Nuovo blocco stradale, i residenti di fondo Saccà tornano a chiedere interventi

Nuovo blocco stradale, i residenti di fondo Saccà tornano a chiedere interventi

Eleonora Corace

Nuovo blocco stradale, i residenti di fondo Saccà tornano a chiedere interventi

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lunedì 14 Aprile 2014 - 12:38

Nuovamente in agitazione gli abitanti del rione Cannamele di Fondo Saccà. Questa mattina hanno bloccato la via La Fatina, all'altezza della Chiesa di San Pietro e Paolo, esasperati per i disagi quotidiani che sono costretti a subire

Nuovamente in agitazione gli abitanti del rione Cannamele di Fondo Saccà. Questa mattina hanno bloccato la via La Farina, all'altezza della Chiesa di San Pietro e Paolo. Il blocco è durato un paio d'ore ed è rientrato in seguito all'intervento dell'assessore Daniele Ialacqua, recatosi prontamente sul posto al sopraggiungere della notizia.

Oltre ai disagi che la zona è costretta a subire da decenni – in attesa di un risanamento sempre promesso ma mai attuato -, il problema principale che ha scatenato l'ira dei residenti, in questo momento, è il cantiere adiacente alle abitazioni, quasi se non del tutto abbandonato, che da qualche tempo provoca una copiosa perdita d'acqua, causa di diversi disagi: dall'ingrossamento delle fognature che traboccano, a causa della fragilità della rete fognaria, a tratti quasi inesistente, all'allagamento della centralina della corrente elettrica che ha causato il salto della luce nell'intera zona. L'Amam aveva già effettuato un sopralluogo, oggi, in seguito alla protesta dei cittadini esasperati, un altro sopralluogo è stato effettuato dalla ditta preposta all'intervento. I lavori per arginare la perdita d'acqua del cantiere dovrebbero cominciare già da domani mattina, anche se l'intervento si preannuncia già lungo e di difficile attuazione. In più, staziona abbandonata a se stessa nel cantiere, incombendo sulle abitazioni, una gru visibilmente a rischio.

Un ulteriore problema riguarda una montagna di inerti, eredità di demolizioni di alcune palazzine ad opera dello Iacp. I detriti, però, sono rimasti, praticamente dimenticati negli anni sul territorio. Prima della rimozione, allo stato attuale, bisognerà fare un intervento a parte per stabilire di quale materiali è composta la pseudo discarica improvvisata. Prevista nella giornata di domani, anche un'ispezione dei Vigili Urbani.

“Le problematiche che interessano la zona fanno capo a competenze che interessano più enti – spiega l'assessore Daniele Ialacqua – per questo le operazioni di bonifica vanno a rilento. Per la parte che riguardava l'assessorato, quello della pulizia della zona, gli interventi sono stati prontamente effettuati. Infatti, oggi, sono tornato qui non più per dare ascolto a queste persone che per promettere interventi che non competono al Comune”.

La prima esplosione di rabbia da parte degli abitanti del rione avvenne lo scorso luglio, quando un bambino fu morso da una zecca. I cittadini, allora, avevano protestato per le intollerabili condizioni igieniche in cui erano costretti a vivere.

I primi interventi di pulizia e disinfestazione hanno restituito decoro e condizioni igienico sanitarie degne di essere definite tali in un rione in cui degrado e abbandono l’hanno sempre fatta da padrone. L’amministrazione aveva subito inviato le squadre di Messinambiente e il sindaco Accorinti stesso ha effettuato diversi sopralluoghi nel rione, a Fondo Saccà e in zona Maregrosso.

Acqua potabile che subisce ripetute infiltrazioni da parte di un sistema fognario carente che spesso si riversa nelle case, problemi all’impianto di illuminazione, detriti, ferri e sbarre da caratterizzare e portare in discariche per inerti, cani randagi , sullo sfondo lo scheletro di un edificio abbandonato e soprattutto le baracche. Questi i problemi, mai risolti, della zona, che riempiono di disagi la vita dei residenti.

Eleonora Corace

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