Traghetti Fs: riaperta l'invasatura per le auto. Barresi: "Il sale sulla coda....."

Traghetti Fs: riaperta l’invasatura per le auto. Barresi: “Il sale sulla coda…..”

Rosaria Brancato

Traghetti Fs: riaperta l’invasatura per le auto. Barresi: “Il sale sulla coda…..”

Tag:

venerdì 19 Luglio 2013 - 11:58

Da oggi le auto possono tornare ad utilizzare i traghetti delle Ferrovie. Riaperta parzialmente l'invasatura dopo tre mesi di divieti e disagi. Barresi,Orsa: "Quando si mette il sale sulla coda qualcosa si muove....Ma è ancora un piccolo passo".

Da oggi le Ferrovie hanno riaperto l’invasatura che consente il transito delle auto, dopo tre mesi d’interruzione, in seguito all’incidente costato la vita a Caterina Del Giudice, il 14 aprile.

“E’ un piccolo passo avanti- commenta Michele Barresi, dell’Orsa- ed è anche la prova che quando si mette…un po’ di sale nella coda, qualcosa si muove”.

Era stata infatti l’Orsa a lanciare più volte l’allarme, denunciando anche al Prefetto una situazione anomala proprio alle soglie dell’esodo e del controesodo, quando le invasature delle Ferrovie alla marittima rappresentano comunque una valvola di sfogo all’esercito di vetture. Invece, paradossalmente da aprile non era così,a tutto vantaggio di Caronte e Tourist e di Metromare.

Dal 14 aprile infatti, quando la giovane finanziera Caterina Del Giudice, è morta precipitando con l’auto nella rampa d’accesso della marittima mentre stava salendo a bordo della Scilla, era stato vietato il transito per raggiungere le navi, sia ai pedoni che agli automobilisti. Da un lato, successivamente all’incidente la magistratura aveva posto parzialmente sotto sequestro la rampa d’accesso, ma dall’altro lato Rfi ha esteso il divieto a tutto il tratto. Il tempo però è passato e dopo TRE MESI non era stato fatto ancora nessun intervento risolutivo per porre fine ai disagi sia degli automobilisti, costretti ad utilizzare solo Caronte e Tourist che per i viaggiatori diretti ai treni o appena scesi, per i quali l’alternativa era o Metromare o, causa depotenziamento del servizio dal 28 giugno, raggiungere, bagagli alla mano, i traghetti privati. Insomma una politica aziendale nel solco della “continuità”, nel senso che ha continuato a percorrere la strada della progressiva dismissione nello Stretto a vantaggio dei privati. E a proposito dei privati, le organizzazioni sindacali più volte avevano sottolineato come se si fosse trattato di un privato la situazione non sarebbe rimasta in stato di stallo per ben tre mesi. Le conseguenze sono disastrose anche dal punto di vista economico ed occupazionale perché i bar a bordo sono rimasti chiusi perché mancavano i passeggeri, ed i lavoratori sono stati in cassa integrazione. A perderci anche Bluferries che ha in gestione i ponti auto su navi che non hanno imbarcato più vetture per mesi.

Da oggi quindi i disagi saranno dimezzati, perché la riapertura dell’invasatura, consentirà nuovamente il traghettamento alle vetture, a bordo dell’Iginia.

“Avevamo lanciato l’allarme a giugno in vista dell’esodo e del contro-esodo-prosegue Barresi perché anche se le Ferrovie sono figlie di un dio minore, riescono a smaltire parte del traffico da e per la Sicilia. Adesso questo è solo l’inizio, che consentirà di smaltire un 30%, ma il problema per i pedoni resterà fin quando non verrà riaperta tutta la rampa d’accesso e fin quando non saranno ultimati i lavori di messa in sicurezza. E’un primo risultato, ma ancora parziale, ottenuto fra l’altro a ridosso del primo week-end di esodo e solamente in seguito alle nostre proteste”.

La domanda resta sempre la stessa: se invece di Rfi fosse stato un privato, sarebbe trascorso tanto tempo senza che venissero effettuati gli interventi? E perché, nonostante si tratti di un servizio pubblico e pertanto con gli estremi di interruzione di servizio pubblico, i provvedimenti vengono presi con lentezza esasperante e solo sotto la pressione delle proteste? Fatto sta che alla vigilia dell’ennesima ondata di esodo siamo costretti a “festeggiare” non un potenziamento del servizio pubblico, ma il fatto che sia stato “parzialmente” risolto un disagio. Alla faccia della continuità territoriale garantita dalla Costituzione.

Rosaria Brancato

3 commenti

  1. TRAGHETTAMENTO AL COMUNE BASTA RFI !!

    0
    0
  2. Ma quale sale sulla coda?? Ahahahahahahah ahahahahqha. ….

    0
    0
  3. Secondo lei il comune è in grado di gestire una compagnia armatoriale?

    0
    0

Rispondi a ggr61 Annulla risposta

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Commenta
Tempostretto - Quotidiano online delle Città Metropolitane di Messina e Reggio Calabria

Via Francesco Crispi 4 98121 - Messina

Marco Olivieri direttore responsabile

Privacy Policy

Termini e Condizioni

info@tempostretto.it

Telefono 090.9412305

Fax 090.2509937 P.IVA 02916600832

n° reg. tribunale 04/2007 del 05/06/2007