieri provenienti da ogni dove per vedere i Giganti e la Vara? Cos’è cambiato da allora?

In Francia le tradizioni vengono conservate, perché noi non dovremmo?

Qualcuno potrà dire che non c’è cosa più naturale che le tradizioni vadano a perdersi quando si entra nella modernità, e che Messina è una città moderna e dunque deve abbandonare certe usanze; no e poi no, qualunque persona di buon senso deve opporsi a simili affermazioni. Per fare un esempio, in Francia – reputata da molti l’epicentro della civiltà – le tradizioni anche le più ingombranti e vetuste sono tenute ben strette perché sono custodi dell’identità municipale: chiunque può documentarsi su YouTube circa ciò che si fa a Duagio (Douai), ove vengono portati in processione i giganti Gayant e Marie Cagenon (e la loro prole) similmente a come facciamo noi, e si può vedere come tale circostanza riceva financo la massima cura istituzionale e grande attenzione televisiva e sia stata arricchita da un corteo variegato di persone in costume ben volenterose di partecipare a questa festa.

Perché tutto questo a Messina non si dovrebbe fare? Perché Messina non può essere una città normale? Abbiamo un altro anno di tempo per fare restauri e programmazioni e quant’altro, se ne faccia profitto.

TempoStretto per il Ferragosto

Per quanto riguarda quest’anno privo di manifestazioni, rassicuro il pubblico: non sarete lasciati del tutto orfani. Saranno pubblicati nei prossimi giorni alcuni articoli inerenti le tradizioni del Ferragosto per permettervi di vivere almeno virtualmente questa nostra grande festa.

2 commenti

  1. Non conosco gli organi che gestiscono le processioni della “civile” Francia…… Ma è risaputo come da noi, vorrei citare La Vara di Messina, la festa di Sant’ Agata di Catania, la festa di Santa Rosalia a Palermo, la festa della Madonna di Polsi Reggio Calabria e addirittura Ventimiglia in Liguria, etc., esistano evidenti infiltrazioni mafiose da decenni, le quali danno ai clan e alle ndrine, il potere di affermazione sul territorio stesso

    5
    4
  2. Caro Daniele meno male che ci sei almeno tu che ci fai rivivere le nostre tradizioni popolari e ricordi ai Messinesi quanta storia abbiamo alle spalle e ci proietti nel futuro con i tuoi suggerimenti. Per quanto giovane tu sia ,dimostri tanta maturità e amore in quello scrivi. Complimenti e ancora auguri per il tuo compleanno appena trascorso.

    2
    2

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Commenta
Tempostretto - Quotidiano online delle Città Metropolitane di Messina e Reggio Calabria

Via Francesco Crispi 4 98121 - Messina

Marco Olivieri direttore responsabile

Privacy Policy

Termini e Condizioni

info@tempostretto.it

Telefono 090.9412305

Fax 090.2509937 P.IVA 02916600832

n° reg. tribunale 04/2007 del 05/06/2007