Di "Quello che so di te" si parlerà alla Feltrinelli il 7 febbraio. Ancora una volta una storia di radici che s'intreccia con la città dello Stretto
MESSINA – Ancora una volta, nella sua scrittura, una storia di radici familiari che s’intreccia con la città dello Stretto. Un passato da recuperare facendo riemergere la storia di una donna, Venera, internata al “Mandalari”, vecchio manicomio di Messina. La scrittrice messinese Nadia Terranova presenta il suo nuovo romanzo nella sua città. Appuntamento con un confronto su “Quello che so di te” (Guanda editore) venerdì 7 febbraio alle 18. Dialogheranno con l’autrice Sefora Adamovic, Valeria Micale e Pier Paolo Zampieri.
Una bisnonna internata al Mandalari, la storia di “Quello che so di te”
Ecco la presentazione del romanzo: “C’è una donna in questa storia che, di fronte alla figlia appena nata, ha una sola certezza: da ora non potrà mai più permettersi di impazzire. La follia nella sua famiglia non è solo un pensiero astratto ma ha un nome, e quel nome è Venera. Una bisnonna che ha sempre avuto un posto speciale nei suoi sogni. Ma chi era Venera? Qual è stato l’evento che l’ha portata a varcare la soglia del Mandalari, il manicomio di Messina, in un giorno di marzo? Per scoprirlo, è fondamentale interrogare la mitologia familiare, che però forse mente, forse sbaglia, trasfigura ogni episodio con dettagli inattendibili. Questa non è solo una storia di donne, ma anche di uomini. Di padri che hanno spalle larghe e braccia lunghe, buone per lanciare granate in guerra. Di padri che possono spaventarsi, fuggire, perdersi. Per raccontare le donne e gli uomini di questa famiglia, le loro cadute e il loro ostinato coraggio, non resta altro che accettare la sfida: non basta sognare il passato, bisogna andarselo a prendere. Ritornare a Messina, ritornare fra le mura dove Venera è stata internata e cercare un varco fra le memorie (o le bugie?) tramandate, fra l’invenzione e la realtà, fra i responsi della psichiatria e quelli dei racconti familiari”.
L’autrice
Nadia Terranova è messinese o come ama definirsi strettese. Si è distinta come una delle autrici più talentuose e apprezzate del panorama letterario italiano. Dopo la laurea in Filosofia e il dottorato in Storia, ha intrapreso un percorso creativo che spazia dai romanzi alla letteratura per ragazzi, ottenendo prestigiosi riconoscimenti sia in Italia che all’estero. Con il suo romanzo d’esordio, Gli anni al contrario (Einaudi, 2015), ha conquistato il pubblico e la critica, vincendo premi come il Bagutta Opera Prima e il Brancati, e affermandosi anche a livello internazionale. La sua consacrazione arriva con Addio fantasmi (Einaudi, 2018), finalista al Premio Strega e vincitore di numerosi riconoscimenti, tra cui il Premio Alassio Centolibri e il Premio Martoglio. La scrittura di Nadia Terranova si distingue per la capacità di esplorare temi universali come la memoria, il lutto e il senso di appartenenza con rara sensibilità e profondità.
Autrice eclettica, si è dedicata anche alla letteratura per ragazzi con titoli come Omero è stato qui (Bompiani, 2019) e il pluripremiato Il segreto (Mondadori, 2022), che le è valso il Premio Andersen.
“Quello che so di te”, pubblicato con Guanda, è il suo ultimo libro.
