Tra mare e cielo: il gruppo Aeronavale della Guardia di Finanza racconta un anno di interventi nel Mediterraneo

Tra mare e cielo: il gruppo Aeronavale della Guardia di Finanza racconta un anno di interventi nel Mediterraneo

Tra mare e cielo: il gruppo Aeronavale della Guardia di Finanza racconta un anno di interventi nel Mediterraneo

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mercoledì 07 Marzo 2012 - 22:08

Il corpo con base operativa nella cittadella militare ha avuto un ruolo importante nella lotta all’immigrazione clandestina e nell’accoglienza degli extracomunitari. Attivo anche nell’ostacolare la coltivazione di stupefacenti e a supporto di azioni di polizia tra Sicilia e Calabria

Ancora una pioggia di risultati diversificati nei vari settori d’intervento hanno interessato nel 2011 l’attività operativa del Gruppo Aeronavale della Guardia di Finanza di Messina. Il consuntivo è stato presentato questa mattina dal comandante Joselito Minuto a bordo del pattugliatore “Di Bartolo”. L’attività operativa di servizio ha spaziato dall’immigrazione clandestina, al sequestro di piantagioni di cannabis, alla cooperazione con i reparti territoriali del Corpo nell’attività di polizia giudiziaria nonché al sequestro di beni immobili, ed alla missione internazionale effettuata in territorio spagnolo denominata “INDALO 2011”.

IMMIGRAZIONE CLANDESTINA – Le aree maggiormente interessate per il contrasto dell’immigrazione clandestina e per le organizzazioni che sono a capo di tale fenomeno, sono state le coste ionico siciliane e quelle a sud della Sicilia che si affacciano nel Canale di Malta. Importanti sono stati i risultati di servizio conseguiti in tale periodo che di seguito si riassumono con l’identificazione ed il fermo di 588 immigrati extracomunitari; l’arresto di 90 scafisti per reato di favoreggiamento all’immigrazione clandestina; il sequestro di 11 imbarcazioni tipo Motopeschereccio. Nell’ambito dell’Operazione Internazionale congiunta denominata “hermes”, già promossa dall’Agenzia Europea “frontex” ed in considerazione dello stato di emergenza umanitaria nel territorio nazionale in relazione all’eccezionale afflusso di cittadini appartenenti ai Paesi del Nord Africa – disposto dal Presidente del Consiglio dei Ministri – la suddetta Agenzia ha disposto il prolungamento dell’Operazione Internazione denominandola “hermes extention 2011”. Il gruppo messinese ha partecipato ad entrambe le missioni con proficui risultati.

MISSIONI INTERNAZIONALI – Allo scopo di garantire la cooperazione tra le forze di polizia europee, anche per l’anno 2011, l’agenzia “frontex” ha pianificato la missione internazionale denominata “INDALO 2011” che ha visto impegnati, oltre l’Italia, anche: la Spagna, la Francia ed il Lussemburgo. La missione assegnata si è svolta in Spagna nella zona del Mare di Alboran, che ha visto l’impiego del Pattugliatore veloce “g.9 finanziere cinus” del Gruppo Aeronavale di Messina. L’unità navale è stata rischierata presso il Porto della città di Almeria ed ha svolto diverse attività di servizio finalizzate al pattugliamento marittimo nella zona di mare assegnata, al fine di prevenire e/o contrastare i flussi migratori ed i traffici illeciti perpetrati via mare dalle organizzazioni malavitose internazionali, provenienti dal Marocco e diretti verso le coste dell’Unione Europea.

CONTRASTO ALLE COLTIVAZIONI DI PIANTAGIONI DI “CANNABIS” – Il traffico di sostanze stupefacenti è ormai da tempo il settore più redditizio delle organizzazioni criminali, affermando pure la presenza di uguali consolidate ramificazioni all’estero. In uno studio di fattibilità connesso a tali piantagioni, realizzato dal Gruppo Aeronavale della Guardia di Finanza di Messina, sono state individuate alcune aree geografiche della Sicilia e della Calabria, dove maggiormente potevano essere coltivate le piante di “cannabis”.

OPERAZIONE “RITORNO AL BAROCCO” – Nell’ambito dell’Operazione denominata “Ritorno al Barocco” già posta in essere attraverso un attività info-investigativa messa in atto dai finanzieri del Comando Provinciale di Siracusa, riguardante il contrasto dei reati ambientali perpetrati in zone sottoposte a specifici vincoli paesaggistici ed architettonici situati nel territorio della provincia di Siracusa, grazie all’ausilio impiego degli elicotteri del Gruppo Aeronavale della Guardia di Finanza di Messina, mediante ricognizioni aeree e video riprese fotografiche, sono stati individuati dall’alto innumerevoli insediamenti di immobili abusivi che hanno portato al successivo sequestro di beni collegati a società e rapporti bancari in capo a soggetti criminali, sia per mancanza di concessione edilizia rilasciata dagli organi competenti, e sia per reati ambientali perpetrati in zone sottoposte a vincoli paesaggistici ed archeologici. Le ville, su un totale di oltre 4.000 metri quadrati di superficie, sono state realizzate abusivamente in un esteso territorio della Provincia di Siracusa, situato nei Comuni di Noto ed Avola, assieme ad un campeggio composto da 8 costruzioni realizzate senza le previste autorizzazioni, posto all’interno del Parco naturale dell’Eloro. Inoltre, sono stati sequestrati più di 300.000 mila metri quadrati di fondo agricolo ubicato, in un’area della Valle del Tellaro, dove due società di Malta avevano avviato una lottizzazione abusiva per edificare a scopo commerciale il complesso residenziale denominato “Borgo Lucia” con 27 villette a due piani con piscina, mascherate da abitazioni rurali e, una cava di argilla ubicata nel comune di Venetico in provincia di Messina, ove venivano illecitamente sversati ed immediatamente interrati nei vuoti creati dall’attività estrattiva e quindi occultati alla vista, ingenti quantitativi di rifiuti speciali.

IN CALABRIA – Con l’attivazione delle operazioni di servizio denominate “All Clean” e “Cavalleria” svolte in due diversi periodi del 2011 nella zona della Piana di Gioia Tauro (RC) e della Locride, è stato chiesto il supporto dei velivoli della dipendente Sezione Aerea di Manovra di Catania, allo scopo di fornire una adeguata copertura aerea alle pattuglie operanti a terra, nell’ambito di una vasta e complessa ordinanza di sequestri ed arresti, condotta dalle fiamme gialle su ordine della Procura della Repubblica presso il Tribunale di Reggio Calabria, sul conto di attività illecite e persone della “ndrangheta” nei cui confronti la prefata A.G. ha emesso l’applicazione del provvedimento di custodia cautelare in carcere. La presenza del velivolo, con una azione a tenaglia ha chiuso le vie di fuga nello scenario delle operazioni, riuscendo a bloccare il tentativo di dileguarsi messo in atto da uno dei soggetti destinatari di tale provvedimento. Per le suddette operazioni sono stati impiegati 330 uomini e varie unità cinofile del servizio antidroga che hanno portato al sequestro di: 27 ditte individuali, 4 società a responsabilità limitata, 3 società in accomandita semplice, 2 società in nome collettivo, 1 società cooperativa a responsabilità limitata, 1 associazione sportiva, 2 squadre di calcio militanti nel campionato nazionale dilettanti, 105 immobili (fra cui strutture sportive e campi di calcio, 50 unità immobiliari e 54 terreni), 102 veicoli commerciali, 61 auto/motoveicoli; il tutto per un valore complessivo che ammonta a circa 181 milioni e mezzo di Euro.

OPERAZIONE “DESK INTERFORZE” – La vasta attività di indagine condotta dai militari del Nucleo di Polizia Tributaria del Comando Provinciale di Messina, nei confronti di soggetti criminali affiliati al clan Santapaola nell’interland Barcellonese, ha consentito al Tribunale di Messina – 2° sezione penale – l’emissione dei decreti di sequestro su vari beni mobili ed immobili di cui: 1 società, 3 beni immobili, 22 terreni per complessivi 6 ettari circa – sui quali doveva nascere un grande parco commerciale – 4 automezzi, 1 motociclo e 5 rapporti bancari, per un ammontare complessivo di circa 7 milioni di Euro.

Un commento

  1. rossetti mariano 8 Marzo 2012 14:02

    Sinceramente, non riesco a comprendere come questo comando abbia sede a Messina.
    In un momento in cui le forze armate sono oggetto di una falcidia degli investimenti, non trovo corretto una duplicazione dei compiti e dei comandi.
    Andate a vedere quanto guadagnano gli alti ufficiali e poi ditemi se ho torto.
    Pensate che l’80% dei fondi destinati alle FF.AA servono per pagare gli stipendi.
    in una normale amministrazione pubblica (Comune, Provincia,…) quando la spesa del personale supera il 50% del bilancio, si parla di disseso finanziario.
    Che facciamo, chiudiamo le forze armate?
    Meno poltrone e più operatività.

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